Il Maestro, scultore e ceramista, si è spento all’età di 84 anni. Domani le esequie in Duomo. Vinci era molto legato a Piancastagnaio, in particolare a Don Zelio e allo stesso Sindaco Luigi Vagaggini. “Perdiamo un artista, un amico e un uomo dai profondi valori.” “Quando muore un artista si diventa tutti più poveri. Il Comune di Acquapendente fa le pubbliche condoglianze alla famiglia e alle persone che hanno amato Mario Vinci.” Con questo post pubblicato quest’oggi, il Comune di Acquapendente ha annunciato la scomparsa del concittadino Mario Vinci, 84 anni, artista, ceramista, scultore, maestro dalla grande arte ispirata e guidata da una profonda fede e dai grandi valori umani. Non a caso aveva chiamato “Ceramiche San Francesco”, il suo laboratori situato a nord di Acquapendente nella zona artigianale del “Ponte gregoriano” lungo la Via Cassia. Mario Vinci, era malato da tempo, ma, per gratitudine, riconoscenza e amicizia, aveva realizzato circa due mesi fa, un’opera a ricordo di Don Zelio Vagaggini, posta nel parco a lui intitolato e inaugurato lo scorso 1° Settembre. L’opera, commissionata dal Sindaco di Piancastagnaio, Luigi Vagaggini, anch’egli amico e stimatore dell’artista, era stata nell’occasione benedetta da sua Eminenza Cardinale Angelo Comastri, che ne aveva apprezzate pubblicamente le fattezze e la gentilezza del lavoro di un uomo già in non buone condizioni fisiche. Proprio con Vagaggini in carica come Presidente del Parco Nazionale delle Miniere dell’Amiata, Vinci realizzò il bellissimo “Cristo del Minatore”, posto all’interno della Cappellina dei Minatori nel Villaggio minerario del Siele nel territorio comunale di Piancastagnaio. Tra le altre opere di Vinci sull’Amiata, quelle presenti a Piancastagnaio come la bellissima Via Crucis e altre rappresentazioni di vita sacra alla Casa della Resurrezione di Don Zelio e il monumento al minatore dinanzi alla Rocca.“Sono profondamente amareggiato per la scomparsa dell’amico Maestro Mario Vinci – le prime parole del Sindaco di Piancastagnaio Luigi Vagaggini appena appresa la notizia – . Un artista dalle grandi doti, umile e sempre ispirato da una visione guidata dalla raffinata preparazione artistica e dalla fede. Ho pensato subito a lui per la realizzazione di un’opera a ricordo di Don Zelio Vagaggini, di cui era amico da decenni, così come per il Cristo al Villaggio minerario del Siele. Perdiamo un artista, un amico, un uomo: le sue opere che spesso si incontrano nelle chiese e nei palazzi storici l’Alta Tuscia, l’Amiata e l’Alta Maremma, rimangono la testimonianza del Maestro Vinci per tutti noi.” Le esequie si terranno domani, Giovedì 22 Dicembre; il feretro partirà alle 15.30, partendo dalla camera mortuaria dell’ospedale di Acquapendente dove è avvenuto il decesso. Prima della tumulazione, prevista celebrazione religiosa presso la Cattedrale del Santo Sepolcro alla presenza dei familiari.
Mario Vinci, nato ad Acquapendente (VT) nel 1934, si è avvicinato alla scultura fin dai banchi di scuola. Inizia da ragazzo a lavorare nella fornace del vasaio Clodumiro Pizinelli poi, nel 1950, si impiega nella bottega di ceramica di Elia e Rosa. Nel 1953 conosce lo scultore bulgaro Assen Peikov con cui coopera alla creazione del “Leonardo Da Vinci” eretto presso l’aeroporto di Fiumicino. Rimane nello studio del Maestro, in Via Margutta a Roma, fino al 1961; in quell’anno parte per gli USA dove opera nello studio di Georg Tirone a Boston, in Washington Street, realizzando figure di tipo pubblicitario. Nello stesso periodo collabora anche con lo scultore italo-americano Ted Barbarossa. Poi ritorna in Italia, a Como, dove produce modelli di uso industriale. Nel 1965 si trasferisce in Germania dove lavora per sei mesi come incisore di lapidi, tornato in Italia si mette in proprio realizzando sculture di arte ecclesiastica. Nel 1969 parte per il Sudafrica e presta la propria creatività prima a Pretoria come designer su modelli in ceramica poi a Johannesburg su modelli per l’industria. Nel 1975 torna in Italia ed avvia un laboratorio di ceramica con altri soci, ma la cosa non funziona così torna ad operare autonomamente come scultore realizzando sculture commissionate da Parrocchie Viterbesi e di altre province. Nel 1978 ha tenuto la sua prima personale nel chiostro longobardo di S. Maria Nuova a Viterbo. Poi sono seguite altre esposizioni ad Assisi, ad Ostia, e ancora a Viterbo.]]>