Entrano nel vivo i festeggiamenti dedicati alla Madonna di San Pietro. La Vergine verrà portata in Santa Maria Assunta. Poi le cene in Contrada con lo sguardo verso Piazza del Campo A Piancastagnaio, il 16 Agosto, è il giorno delle cosiddette “cene propiziatorie”, uno dei momenti più significativi e simbolici dei giorni del Palio che vede i popoli delle Contrade di Borgo, Castello, Coro e Voltaia a raccolta entro i propri confini, gelose del proprio territorio e della propria appartenenza, attraverso uno stare insieme ben diverso di quello dei giorni passati. Il 16 Agosto è la vigilia di due giorni intensi per i contradaioli e per la comunità, che verranno vissuti tra spiritualità e passione meramente terrena, tra riti religiosi e civili che si alterneranno in una sequenza che, chi non vive da queste parti e chi non è toscano (diciamolo chiaramente) non può capire, al punto da chiamarlo in altro modo, brutto e irresponsabilmente allegorico da cui difendersi. Tutti a cena dunque, a casa propria, con tanti ospiti con la visita e il saluto augurale alle Contrade da parte del Sindaco, assieme al Rettore e al Pro-Rettore del Magistrato delle Contrade, a testimonianza di come i tempi della Festa si stiano stringendo e divenga sempre più importante e significativa la presenza di chi rappresenta una comunità nota per la sua passione e appartenenza; caratteristiche da omaggiare ma anche da considerare sotto l’aspetto amministrativo e regolamentare, nella volontà di riuscita della Festa che ne esalti la bellezza migliore. Intenti giusti, ben chiari anche alle Dirigenze, che stanno per chiudere un anno molto impegnativo, discusso e comunque vissuto per un Palio “nuovo”, frutto di un percorso difficile che ha interrotto l’utilizzo dei purosangue adattandosi alla ormai arcinota “ordinanza Martini” e a una serie di decisioni a caduta, come la discussa riduzione del percorso di circa 150 metri. Un Palio da scoprire, così come il nome del mossiere (ad oggi l’Amministrazione Comunale non l’ha ancora comunicato) e da propiziare anche sotto questo aspetto, dove le stesse cene dovranno dare una risposta migliore rispetto a una normativa (Martini) fin troppo discussa. “Cene Propiziatorie”, ovvero il rito a ottenere il favore della sorte e degli dei; il favore non verrà da se, ma col lavoro che, dopo un anno, verrà finalmente e veramente condiviso in una tavola di commensali colorati di passione e appartenenza, uniti per la vittoria in un Palio che dovrà essere pietra d’angolo e non manciata di polvere. ]]>