Gli ingredienti dell’amore e del rispetto Nel mese appena trascorso, ho avuto il piacere di partecipare ad un convegno organizzato dal “Centro Anti violenza Donna chiama Donna di Siena”. Fra gli argomenti trattati, mi è rimasta impressa la ricetta dell’amore. La relatrice ha spiegato che con i ragazzi delle scuole e con le donne (maltrattate) utilizza il gioco “l’amore come una ricetta”, ovvero chiede alle persone di mettere le loro quantità di ingredienti per fa si che il loro rapporto amoroso vada a gonfie vele (ad esempio: 12 gr di iniziativa; 15 gr di sincerità, 1kg di allegria, 20 gr di amor proprio, . etc.). A qualunque età, il legame di coppia è un piatto con tanti ingredienti; le dosi sono sempre le stesse ma cambiano a seconda del periodo e degli eventi che la coppia sta affrontando. Partendo, da questo gioco, mi è venuto in mente quante donne e quanti uomini non si rispettano e, nella ipotetica ricetta, mettono 0 gr di amor proprio o magari inseriscono 10 gr nelle aspettative e poi -1 gr nel risultato reale. E da questo pensiero che mi è venuta in mente la domanda: “Ma cos’è il rispetto per noi stessi e quindi per gli altri?” Il rispetto per noi stessi dovrebbe essere alla base della nostra educazione. Non sempre, però, abbiamo un’effettiva “visione “i noi stessi e la “consapevolezza” che apprezzarsi ed essere soddisfatti della propria persona è un ”elemento fondamentale” per amarci ed amare. Come si fa ad avere rispetto di se stessi? Di seguito alcuni piccoli spunti di riflessione.
- Conoscersi! Aumentare la conoscenza delle nostre emozioni e di come reagiamo alle situazioni. Lavorare sulla consapevolezza dei limiti e risorse, per dare il meglio e non sentirsi in difetto.
- Esisto anche se non mi vedono! Non aspettare che l’altro ci veda o ci dica bravo, darsi il valore che ci meritiamo senza aspettare “ l’altro”. Aver stima e rispetto di sé stessi, infatti, implica anche il sentirsi liberi di fare scelte autonome, anche con il rischio di sbagliare, evitando così di essere succubi del giudizio degli altri. Nel relazionarsi con l’altro chi ha fiducia in sé e nelle proprie potenzialità non avrà paura di perdere l’amore dell’altro, anche quando si ritaglia spazi personali; essere meno disponibili verso gli altri, non significa, essere egoisti, ma comporta il riconoscimento di un valore primario che si rivendica per sé stessi senza fare niente contro l’altro. Inoltre l’eccessiva disponibilità per essere accettati non porta di solito riconoscenza ma pretesa ( l’hai sempre fatto, perché non lo vuoi più fare?!).
- Prendersi cura dell’ Immagine. Il valore di sé passa anche dal curare la propria persona, ritagliatevi un po’ di tempo al giorno per farvi “belli” fuori e dentro , magari facendo una camminata, mangiando cose salutari e magari nona ..etc
- Prima ci si rispetta poi si entra in rapporto con l’altro. Finché non imparerò a volermi bene e pensare che “ io Valgo! ( come diceva una vecchia pubblicità) sarà difficile che possa trovare un compagno o compagna, o magari lo troverò ma non sarò felice perché starò con lui/ lei non per scelta ma per paura di non trovare nessun altro o di stare soli.
- Il rispetto passa dal fallimento , come diceva un giocatore di pallacanestro ..ho vinto dopo aver fallito molte volte, rispettarsi vuol dire anche riconoscersi di essere imperfetti.
- Responsabilità! Rispettarsi vuol dire anche essere responsabili delle proprie azioni, il delegare aiuta a sentirsi meno in colpa ma toglie anche il potere di cambiare le situazioni.
- Ultimo punto: Nella vostra ricetta di vita e di coppia quanti grammi di Rispetto per sé stessi avete inserito?
Dott.ssa Elena Lorenzini – Psicoterapeuta sistemico relazionale ]]>