Amiata. La Befana delle Tre Case e del Saragiolo. Un pensiero a Franco

Nelle frazioni di Piancastagnaio, si conserva una delle tradizioni più significative dell’Amiata. Due comunità si ritrovano per festeggiare l’amata vecchina, tra momenti beneaugurali per l’anno nuovo. Una tradizione bella nella sua semplicità, lontana dall’eclatante, resa viva dalla gente e dallo stare assieme. Il ricordo di Franco, il “Befano” dai capelli di stoppa Si rinnova questa sera e fino alle prime ore della notte, uno degli appuntamenti più attesi dell’Amiata, ovvero le “Befanate” delle Tre Case e del Saragiolo. Una tradizione “secolare”, che resiste nelle due frazioni di Piancastagnaio e, in parte in quelle di Santa Fiora, motivo di buon augurio per il nuovo anno, attraverso, il rito della Befana che andrà in visita, podere per podere, portando doni, canti, balli e, soprattutto, tanta allegria. Una visita, che, accompagnata dal buon vino dei contadini di mezza montagna, è occasione anche di “questua”, ovvero la raccolta di offerte che serviranno anche ad organizzare il festoso banchetto al termine della serata. Due comunità, che, per giorni, hanno preparato questo appuntamento confezionando le tradizionali calze da donare “a giovinotte o vecchiarelle” che verranno visiate (così come recita il canto popolare), sistemando i panni di un antico vestire. Due Befanate per due comunità, simili ma diverse, come vuole quel senso di appartenenza tipico delle piccole comunità toscane. Tutti uomini i “Befani” delle Tre Case, ma del gruppo itinerante, travestiti con panni, parrucche ed occhialoni, fan parte il Befano, la Befana, due frati, la figliola da maritare, la mascotte assieme a tanto di suonatori e coro. Il gruppo, partirà intorno le 17:00 dalla “Buca di Rocco”. Tra le visite ci sarà comunque quella alla casa di riposo  “Casa Pacelli” di Piancastagnaio, per poi ritornare passando per il Quaranta, le Capannacce, il Campo di Rigo, la Casetta e le Tre Case. Al termine la tradizionale cena, giusto premio dopo i chilometri percorsi e la fatica che quest’anno sembrerebbe ancor più pesante vista la pioggia. Da ricordare che il gruppo delle Tre Case, ha partecipato la passata domenica 3 gennaio, alla manifestazione “Cantare la Befana”, svoltasi in quel di Pitigliano, nell’ambito della IX rassegna delle Befane della Collina e della Montagna. Una galleria con foto riprese dalla pagina Facebook “La Befana delle Tre Case” [gallery columns="4" link="file" ids="15230,15225,15224,15223,15214,15215,15216,15217,15218,15219,15221,15222"] Non da meno la Befana del Saragiolo, dove uomini e donne, si son dati ben da fare nel confezionare le rosse calze tradizionali, piene di leccornie… ed anche di quelche pezzo di carbone… altrimenti che calza sarebbe!?!? I Befani, siimili a quelli delle Tre Case (le due frazioni sono a poche centinaia di metri), si sono già ben organizzati, pianificando il proprio giro tradizionale. Dopo il raduno al bar del paese, nel primo pomeriggio, l’assortito gruppo partirà con allegria, musica e doni dalla zona artigianale (16:30) per dirigersi verso “la Valletta”, Poggio la Spina, Casa Mascheri, Via Quaranta. Alle 19:00 alle “Pianacce”, per proseguire verso Pietralunga (19:30), Via Foreestale (21:30), Via dello Stadio (22:00), Case Nuove, Saragiolo centro (22:30) per poi, percorrendo Via dell’Incrociata, tornare, intorno alle 23:30, al bar del paese per il giusto mangiare a conclusione di un lungo giro. Riprendiamo la “Storia della Befana” dalla pagina Facebook della Befana del Saragiolo 2016

STORIA DELLA BEFANA: La sera del 5 Gennaio, un gruppo di persone del paese si ritrova per dare vita ad una fra le più antiche tradizioni del Monte Amiata. Come ogni tradizione non è possibile stabilire con precisione le proprie origini, ma basta pensare che ancora oggi vengono usati gli storici vestiti che hanno usato i nostri nonni da quattro generazioni, per capire quanto le radici di questa festa appartengano al passato. Sul far della sera, tre persone (rigorosamente uomini) si vestono da befana, befano e figlia della befana e accompagnati da alcuni musicisti e dai “befanai” passando per le case del paese, portando calze ai bambini e intonando la tradizionale canzone della befana: “Bona sera bona gente, questa sera è ‘Befania e col nome di Maria vi si viene a saluta’ ci dareste qualche cosa pe’ sta povera vecchiarella c’ha ‘na figlia tanto bella, la vorrebbe marita’ a voi altre vecchiarelle vi s’è porto un bello scialle pe’ tenello sulle spalle pe’ potevvi riscalda’ a voi altre giovinotte vi s’è porto un bel mazzetto pe’ tenello stretto al petto pe’ potevvi consola’ bona sera bona notte la befana se ne va via e col nome di Maria andate a letto a riposa’”
Una galleria con foto riprese dalla pagina Facebook “La Befana del Saragiolo” [gallery columns="4" link="file" ids="15229,15228,15227,15226,15213,15212,15211,15210"] Non possiamo non ricordare il compianto Franco Bonemei, spento poco prima di Natale, uno degli elementi storici dei “Befani delle Tre Case”, che, con la sua bionda parrucca di stoppa, era una vera e propria mascotte. Una “Befanata” quella delle Tre Case, che, anche stasera, continuerà a portare il sorriso di Franco. Una persona docile, semplice e sorridente, ricordata dagli stessi amici della Befana del Saragiolo e di Piancastagnaio. Franco_Bonemei_piccola Il tempo incerto, non guasterà la festa degli organizzatori e, soprattutto, la passione di queste genti, che continuano a portare avanti nel tempo da generazioni, una tradizione ricevuta e donata al futuro. I tempi son cambiati, internet ed i social network sono anch’essi divenuti parte della comunicazione di questa tradizione, che rimane, comunque, simbolo di comunità, semplicità e rispetto, che, nell’andare a visitare persone tra le campagne di mezza montagna, spesso col freddo, l’acqua o la neve, trova un esempio concreto dello stare insieme, ben diverso, per fortuna, da eclatanti manifestazioni. befana_tre_case_2015_programma         befana_saragiole_2015_programma]]>

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