Nella chiesa di San Martino, una grande partecipazione popolare L’emozione è scaturita dalla bellezza, domenica scorsa, all’inaugurazione della chiesa di San Martino, trasformata in una sala d’arte ricca di capolavori. Le musiche, le luci, i colori dei dipinti hanno lasciato senza fiato le centinaia di sarteanesi accorsi per l’occasione. Al taglio del nastro, accanto al sindaco Francesco Landi, il vescovo di Montepulciano-Pienza-Chiusi Stefano Manetti, il parroco Fabrizio Ilari e il sarteanese Pierluigi Rossi Ferrini, vicepresidente di quella Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze che ha elargito i fondi necessari per l’allestimento. C’erano i rappresentanti della Soprintendenza, il docente di arte moderna Alessandro Angelini e Marilisa Cuccia, che ha fatto restaurare un crocifisso del Sangallo esposto sull’altare. Soprattutto, c’era un’intera comunità: la stessa che ha fornito professionalità e maestranze per aggiungere, con il volontariato, quello che serviva per raggiungere un obiettivo sognato a lungo dagli amministratori comunali e da tante persone sensibili del territorio. Il risultato è straordinario. Dipinti, oggetti di oreficeria e scultura assumono un valore particolare perché si trovano nel loro contesto naturale: esposte in un luogo “vero” e consono, non in un asettico museo. «Abbiamo realizzato un sogno – dichiara il sindaco Francesco Landi – dentro un disegno che vede nell’investimento culturale il rilancio del nostro territorio. Ci sono già risultati importanti, basti pensare alle cinquemila presenze per la mostra al castello. Tanti tasselli compongono un’offerta in grado, speriamo di creare anche nuovi posti di lavoro». Il Comune ha stipulato una convenzione con la diocesi e la parrocchia per la gestione, che prevede orari di apertura compatibili con le funzioni religiose. Inoltre, ha deciso di investire 13 mila euro per garantire l’accesso, prevedendo di raggiungere il pareggio, grazie al biglietto di ingresso, già dopo il primo anno. Per i sarteanesi l’ingresso resta gratuito da qui alla fine del 2016. Nel mese di dicembre, la sala d’arte Beccafumi resterà aperta ininterrottamente tra il 7 e l’11, quindi sabato 17, domenica 18 e dal 23 al 31 (escluso il 25). L’orario: 10,30-12,30 e 16,00-18,00. [gallery link="file" ids="26244,26245,26243"]
L’Annunciazione di Domenico Beccafumi (1545 circa) è il dipinto più celebrato, che dà il nome alla nuova sala: farebbe invidia a qualsiasi museo importante nel mondo. Non a caso, nel 2003 il Museo diocesano di Milano gli rese omaggio, esponendolo come capolavoro assoluto, per alcuni mesi. A Sarteano è in buona compagnia. Nella chiesa di San Martino, ad unica navata, ci sono altri dipinti su tavola: l’Angelo annunciante e la Vergine annunciata di Jacopo di Mino del Pellicciaio, una Madonna col Bambino detta Madonna del Cardellino (1344), e un polittico intitolato alla Madonna delle Grazie; una tavola centinata di Andrea di Niccolò con la Madonna col Bambino tra i santi Rocco e Sebastiano (seconda metà del XV secolo); la Visitazione della Vergine a santa Elisabetta di Matteo Rosselli (prima metà del XVII secolo); la Madonna in gloria col Bambino e santi di Alessandro Casolani (ultimo quarto del XVI secolo). Da considerarei il crocifisso ligneo attribuito ad Antonio da San Gallo, una campana con scritta a caratteri gotici del 1282 e tanti altri oggetti e opere degni di una visita. Per ulteriori informazioni: www.sartranoliving.it
Fonti. Comunicato Stampa Comune di Sarteano del 05/12/016]]>