Firenze. Sanità: legge di riordino, lavoro di condivisione.

Amiatanews: Firenze 12/12/2015 Dopo aver licenziato la proposta di riforma, il presidente della commissione Sanità e politiche sociali ha illustrato alla stampa emendamenti e modifiche. 100 gli emendamenti approvati e il 70 per cento delle osservazioni accolte.

I numeri della riforma sanitaria sono stati al centro dell’incontro tra il presidente della commissione Sanità e politiche sociali, Stefano Scaramelli(Pd), e i giornalisti, arrivati a palazzo Panciatichi, per approfondire la legge di riordino e soprattutto per capire il ruolo del Consiglio. “Come commissione abbiamo fatto un lavoro molto interessante, tutti i gruppi politici hanno collaborato entrando Scaramelli_Stefanonel merito delle questioni – ha sottolineato Scaramelli – ed i numeri ne sono la dimostrazione”. “Gli emendamenti approvati sono stati più di 100, di cui 85 del Pd e 15 condivisi con le opposizioni; delle osservazioni arrivate ne sono state accolte il settanta per cento (30 su 47) – ha spiegato il presidente – in quattro sedute dedicate, la commissione si è confrontata su ogni articolo e ogni emendamento: 132 gli articoli discussi, 150 con quelli inseriti in sede di commissione”. Il testo uscito dalla commissione, frutto di un intenso lavoro di approfondimento, ha portato ad introdurre una serie di emendamenti, tesi ad affermare il ruolo del Consiglio regionale e in particolare della commissione competente. “Il Consiglio regionale si riappropria del diritto di dare parere su indirizzi che determinano gli statuti delle aziende, su nomine dei revisori dei conti, parere su piano di area vasta, su strumenti di programmazione – ha sottolineato – ed anche il Consiglio sanitario sarà a servizio del Consiglio regionale”. L’esame del testo, iniziato all’inizio di dicembre, ha visto i commissari prima concentrarsi sui suggerimenti inviati nel corso della consultazione, in un secondo tempo elaborare gli emendamenti dei gruppi consiliari. Nei mesi precedenti ricordiamo che la commissione aveva svolto dodici tappe sul territorio, incontrando circa 3mila operatori e raccogliendo oltre 250 proposte, per dare voce ai protagonisti della sanità e arrivare ad una riforma condivisa, come ricordato da Scaramelli. Il processo di riordino si attua attraverso l’accorpamento delle dodici aziende unità sanitarie locali in tre aziende, una per ciascuna area vasta (azienda Usl centro, azienda Usl ToscanaNord Ovest, azienda Usl ToscanaSud Est). I principi cui si ispira sono la semplificazione del sistema, la riduzione dei livelli apicali, l’uniformità e omogeneità organizzativa in contesti più ampi rispetto ai precedenti, la sinergia tra Aou e Ausl attraverso la programmazione integrata, la valorizzazione del territorio, la realizzazione di economie di scala sui diversi processi, l’integrazione della rete ospedaliera su contesti più ampi ed una diffusione omogenea delle migliori pratiche all’interno del sistema. Scaramelli ha quindi presentato il lavoro della commissione, che ha apportato modifiche al testo, cooncentrandosi su alcune parole chiave, partendo dai territori e dall’obiettivo del riequilibrio delle risorse, guardando alle zone montane, di confine e insulari, in funzione dei bisogni dei territori e dei cittadini-utenti. In tale contesto si inserisce la verifica: “la commissione competente, annualmente, potrà valutare l’operato delle direzioni generali per verificare la rispondenza con le istanze dei territori”. E in tema di risorse: “il Bilancio consolidato delle Asl andrà in III commissione”. Sul fronte del risparmio: “i membri delle commissioni regionali, sanitarie e bioetica, non avranno indennità ma solo rimborsi spesa”. Tra le novità ricordiamo ancora l’istituzione del dipartimento dei servizi sociali; l’istituzione della rete pediatrica, pronto soccorso con triage dedicato, per una sanità a misura di bambino; la prevenzione che torna a livello di distretto; il ruolo del direttore sanitario protagonista della governance della direzione delle reti ospedaliere. Infine la proroga dei contratti precari, con la Giunta che avrà cura di convocare le parti sociali per la stabilizzazione dei dipendenti. La parola passa ora all’esame dell’aula, che sarà chiamata a votare la riforma nella seduta della prossima settimana.
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