Amiatanews (Fabrizio Pinzuti): Abbadia S. Salvatore 24/09/2015 Coppi: “Non una rivalsa contro alcuno, ma un ringraziamento. Una grande soddisfazione aver superato questi esami rispetto a grandi giocatori professionisti”
Lorenzo Coppi, già allenatore per due anni della Pianese in serie D dopo esserne stato a lungo alla guida delle giovanili, ha brillantemente superato, gli esami finali per l’abilitazione ad “Allenatore Professionista di Seconda categoria UEFA A”, che permette di guidare tutte le squadre giovanili, compresa la Primavera, e le prime squadre fino alla Lega Pro compresa, nonché dà la possibilità di essere tesserato come allenatore in seconda sia in Serie B che in Serie A.
Il suo nome figura tra quelli di ex giocatori con trascorsi importanti tra i professionisti, quali Mauro Antonioli, Michele Coppola, Stefano Fiore, Oscar David Suazo, Simone Tiribocchi, ma il traguardo raggiunto è tanto più prestigioso se si considera la difficoltà del corso, svoltosi presso il centro tecnico di Coverciano, con insegnanti come gli allenatori Renzo Ulivieri, Massimiliano Allegri, Luciano Spalletti, e altre figure di spicco quali Ferretto Ferretti per metodologia dell’allenamento, La Croce per psicologia, Accame per la comunicazione, Rubegni per la medicina sportiva. Specializzazioni e docenti che hanno aperto il ventaglio delle conoscenze e delle competenze del corso, rendendolo però particolarmente impegnativo e selettivo.
Coppi, con la consueta pacatezza, tiene a precisare che il prestigioso traguardo non è una rivalsa, come qualcuno ha detto, contro la Pianese che lo ha esonerato a Pasqua dalla guida della prima squadra. “L’esonero di un tecnico è una prassi, una regola non scritta del calcio. Quando i risultati non arrivano l’allenatore paga per tutti e si dà un segnale forte alla squadra. Io sono subentrato due anni fa a un allenatore esonerato o dimissionario e sono stato a mia volta esonerato. Non per questo tuttavia nutro risentimenti contro la mia ex squadra, che devo anzi ringraziare per avermi offerto la possibilità di allenare ai livelli più alti dei dilettanti e di avermi fatto conoscere. La soddisfazione maggiore è stata trovarmi in un corso con molti ex giocatori di serie A e B e campioni del mondo, agevolati da un punteggio elevato, calcolato in base agli anni di gioco nei professionisti e a quelli di tecnico, di ammissione, rispetto a me che sono partito dai dilettanti. Dopo 18 anni di esperienza come allenatore di squadre giovanili (provinciali, regionali e nazionali) e di prime squadre (1^ e 2^ categoria, serie D) mi ritengo soddisfatto dei risultati raggiunti; ma spero di poter continuare la mia avventura nel calcio”. Insomma nel suo caso si può rispolverare il proverbio “non tutto il male viene per nuocere”, visto che il tempo che è rimasto senza la guida di una squadra, ha saputo utilizzarlo per raggiungere un obiettivo ugualmente, e forse più, importante.
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