Amiatanews: Firenze 21/10/2015 Floramiata, asta tra febbraio e marzo. Ammortizzatori pronti per i cento lavoratori sospesil’incontro in Regione, la prima assemblea tra lavoratori e OO.SS.
Articolo ripreso da Toscana Notizie di Walter Fortini
Floramiata, asta tra febbraio e marzo. Ammortizzatori pronti per i cento lavoratori sospesi FIRENZE – Gli ammortizzatori sociali ci sono e brevi e certi si prefigurano i tempi per la gara con cui, tra febbraio e marzo, si spera di trovare una nuova proprietà. Sono le due notizie, rassicuranti, al termine degli incontri che si sono svolti oggi nei palazzi della Regione su Floramiata, la grande azienda florovivaistica di Piancastagnaio, tra le più grandi in Italia, specializzata in piante tropicali, che riscalda le serre con i vapori della geotermia e spediva fiori in mezza Europa, ma da qualche tempo in crisi. Il primo incontro ha avuto come interlocutori le istituzioni e il curatore, il secondo i sindacati. A rappresentare la Regione c’era il consigliere per le politiche del lavoro del presidente Rossi, Gianfranco Simoncini. Nei giorni scorsi sono state avviate le procedure di fallimento con la nomina come curatore del commercialista Gianni Sismondi e l’autorizzazione all’esercizio provvisorio. L’azienda, quindi, continua a produrre: 74 dipendenti dei 140 a tempo indeterminato sono stati riassunti subito, prima 52 e poi altri 22. Per i settanta dipendenti a tempo indeterminato che sono rimasti fuori si potrà ricorrere agli ammortizzatori: cassa integrazione in deroga, un’ipotesi – ha sottolineato Simoncini – già valutata accoglibile dagli uffici della Regione Per gli avventizi, una trentina, sarà possibile invece ricorrere alla disoccupazione agricola, a condizione che abbiamo maturato 102 giorni di lavoro nei due anni precedenti. Ma pare che la grande maggioranza già possegga i requisiti. Se la gara si farà tra febbraio e marzo, come ha ipotizzato il curatore di fronte alla richiesta di fare al più presto avanzata dal consigliere del presidente Rossi, la copertura per la cassa integrazione in deroga sarà sufficiente. Sono infatti cinque i mesi che al massimo possono essere garantiti per il 2015 e potrebbero essere gli stessi, anche se ancora manca il decreto, per il 2016. La Regione invita pertanto ad avanzare subito la richiesta, auspicando, come chiesto anche dai sindacati e con la disponibilità già dimostrata dal curatore, di fare il possibile affinché il disagio della cassa integrazione possa essere distribuito attraverso una rotazione tra un numero più ampio di lavoratori, senza naturalmente compromettere la funzionalità dell’azienda che ha già ripreso a spedire ordini nel mondo. La Regione prende atto positivamente delle risposte e degli impegni assunti dal curatore per un’asta che sia la più rapida possibile e si augura e lavorerà affinché sia partecipata da presenze importanti, pronta già da ora a spiegare a chi vorrà investire sull’azienda e nel territorio quali sono gli strumenti di sostegno allo sviluppo che possono essere garantiti alle aziende toscane.Fonti. Articolo ripreso da Toscana Notizie di Walter Fortini.]]>