Piancastagnaio. San Bartolomeo, Santo e Patrono di Piancastagnaio

Natanaele, un Santo sempre attuale. Nella tradizione il Patrono dei chiacchieroni e delle malelingue. Per poter parlare di Bartolomeo apostolo, primo ed antico patrono di Piancastagnaio, non possiamo non rifarci a quello che di lui, si narra nel vangelo di Giovanni. Natanaele, questo il nome preciso, è amico di Filippo, uno dei seguaci di Gesù. Filippo, gli dice entusiasta: “Abbiamo trovato il Messia, Gesù di Nazareth, quello di cui hanno parlato i profeti, il Santo d’Israele, il figlio di Giuseppe da Nazareth”. Lui, Bartolomeo (Natanaele) il discepolo scettico e dubbioso, risponde: “Può mai venire qualcosa di buono da Nazareth?”. Ma Gesù, vedendolo, gli dice una delle frasi più belle del Vangelo: “Veramente non ho trovato in tutto Israele, un uomo come te, in cui non c’è falsità. Gesù, se ne intendeva di uomini doppi e falsi. E proprio a lui, dichiarerà: “Vedrai cose più grandi di quelle che hai visto”. E infatti, la sua vita cambiò, fino a donarla nel martirio, in nome di Cristo. A Piancastagnaio, San Bartolomeo, che trova la sua collocazione storica e di culto, nell’omonimo convento Francescano, da sempre, viene celebrato, quasi a coronamento dell’estate, quando si comincia a pensare all’imminente arrivo dell’autunno. La figura di San Bartolomeo, è associata agli strumenti del suo martirio. Se fino all’anno duemila, e precisamente al primo Aprile, su un altare laterale della Chiesa del Convento, troneggiava una statua in gesso, con il Santo che reggeva da un lato il manoscritto del Vangelo e dall’altra un coltellaccio argenteo, ricordo della sua scorticatura avvenuta in Asia, oggi vediamo una statua in resina colorata, realizzata dall’artista di Acquapendente, Mario Vinci, con la pelle in mano, appunto icona del martirio. La statua di cui accennavo prima, e che sinceramente somigliava ad un Sacro Cuore di Gesù modificato, cadde a pezzi, appunto, nel terremoto del primo aprile 2000. L’allora Parroco Don Zelio, non volle far cadere anche il ricordo del nostro patrono, facendola rifare. Curiosamente, la tradizione legata a San Bartolomeo, a Piancastagnaio, sembra stonare con la descrizione evangelica Giovannea. Se viene infatti, descritto come un uomo di poche parole, ma decise e sincero, nel paese amiatino, il Santo viene citato come “patrono di chiacchieroni e delle linguacce”. Addirittura, in questa visione, alcuni ironicamente fanno gli auguri alle persone più chiacchierone. Anzi, qualche anno fa’, quando venne fatta una festa, in un rione del paese dedicata al Santo, si premiarono alcune persone, con una vera lingua di animale e tanto di pergamena. Oggi, della festa patronale di San Bartolomeo, rimane solo l’aspetto liturgico, con celebrazioni nella Chiesa del Convento. Non viene meno l’affetto e la fede per questo Santo. Non per caso, vi sono ancora tanti uomini, che portano il suo nome, affettuosamente, chiamati Meino o Meo. Auguri dunque a tutti i Pianesi, perché colgano la grande dote di questo grande Santo e Patrono. Leggi informazioni dettagliate su San Bartolomeo, sul sito www.santibeati.it  ]]>

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