Castell'Azzara. La "Disfida del Ciaffagnone"

Sabato 5 maggio alle ore 17,00 nella sala del cinema comunale, le comunità di San Casciano dei Bagni, Manciano e Castell’Azzara si cimenteranno nella preparazione di un prodotto alimentare le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Sabato 5 maggio alle ore 17,00 a Castell’Azzara, nella sala del cinema comunale, si terrà la Disfida del Ciaffagnone, un evento nel quale le comunità di San Casciano dei Bagni, Manciano e Castell’Azzara si cimenteranno nella preparazione di questo popolare prodotto alimentare, le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Il ciaffagnone è infatti ancorato alla consuetudine, presente in molte antiche culture di ogni parte del globo, di cuocere su una piastra, o comunque su una superficie riscaldata, una pastella costituita in genere di Ciaffagnone_03acqua e farine di varia provenienza. Non se ne ha una precisa datazione storica anche se, una iscrizione romana del III secolo a. C., racconta di una focaccia poco dissimile dall’attuale ciaffagnone. Altri autori ne ancorano la nascita al V secolo, allorché Papa Gelasio, caritatevolmente, per sfamare dei pellegrini francesi stanchi ed affamati, giunti a Roma per la festa della Candelora, ordinò che dalle cucine vaticane uscissero uova e farina che, con l’aggiunta di acqua, cotte su piastre roventi, si trasformarono nei primordiali ciaffagnoni. La leggenda più intrigante è però quella che vorrebbe che Caterina de’ Medici, andata in sposa ad Enrico II d’Orleans e futuro Re, insoddisfatta della cucina di casa reale, fece arrivare da Firenze cuochi e pasticceri e i cuochi di corte rimasero impressionati, tra le altre cose, anche dai ciaffagnoni, dai quali, sostituendo l’acqua con il latte e il lardo con il burro, nacquero le crèpes. Aldilà dell’origine è interessante notare che questo piatto povero, fatto di acqua, farina e uova e posto al fuoco in una padellina strofinata di lardo, sia presente con il nome di ciaffagnone solo a Castell’Azzara, Manciano e San Casciano dei Bagni e non è quindi un caso che sia queste tre comunità che cerchino di dare vita a manifestazioni atte a proporre una cultura alimentare che viene da molto lontano. La giornata, organizzata dall’Associazione culturale Amici dell’Orso, dalla Pro Loco di Castell’Azzara, dal Circolo socio-culturale A. Lazzeri, dalla Pro Loco di San Casciano dei Bagni e dall’Associazione I Badilanti, muove dall’intento di rivitalizzare e far conoscere un prodotto presente solo nei comuni di Manciano, San Casciano dei Bagni e Castell’Azzara,  sottolineando le specificità e le differenze del ciaffagnone rispetto ad altri prodotti alimentari che a prima vista potrebbero apparire simili, almeno nella forma, ma che al gusto si rivelano poi diversissimi. Il ciaffagnone infatti non né una crèpe né una frittata, anche se la tipologia di preparazione ed alcuni ingredienti sono simili, il ciaffagnone è il ciaffagnone e basta! A coordinare e far da guida alla storia del ciaffagnone sarà Cristiano Bernacchi, giornalista attento alle produzioni tipiche locali, che coinvolgerà nel racconto le esperienze dei rappresentanti delle tre comunità, ivi incluso il prof. Lucio Niccolai, autore di un bel lavoro di ricerca sfociato poi nel volumetto sul ciaffagnone mancianese. A ruota di questo confronto sulle diverse esperienze ci sarà una interessante dimostrazione pratica della preparazione del ciaffagnone, confrontando così ricette, materiali usati (pensiamo ad esempio alle padelle: chi le usa col manico lungo chi corto, chi lo condisce con pecorino e chi con miele ecc.). Alla preparazione farà seguito, e non poteva che essere così, una degustazione dei diversi ciaffagnoni perché, lo si sa, il ciaffagnone va cotto e mangiato e è cibo che ama la compagnia, è cibo di convivialità e quale migliore occasione di vedere uniti i tre comuni del ciaffagnone? A conclusione della degustazione collettiva I Badilanti si esibiranno nello spettacolo di musica popolare “Vien la primavera” rendendo così un omaggio a Castell’Azzara, luogo da cui proviene la canzone “vien la primavera” conosciuta e cantata oramai in quasi tutta la penisola.


Fonti Comunicato stampa M. Mambrini 03/05/2018]]>

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