Abbadia S. Salvatore. La poesia intima e cortese di Melissa Storchi, ancora protagonista al concorso "Un Monte di Poesia"

Incontro con la la giovane poetessa emiliana, nuovamente prima classificata nella categoria “Giovani – Under 18” del concorso di poesie inedite. Lo scorso 21 Ottobre, si sono tenute ad Abbadia S. Salvatore, presso il teatro Servadio, le premiazioni del concorso nazionale “Un Monte di Poesia”, riservato a componimenti poetici inediti. La manifestazione letteraria, nasce dall’idea e dalla volontà di Massimo Pinzuti dell’Accademia Vittorio Alfieri di Firenze e vede il patrocinio del Comune di Abbadia San Salvatore e della Pro Loco di Abbadia, oltre l’attiva collaborazione di Tiziana Curti. Il concorso, ha visto una grande partecipazione con elaborati provenienti da molte zone d’Italia; questi sono stati valutati da una preparata giuria costituita quest’anno da: Luca Ventresca (Assessore del Comune di Abbadia S. Salvatore), Massimo Pinzuti, Tiziana Curti, Filippo Venturini, Alessandro Resti, Mariella Baccheschi, Ideale Tondi, Sandro Bilei e Donatella Pasquali. Tra le premiate, Melissa Storchi, giovanissima poetessa di Bibbiano, provincia di Reggio Emilia, che ha rinnovato, con l’ennesimo successo, la sua partecipazione al concorso amiatino, vincendo il primo premio Melissa_Storchinella categoria “Giovani – Under 18” con la poesia “Una rosa tra le dita”. Un premio già conquistato recentemente nel 2017 con “Ingrato destino” e nel 2016 con la poesia “Amica”. Proprio nel 2016, avevamo avuto occasione, di intervistare una emozionatissima dodicenne Melissa Storchi,  oggi quattordicenne, colpiti dalle capacità della giovane poetessa, frutto sicuramente di doti naturali ma, anche di importante presenza familiare a sostegno e indirizzo di quel giusto atteggiamento verso quel che circonda gli adolescenti di oggi che è molto, forse anche troppo, e, dunque, ancor più importante saper scegliere e custodire sin da subito e nel tempo, affrontando quel percorso di crescita interiore e di confronto tipico dell’età adolescenziale. Per gli esperti del concorso, “Una rosa tra le dita”, è proprio “un parallelismo tra il ripetersi delle difficoltà che ci presenta ogni giorno la vita ed un Amore Platonico visto e descritto in modo intimistico. Descrizione di un continuo susseguirsi d’insicurezze e sofferenze tipiche dell’adolescenza.” Ci siamo messi in contatto con Melissa, attraverso i suoi genitori che ringraziamo. Lo abbiamo fatto anche pensando e riconoscendo le capacità di tutti i partecipanti “Un Monte di Poesia” e di tutta la sua organizzazione, scegliendo per il nostro racconto la giovane poetessa di Bibbiano, proprio perché plurivincitrice del concorso. “Mi piace scrivere, leggere e scattare fotografie – ci racconta Melissa in una sua breve biografia – Già in giovanissima età, ero in quinta elementare, sono stata Un MOnte di Poesia 18 9consigliata dall’insegnante di lettere a partecipare a Concorsi Letterari Nazionali. Ho sempre avuto una predisposizione alla scrittura, in particolar modo proprio per la poesia.” Pur giovanissima, Melissa Storchi ha ottenuto diversi riconoscimenti e la pubblicazione di quattro “Volumetti” – Edizione Il Fiorino, ovvero i “quaderni” del Cavalier Antonio Maglio, presidente del Concorso “Parole e Poesia” tenutosi nel modenese, a Formigine. Alcune poesie sono state inserite in diverse Antologie. “Fra le tante premiazioni – ci racconta la giovane poetessa – ricordo ancora l’emozione e la grande soddisfazione di essere stata premiata come Prima classificata dal figlio del Premio Nobel Salvatore Quasimodo.”Di seguito, pubblichiamo tre componimenti poetici di Melissa: “Una Rosa tra le dita”, “Verso la libertà” e “Dopo il tramonto”. “Con queste mie poesie vorrei poter trasmettere ad ogni lettore le emozioni che ho provato in quel determinato momento e riuscire a far vibrare le corde del cuore.”


Una rosa tra le dita” – Parallelismo tra il ripetersi delle difficoltà che ci presenta ogni giorno la vita ed un Amore Platonico visto e descritto in modo intimistico. Descrizione di un continuo susseguirsi d’insicurezze e sofferenze tipiche dell’adolescenza.” di Melissa Storchi, vincitrice della XIII^ edizione di “Un Monte di Poesia” – Categ. Giovani Under 18
“Una rosa tra le dita” (di Melissa Storchi) La pioggia scivola sui vetri come le lacrime di quei tempi. I finestrini appannati come l’anno prima: ripetitiva e ciclica la vita. Un sospiro di notte e le stelle già contemplo; astri… galassie… pianeti… L’Universo è come i tuoi occhi, infinito in quell’iride azzurra e… quella rosa, quella rosa rossa tra le dita che ti punge il cuore. Soffocato il tuo respiro fra un battito di ciglia e un bacio amaro… eterno è questo silenzio.
“Verso la libertà” – Desiderio di libertà e pace da parte di un popolo che ha lottato e sofferto per un ideale. Un messaggio per non dimenticare il passato e tutti coloro che hanno sacrificato la loro vita in nome di un Mondo migliore.
Verso la libertà (di Melissa Storchi) Vite polverizzate, volatilizzate in cieli cupi… alcune fuggite da quei giorni neri. Come ceneri libranti si posarono sui davanzali, stanche di essere in volo. Sognarono la libertà. Moltitudini di persone rincorrevano un altro mondo… quello che da sempre hanno sognato. Un mondo ideale, senza guerra, senza quel rosso che fa male. Ora è bene ricordare quel passato anche se tali ferite sono difficili da rimarginare. È stata la nostra storia e non la possiamo dimenticare.
  “Dopo il tramonto” – Nostalgia del passato; ricordi che riaffiorano come immagini fotografiche. Presa visione del tempo che scorre e che lascia alle spalle i vissuti di quei giorni gioiosi e spensierati. La certezza che non ritorneranno più, ma potranno soltanto essere racchiusi nel nostro “libro” dei ricordi.
Dopo il tramonto (di Melissa Storchi) Dopo il tramonto… il buio più totale; nella sua eleganza danzano le onde sfogliando le pagine di un libro e… le sue molteplici parole. Solo favole hanno da raccontare le fotografie che ogni tanto oso guardare. Ora, mi rammentano che il futuro mai sarà come il passato, nulla sarà più così speciale. Scalpitano le onde e la notte persevera; gli esuli gabbiani mi lasciano sola ad accarezzare la sabbia… è così piacevole al tatto, “cosa” che la vita non potrà mai essere. Fuggo lasciandomi dietro grida e silenzi. Sì, ripercorrere i miei passi vorrei… ritornare in quei luoghi di montagna, dove, con fatica, riuscivo sempre a scalare la vetta ed avvertivo il fremito dell’infinito attraversarmi la schiena.
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