A Piancastagnaio al via una nuova rassegna di musica, teatro e multimedia
Dal 22 gennaio al 31 marzo 2016, sono sei gli appuntamenti che trasformeranno lo studio di registrazione Trappola Acustica di Piancastagnaio (Si) in un palco aperto a nuove contaminazioni musicali, teatrali e multimediali.
Il progetto è promosso dall’Associazione Contro(il)Tempo in collaborazione con lo Studio Trappola Acustica, attivo sul territorio ormai dal 2008.
“Tutto è nato da una riflessione sulla possibilità di creare connessioni tra le persone attraverso le varie arti”, ci raccontano gli ideatori della rassegna. “Ci siamo ispirati alla teoria dei Sei gradi di separazione, nome che abbiamo dato a questa prima stagione 2016. La teoria dei sei gradi di separazione afferma che una persona può essere collegata a qualsiasi altra nel mondo attraverso una catena di conoscenze con non più di 5 intermediari. Abbiamo voluto utilizzare le nostre conoscenze e le nostre esperienze per spingerci verso quanti più gradi di separazione potevamo, per riuscire ad ospitare, in un luogo non virtuale, artisti provenienti da contesti molto diversi tra loro. Il nostro intento è quello di creare partecipazione e condivisione reale tra artisti e pubblico, in uno spazio intimo e accogliente. Sicuramente è uno dei modi più belli di abbattere i vari “gradi” che separano le persone”. Gli eventi che abbiamo scelto sono quelli a cui ci è capitato di assistere nel corso degli anni e che ci hanno in qualche modo ispirato, colpito, arricchito […] ci piaceva l’idea di selezionarne alcuni e di riuscire a portarli sulla nostra montagna, rendendoli più “accessibili” […]”.
Un programma ricco in qualità e varietà, quindi, quello proposto da Trappola Acustica ON STAGE.
Si va dalla musica etno-folk degli A Santa Duo (22 gennaio) ai cortometraggi muti di Méliès musicati dal vivo dall’Orchestra Minima Mysticanza (5 febbraio), dal teatro che parla dal profondo della provincia di Oscar De Summa (19 febbraio) al rock cantautoriale di Chiara Vidonis (4 marzo), dalle atmosfere ipnotiche del live multimedia storytelling di Cosimo Miorelli e Stefano Bechini (18 marzo) al teatro d’autore che si diverte alle spalle di Joyce di Arianna Scommegna e Gabriele Vacis (31 marzo).
La rassegna si aprirà il 22 gennaio alle 21.30, con il concerto del cantautore palermitano Alessio Bondì (Premio Siae 2014, Targa Tenco 2015 nella sezione “album in dialetto”, primo posto della top 30 dei dischi italiani indipendenti del 2015 per MeiWeb) che si esibirà insieme a Nêga Lucas, cantante samba-jazz originaria di Minas Gerais – Brasile, con due dischi all’attivo e una carriera che da oltre un decennio si divide tra due continenti. Questo connubio musicale tra Sicilia e Brasile porta il nome di A Santa Duo.
I posti sono limitati, la prenotazione consigliata.
- Inizio eventi ore 21.30, c/o Trappola Acustica, via Roma 384/A, Piancastagnaio (Si).
- Per info e prenotazioni: info@trappolacustica.com – tel: 347 4698861 – 328 2734454
Di seguito il programma dettagliato di tutti gli eventi.
Venerdì 22 gennaio 2016
A SANTA DUO – concerto – Alessio Bondì & Nêga Lucas
A Santa Duo è un esperimento musicale che nasce dall’incontro di
Nêga Lucas, cantante samba-jazz originaria di Minas Gerais – Brasile, con due dischi all’attivo e una carriera che da oltre un decennio si divide tra due
continenti, e
Alessio Bondì, cantautore palermitano Premio Siae 2014 con la canzone “Rimmillu ru’ voti” e finalista, con l’album “Sfardo” (il terzo disco emergente d’esordio del 2015 più ascoltato in Italia su Spotify ), per la Targa Tenco 2015 nella sezione “album in dialetto”. Sempre il suo album, “Sfardo”, è al primo posto della top 30 dei dischi italiani indipendenti del 2015 redatta da Alessandro Sgritta per MeiWeb.
A Santa disegna una traiettoria musicale che collega il Brasile alla Sicilia, la voce calda e ritmica di Nêga, alla voce e alla chitarra folk di Bondì. Una live session acustica e trascinante, in cui i due presenteranno una raccolta di canzoni che profuma di Sud America e Sicilia, tra folk, samba, rancheras, inediti e classici.
Venerdì 5 febbraio 2016
CINEMATOGRAFIA DI Méliès – corti muti musicati dal vivo
Orchestra Minima Mysticanza
Il trio acustico
Orchestra Minima Mysticanza è composto da
Fabio Porroni (violino, chitarra, mandolino, bouzouki, valiha, percussioni, digeridù, flauto dolce, whistle, voce),
Cristiano Ugolini (chitarre, percussioni, voce) e
Andrea Marino (percussioni, theremin, effetti acustici, voce). I Mysticanza (da “misticare”, nei dialetti del centro Italia “mescolare”) vanno alla riscoperta delle radici della musica mediterranea ed europea, punto di partenza per un vero e proprio viaggio attraverso tempi, luoghi e culture apparentemente lontani. I brani spaziano dalle melodie arabeggianti del Nord Africa, alla complessità ritmica delle danze popolari balcaniche, alle contaminazioni della musica Klezmer, alle atmosfere ipnotiche dei brani tradizionali celtici, fino agli standard del jazz, in particolare il Jazz Manouche, lanciato da Django Reinhardt e Stéphane Grappelli.
Il risultato dell’incontro tra l’O.M.M. e Méliès, universalmente riconosciuto come l’inventore del cinema fantastico e fantascientifico e come il “padre” degli effetti speciali e del montaggio, è quindi un caleidoscopio fuori dal tempo, in cui i mille travestimenti del “mago Georges” si rispecchiano nel trasformismo dei musicisti, che alternano passaggi da rumoristi retrò, a melodie travolgenti tagliate su misura per il rapido susseguirsi delle trovate del regista, a momenti di pura atmosfera.
Venerdì 19 febbraio 2016
“Diario di provincia” – spettacolo teatrale di e con Oscar De Summa
Formatosi alla scuola di teatro della Limonaia presso il Laboratorio Nove con Barbara Nativi, Renata Palminiello e Silvano Panichi, da subito affianca al lavoro di attore in diverse compagnie (ricordiamo “La scena del consiglio” di Claudio Morganti e Renata Molinari; “L’ora di tutti” di Maria Corti, regia di Pamela Villoresi; “Satelits Obscens” de la Fura del Baus; “ Miles Gloriosus” di Plauto, regia di Marinella Anaclerio) quello di autore e regista ( “
Diario di Provincia”; “
Hic Sunt Leones”;
Riccardo III;
Selfportrait”; “Stasera sono in vena”, finalista Premio Ubu come migliore novità 2015).
Nel suo “Diario di provincia”,
Oscar De Summa dà vita ad uno spettacolo che dipinge lo scorcio di una vita di provincia del sud opprimente, da cui si può solo fuggire per sentirne, forse, la mancanza.
Un divertente ritratto della vita immobile delle cittadine del nostro Paese e dei personaggi che le popolano: figure mitiche che, attraverso la narrazione, riconosciamo come appartenenti anche alla nostra adolescenza e quindi universali, “perché tuttu lu munno è paisi”. In scena solo il corpo dell’attore e la sua forza espressiva, in uno spazio che via via diventa casa, officina, strada, piazza. Si ride tanto, fino a scoprire che non sempre è bene quel che sembrava finire bene.
Venerdì 4 marzo 2016 TUTTO IL RESTO NON SO DOVE
concerto di Chiara Vidonis
Chiara Vidonis nasce a Trieste, per decenni città di confine per eccellenza. In questo contesto di continuo scambio di umanità varia, di lingue, si configura la cultura della cantautrice. Fermamente radicata nella propria identità, ha testi in italiano di grande respiro colmi di stimoli provenienti dalle terre natìe del rock. Il suo debutto discografico si intitola “Tutto il resto non so dove”, undici brani totalmente scritti da lei. La produzione del disco, estremamente curata – dalla stessa Vidonis – si avvale di musicisti in perfetta sintonia con l’universo musicale che la circonda; il rock in tutte le sue declinazioni, da quella che sfiora il punk ad un’intensa attitudine pop.
Ha partecipato a diversi Premi, tra cui Emergenza Rock, il Premio Bianca D’Aponte (del quale vince nel 2011 il premio nella categoria “miglior interpretazione”), l’Artista che non c’era (arriva tra gli 8 finalisti del 2014) e il Premio Pigro che vince, nel 2014, con il brano inedito “Comprendi l’odio”. “Tutto il resto non so dove” è nella top 30 dei dischi italiani indipendenti del 2015 redatta da Alessandro Sgritta per MeiWeb.
Venerdì 18 marzo 2016 – UTOPIA – live multimedia storytelling
Cosimo Miorelli & Stefano Bechini
Cosimo Miorelli è un artista italiano con base a Berlino. Illustratore, pittore, live performer. Impossibile non subire il fascino dei suoi lavori popolati da immagini potenti, portatrici di storie tutte da scoprire. Cosimo ha illustrato libri (“
Trentaduedentirotti” e “
Athos. Appunti dalla Montagna Sacra”, entrambi pubblicati da Grifo Edizioni / Edizioni Di), vignette per il quotidiano di Berlino “
Il Mitte” e, ultimamente, sta investendo tempo ed energie nelle performance che lo vedono, pennelli in pugno, esibirsi dal vivo nella creazione di dipinti digitali. Ha dipinto dal vivo e ha esibito i suoi lavori in festival, musei, teatri in Italia, Slovenia, Germania e Belgio.
Stefano Bechini ha lavorato come musicista e compositore per etichette prestigiose quali Sony Music e Warner Chappell, per il cinema e per numerose produzioni RAI. Attualmente è attivo in veste di produttore, sound & multimedia designer, oltre che di esecutore-compositore di musica che spazia dal jazz all’elettronica sperimentale. Si occupa inoltre di sonorizzazione di materiale video e composizione per immagini.
Ha collaborato con artisti del calibro di: Paolo Fresu, Enrico Pieranunzi, Luis Enriquez Bacalov, Larry Grenadier, Danilo Rea, Raf.
Utopia è una performance multimediale dove la musica e il live digital painting si uniscono per creare narrazioni uniche nel loro genere. Durante la performance il pubblico viene trasportato in una dimensione sospesa e ipnotica dove le immagini e i suoni agiscono sinergicamente dando vita a un viaggio onirico, attraverso atmosfere e suggestioni.
Giovedì 31 marzo 2016 – LA MOLLI, Divertimento alle spalle di Joyce
Spettacolo teatrale con Arianna Scommegna , regia di Gabriele Vacis
Premio della Critica 2010, Premio Hystrio 2011, Premio Ubu 2014 come miglior attrice, vincitrice del Premio dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro (Per Cleopatràs), tra le attrici più versatili e straordinarie della scena contemporanea,
Arianna Scommegna porta in scena uno dei suoi spettacoli più intensi e coinvolgenti, diventato in pochi anni un vero e proprio cult del teatro contemporaneo.
Una sedia. Una donna. Un testo, “La Molli”. Per un’ora circa una donna apre il “rubinetto” dei suoi pensieri. Frammenti di vita raccontati in modo ora scanzonato, ora disperato, storie di carne e sangue, vita che scorre come lacrime, che si strozza in un grido o si scioglie in una risata.
“La Molli sono semplicemente io – dichiara l’attrice – che desidero esser lì a giocare con le parole di Joyce”.]]>