Torna la “Befana di Tamburrano”, nel ricordo dei minatori del Siele Il Parco Nazionale delle Miniere dell’Amiata, promotore dell’iniziativa per i comuni della zona: Piancastagnaio, Santa Fiora e Castell’Azzara. L’Epifania tutte le feste, si porta via… Ed invece, no. Sarà la Befana del Siele, di domenica 10 gennaio, presso l’area mineraria nel comune di Piancastagnaio, a confine con quella di Santa Fiora e Castell’Azzara, a chiudere il ciclo delle festività natalizie, almeno in questa zona dell’Amiata. Giunta alla seconda edizione, dopo quella voluta dal Sindaco pianese e attuale Presidente del Parco Nazionale delle Miniere dell’Amiata, Luigi Vagaggini, in accordo coi Sindaci Balocchi e Fortunati, rispettivamente di S. Fiora e Castell’Azzara, la “Befana di Tamburrano”, così definita dal cognome del Direttore del giacimento di cinabro, torna ad abbracciare le famiglie dei nipoti ed i pronipoti degli ex minatori, oltre a quelle di tutti i bimbi che parteciperanno. Han fatto bene i tre Comuni del comprensorio, a presentarsi uniti in questa occasione, in una montagna troppo divisa tra provincie, campanili e personalismi; si ritrovano assieme alle loro genti, nel rispetto dei valori più sinceri e più belli, che, in una società come quella d’oggi, rappresentano la parte migliore, quella del sorriso, della gioia e del ricordo. Valori che, in quest’angolo della montagna amiatina, erano così forti fino a qualche decennio fa e che di tutto si fa per conservarli, quando, una “semplice” festa, la Befana di Tamburrano appunto, era uno dei momenti più attesi ed emozionanti per le famiglie di poveri ed onesti minatori, quasi dopo l’atteso dal ritorno a casa. Come sempre, in queste occasioni, sarà l’alternarsi tra la gioia del nuovo e l’emozione del passato, a scrivere nel cuore di tutti, dai bimbi, ai genitori, fino ai nonni, una giornata che si presenta bella perché semplice, dove il gioco, il dono, il convivio e la conoscenza della miniera, segneranno i momenti della mattinata. La Befana, attesa su un carretto trainato da cavalli, sarà in compagnia di maghi, gli elfi dei boschi che faranno animazione. Tutti i bimbi riceveranno in dono una calza a ricordo, donata direttamente dalla Befana. Una Befana, che quest’anno ha voluto fare un bel giro prima di arrivare al villaggio minerario del Siele. Domenica passata, il 3 di gennaio, ha iniziato a preparare la sua calza, ad esempio a Piancastagnaio, durante la festa organizzata in Piazza Castello, dove, aiutata da decine di piccini, si è diretta alla fine verso le miniere. Un lungo, divertente e …faticoso percorso con la sua scopa di saggina, passando per le Tre Case, il Saragiolo toccando i territori dei tre comuni, giunto ormai quasi alla fine. Una piccola galleria della Befana di Tamburrano 2015 [gallery columns="5" link="file" ids="6171,6174,6178,6170,6165"] Come un anno fa, la sua prima edizione, la Befana di Tamburrano, non vuole essere una rievocazione del tempo passato, ma un momento d’incontro, di comunità e di gioia per le genti di questo lembo dell’Amiata, rimasto, per alcuni versi, quasi fermo nel tempo (leggi articolo —>) Per agevolare l’arrivo al villaggio del Siele, è stato organizzato un servizio di bus navetta per facilitare gli spostamenti da e per Piancastagnaio. ]]>