Il Sindaco di San Quirico d’Orcia, eletto a maggioranza. Si era candidato anche il Sindaco di Piancastaganio Luigi Vagaggini10 Si sono svolte Mercoledì 19 Ottobre u.s., le elezioni per il nuovo Presidente dell’Unione dei Comuni Amiata – Val d’Orcia, rese necessarie dalla scadenza del mandato annuale di Fabrizio Tondi, Sindaco di Abbadia S. Salvatore (ricordiamo che il Presidente viene eletto a turnazione annuale tra i cinque Sindaci dell’Unione). La scelta è caduta sul Sindaco di San Quirico d’Orcia, Valeria Agnelli, votata a maggioranza con i voti dei quattro sindaci di area PD di Fabrizio Tondi (abbadia S. Salvatore), Francesco Fabbrizzi (Radicofani), Claudio Galletti (Castiglione d’Orcia); Luigi Vagaggini, eletto Sindaco di Piancastagnaio in rappresentanza di una lista civica, si è astenuto dal voto. Vagaggini, aveva proposto la propria candidatura a Presidente, cosa che ha fatto la stessa Agnelli, ponendo, quest’ultima, come motivazione, il fatto che nei prossimi anni sarebbe stata impegnata per il proprio Comune e quindi le sarebbe stato difficile ricoprire in quel periodo, vista la turnazione spettante, il ruolo di Presidente. Tra le due candidature, ha prevalso dunque quella del Sindaco di San Quirico d’Orcia, sicuramente o probabilmente, lasciamo al lettore la scelta, perché di area PD come la maggioranza degli amministratori al voto. A quanto apprendiamo dai media, Vagaggini, non ha digerito la decisione dell’assemblea, giudicando le motivazioni della scelta, riconducibili alla volontà prestabilita del Partito Democratico, che avrebbe indicato di respingere la sua candidatura. Una situazione, a suo dire, analoga a quella relativa alle recenti nomine del CdA dell’Acquedotto del Fiora; un atteggiamento, sempre secondo il primo cittadino di Piancastagnaio, che continua ad anteporre le indicazioni di partito, agli aspetti istituzionali e alle loro rappresentanze.
Dunque, come quelle per il rinnovo del CdA dell’Acquedotto del Fiora, anche le elezioni del nuovo Presidente dell’Unione dei Comuni, pongono una situazione di contrasto tra gli Ammnistratori locali. Il metodo elettivo per il Presidente dell’Unione, prevede, come su detto, la turnazione fra i cinque sindaci, in una sorta di rappresentanza o, se volete, “un anno ciascuno, non fa male a nessuno”, tanto per smorzare, con una battuta, le polemiche, da qualsiasi parte esse vengano. Numeri e tempi decisi da anni, ben conosciuti già durante la campagna elettorale per le amministrative e con cui si sapeva avere da fare. Certamente, diversità di orientamento di idee e di appartenenze politiche, incidono non poco, probabilmente più del dovuto, nelle scelte amministrative che decidono il presente ed il futuro anche a medio-lungo termine delle comunità. Questo pone anche delle lecite riflessioni e preoccupazioni future, nel caso di rotture in base alla rappresentanza politica, all’interno delle assemblee. La domanda che ci poniamo è: “Quale l’atteggiamento delle maggioranze nel caso di essere rappresentate da chi oggi è in minoranza?” ovvero: “Quale sarà l’atteggiamento dei Sindaci quando uno di essi, oggi in minoranza, li rappresenterà”. Volendo tralasciare le indubbie divisioni su molte delle cose da gestire, persino su geotermia, ambiente, viabilità, infrastrutture e area di crisi, tanto per fare esempi, nel caso dell’Unione dei Comuni Amiata – Val d’Orcia, questo significa anche che tutti i Sindaci, chiunque essi siano, prima o poi avranno l’incarico di Presidenza, dove rappresenteranno il proprio Comune e, soprattutto, al meglio, tutti quelli dell’Unione. E’ proprio questo che ci aspettiamo accada, nel rispetto profondo che abbiamo delle Isituzioni e, soprattutto, delle comunità. I nostri auguri al nuovo Presidente Valeria Agnelli e a tutti i Sindaci che ci rappresentano all’interno dell’Unione, di qualunque orientamento politico o idea.]]>