Comitati cittadini sul piede di guerra, contestano l’operato dell’Amministrazione Comunale che risponde decisa sulla questione rifiuti. A Piancastagnaio, da alcuni giorni, sono apparsi volantini nelle bacheche di partiti, movimenti politici e nei locali pubblici, relativamente alla riorganizzazione, temporanea, della posa e raccolta dei rifiuti da parte dell’Amministrazione COmunale. Un “botta e risposta”, come si dice, dove riferimenti su verità e bugie si rincorrono. Firmato dal “Comitato Cittadini del Centro/Storico”, il testo della comunicazione, contesta, sostanzialmente, le scelte dell’Amministrazione Comunale in termini di comunicazione, costi e mancato ascolto delle richieste inoltrate dallo stesso comitato (vedi copia dei documenti suddetti ripresi dalla pagina Facebook del PD di Piancastagnaio). Un’altra comunicazione, firmata dalla lista di governo cittadino “E’ l’ora di Piano”, risponde decisa sulle accuse di bugie, descrivendo decisa la propria verità dei fatti, a dire il vero, già oggetto di informazione in un Consiglio Comunale. Cercando di riassumere brevemente, tutto nasce l’estate scorsa, quando, il Comune di Piancastagnaio, aveva concordato con SEI Toscana (ex Toscana Ambiente), così appare dai documenti, lo spostamento di alcuni cassonetti a margine del centro storico, posizionati, alcuni, su un incrocio in curva della SP Monte Amiata, accanto ad un’attività commerciale all’ingresso dell’arco della Piazza Castello, altri, al confine delle scuole elementari e del nido. Posizioni pericolose per persone, mezzi, difficili da gestire nelle operazioni di carico/scarico rifiuti e (aggiungiamo noi) decenza. Sin da subito, lo spostamento, ha causato alcune polemiche e petizioni, visto l’aumento degli stessi cassonetti in una via distante circa 300 metri (via dei Tigli), dove erano già posizionati da diversi anni alcuni cassonetti, e il disagio per i cittadini della zona servita, costretti a percorrere un percorso più lungo per gettare la spazzatura (leggi articolo pubblicato). In tal senso, l’Amministrazione aveva pensato di ovviare con l’installazione di alcuni mini-cassonetti per la raccolta, sia dell’indifferenziato che dell’organico, coperti da piccole strutture di legno, avendo l’intenzione di concordare con SEI Toscana, una riorganizzazione della raccolta rifiuti, in particolar modo nel centro storico (leggi articolo pubblicato). Il principio del servizio era, e rimane, quello di non svolgere raccolta “porta a porta”, ma di migliorare il decoro del paese garantendo il servizio di deposito dei rifiuti, in particolar modo agli anziani e a coloro con difficoltà motorie, attraverso una soluzione “intermedia” e poco invasiva in termini di spazio, vista l’indubbia e numerosa presenza di questo tipo di abitanti nel centro storico. Pubblichiamo i volantini della “DIVERGENZA”, foto di ordinanze ed altro, così da poter ripercorrere un po’ di questa storia, lasciando al lettore la riflessione e l’eventuale giudizio. Insomma, al di là di tutto, la rimozione da punti “inopportuni” e, sinceramente, criticati da molti dei cassonetti e l’installazione di piccole aree di raccolta rifiuti nel centro storico, era sembrata una buona iniziativa, almeno a giudizio di chi scrive e questo nella libertà di pensiero né a favore di uno, né a favore dell’altro. Amiatanews, già tra il 2013 e la primavera del 2014, aveva portato avanti una campagna di sensibilizzazione sulla buona gestione dei rifiuti da parte di cittadini ed amministratori. Erano davanti agli occhi di tutti i cassonetti strapieni, puzzolenti, insufficienti anche per tipologia di raccolta differenziata, sempre ben posizionati negli anni dinanzi agli ingressi del centro storico (in parte anche ora); per non parlare dei cestini sempre colmi di immondizia che si approfittava dell’incuria e della maleducazione. Ogni fotografia che volesse immortalare delle porte d’ingresso al paese, aveva in primo piano un bel cassonetto dei rifiuti verde, grigio, giallo, marrone… sempre in bella vista; così come le buste di color rosa dalla chiusura gialla (anche i colori sono orrendi) che spuntavano anche per giorni dai cestini lungo le vie medioevali del centro. Oggi, per quanto sia giusto o sbagliato (i nostri lettori san bene la differenza), sembrerebbe che le cose, siano, in parte, migliorate. E se questo significa aver sollecitato anche un po’ di senso civico, per noi, investire del denaro per avere un paese più pulito, più attraente al cittadino ed al visitatore, crediamo che siano spesi meglio di tanti altri a soddisfare capricci personali o sacri accordi, che, tra l’altro, creano discariche sulla nostra montagna. Tutti, s’è visto negli anni, camion con decine di ruote a sostegno della loro mole, viaggiare sulle nostre strade, montando su marciapiedi (rovinandoli), eseguire manovre difficili per lavorare, bloccare il transito per il carico della spazzatura in orari, talvolta, anzi, spesso, di punta. Poi s’è visto togliere cassonetti per differenziato (vetro, plastica, carta, umido…) per spostarli a centinaia di metri in posti più comodi per i mezzi e non per i cittadini. Queste son le cose accadute almeno negli ultimi 10 anni, non necessariamente accadute per colpa o merito degli amministratori locali, ma accadute. Certamente, quando si rilasciano avvisi con riferimenti di legge, bisogna fare attenzione. Molta letteratura, religiosa e laica, in proposito da poter citare. Ma sarebbe inutile e contrasterebbe probabilmente con la nostra libertà di parola e pensiero. Quel che ci chiediamo, è se sia mai possibile cercare la negatività e non la positività delle scelte, chiunque le faccia. Se non sia possibile ascoltare critiche o suggerimenti. C’è sempre da chiedere il conto, quanto costa, e mai quanto vale un’idea od una scelta. Tutti nel nome della verità e mai del falso. Tutti certi di certezze e mai a chiedersi se sia davvero tutto giusto il pensiero od il gesto. Le proposte, e nella campagna elettorale 2014 ce ne erano state di interessanti, rimangono spesso nei cass(on)etti od usate solo all’occorrenza o convenienza. Ci auguriamo di sbagliare. Ma intanto, gettiamo la nostra spazzatura nei cassonetti fuori le mura, come il buon senso e l’educazione ci consigliano. Facciamo 100 mt per l’indifferenziato alla Porticciola, 300 mt per arrivare alla Vignola ed anche gli stessi metri per tornare a casa e, facendo due passi, vediamo più pulizia ed attenzione da parte di tutti. Le tariffe SEI sono rimaste inalterate ed i cestini sono più puliti e magari, tre quattro famiglie mangiano un pezzo di buristo oltre al pane. Meglio così.]]>
Per quanto mi riguarda avevo contestato l’eliminazione del posto invalidi,poi ripristinato.Il resto mi sembra una polemica inutile,anche perche’ disagi sembra che non ce ne siano,l’unico disagio lo ha il camion della spazzatura che, nel posteggio comunale deve fare alcune manovre per allinearsi correttamente.