Geotermia. FER1 e FER2: i sindaci geotermici decisi ad andare a Roma

Amiatanews (Marco Conti): 20/02/2019
Prosegue l’impegno dei primi cittadini rivolto a incontrare Di Maio per fa comprendere le proprie ragioni.

“Dalle parole ai fatti”, ma con il giusto atteggiamento da tenere fra istituzioni. Si potrebbe così riassumere, prendendo in parte in prestito il popolare modo di dire, la scelta dei Sindaci delle aree geotermiche toscane decisi a concretizzare a Roma l’auspicato incontro con il Vice Presidente del Consiglio e Ministro dello Sviluppo Economico Di Maio, che, per ora, non ha confermato la propria disponibilità.
Sembrano essere proprio queste le intenzioni scaturite, anche avanti ieri,  dall’incontro di Pomarance dell’Osservatorio economico dell’Alta Valdicecina dove i sindaci di Pomarance, Castelnuovo e Monteverdi, i sindacati e il movimento GeotermiaSì, hanno discusso le prossime mosse. La prima sarà una lettera dei sindaci geotermici a tutti i capigruppo delle forze politiche di Camera e Senato per spiegare la situazione e chiedere un incontro e un’altra missiva anche ai segretari nazionali di Cgil, Cisl e Uil affinché inseriscano nella vertenza nazionale il capitolo geotermia e rinnovabili. (fonte  www.lanazione.it – Pontedera del 19/02/2019)
Le motivazioni dei Sindaci, al di là del mero giudizio, sono piuttosto serie, ben note e intrise di preoccupazioni. Esse riguardano, nella sostanza, i due decreti sulle Fonti Energie Rinnovabili, i cosiddetti FER1 e FER2, dove,nel primo, la geotermia tradizionale viene esclusa tra le “rinnovabili” mentre, nel secondo, sembrerebbe rientrarci quella a media e a bassa entalpia, con esclusione di quella “tradizionale” (alta entalpia).
Morale? Stop agli incentivi e futuro quantomeno incerto per i territori geotermici pisani, grossetani e senesi con (ovvio) dissenso da parte dei Sindaci dei comuni interessati, da Pomarance – Larderello (Alta Val di Cecina) fino a Piancastagnaio (Amiata), passando per le Colline Metallifere, la Val d’Ela e la Val di Merse;  ovvero “quando  gli estremi si uniscono” dando forza a un’unione d’intenti e speranze a favore e a protezione del futuro dei propri territori a cambio di uno sfruttamento geotermico dove la garanzia alla salute dei cittadini è aspetto essenziale e primario.
Proprio queste incertezze, timori e condizionali, sono comunque alla base di una presa di posizione condivisa dagli stessi Amministratori locali con le popolazioni delle aree geotermiche, dei Sindacati, degli imprenditori e dei lavoratori direttamente o indirettamente interessati, il tutto rappresentato anche dal movimento trasversale “Geotermia Sì” che racchiude appunto i favorevoli allo sviluppo attuale della geotermia e agli incentivi a sostegno. A questo, ricordiamo anche la definizione della nuova Legge Regionale sulla Geotermia che davvero non segue, ad oggi, le scelte del Governo centrale.
«Adesso basta, veramente ci sentiamo presi in giro: se il governo continuerà a non risponderci piomberemo noi al ministero dello sviluppo economico con le fasce tricolori. Tenteremo ancora altre strade di apertura verso il ministero scrivendo anche a tutte le forze politiche del parlamento, ma se il Mise non ci darà attenzione, allora a breve andremo a trovarli noi. Non diremo né quando né come, ma dopo le ripetute lettere e richieste d’incontro, a sorpresa faremo ciò che serve per avere attenzione, poi vedremo cosa succede.» ha dichiarato con forza il Sindaco di Pomarance Martignoni (fonte  www.lanazione.it – Pontedera del 19/02/2019).
Quest’oggi, anche la posizione del Sindaco di Monterotondo Marittimo Giacomo Termine, che, attraverso una nota stampa dal titolo emblematico “A Roma! a Roma!”, ricorda come la proposta di autoconvocazione al MiSE (Ministero Sviluppo Economico) avanzata dal suo comune nell’ultima assemblea dei soci COSVIG (Consorzio per lo Sviluppo delle Aree Geotermiche), ottenga il consenso di tutti i sindaci dei Comuni geotermici.
«L’obiettivo è ottenere una convocazione ad un incontro in cui poter chiarire al ministro Di Maio le ragioni delle comunità che vivono anche grazie all’economia generata dall’industria geotermica. dichiara il primo cittadino di Monterotondo Marittimo La richiesta di essere ascoltati giace sui tavoli del ministero ormai da mesi e nessuna apertura al dialogo è stata mai accennata dai nessun componente del Governo. L’autoconvocazione dei sindaci a Roma di fronte al ministero con le fasce tricolori vuole sbloccare questa situazione di stallo e portare sulla cronaca nazionale il grave rischio che intere aree della Toscana stanno affrontandoVogliamo poter rendere esplicita la nostra posizione far conoscere ai ministri i nostri dati e le nostre ragioni. Renderli edotti del dramma in cui rischiano di cadere migliaia di famiglie, dell’impoverimento sociale e culturale che rischiano molte zone “deboli” perché interne, difficilmente raggiungibili e a cui la geotermia fino ad oggi ha dato e da un futuro. Nei prossimi giorni verrà formata la rappresentanza che si recherà a Roma e sarà annunciata la data dell’iniziativa di fronte al Ministero» conclude la nota del Sindaco Giacomo Termine.
Dalla Val di Cecina all’Amiata, si diceva. Anche il Sindaco di Piancastagnaio, Luigi Vagaggini, anch’egli sempre presente a incontri e manifestazioni pubbliche (ricordiamo quelle di “Geotermia Sì” di Larderello e Santa Fiora), è voluto intervenire sulla situazione: «Condivido  le preoccupazioni dei miei colleghi e le problematiche che deriverebbero dal mancato rinnovo degli incentivi alla geotermia. Sono a loro fianco. Anche nei miei interventi pubblici alle manifestazioni di GeotermiaSì, ho voluto sottolineare l’attenzione che  Piancastagnaio e l’Amiata hanno per questa fonte energetica oltre le gravi ripercussioni che l’interruzione degli incentivi provocherebbe. Dobbiamo lavorare istituzionalmente per far comprendere le nostre ragioni al Ministro Di Maio. E’ un rapporto istituzionale, non politico; non posso che augurarmi  che, anche sotto questo aspetto, prevalga il buon senso. Credo ci siano ancora dei margini affinché i sindaci siano interpreti delle esigenze dei propri territori e delle proprie popolazioni. E’ un augurio e un appello a lavorare con il giusto atteggiamento e ruolo istituzionale per giungere assieme alla soluzione auspicata.»

Manifestazioni, incontri tra i Sindaci, lettere con richieste di incontro a Roma e la molta comunicazione a riguardo, non sembrano, per ora, aver destato nei palazzi ministeriali quell’interesse richiesto dai primi cittadini. Una faccenda, forse o probabilmente, non semplice da assecondare anche perché, l’altra parte del cielo, ovvero i Comitati contrari al sostegno alla geotermia o  alla geotermia elettrica e industriale, fanno sentire forte la loro voce, speranzosi che possa arrivar bene alle orecchie ministeriali più sensibili al “NO”, così come quella che si alzerà Sabato prossimo in un incontro pubblico in quel di Santa Fiora, relativamente alla contrarietà verso il progetto di una nuova centrale ENEL GP da 20MW da realizzare prevalentemente nel territorio confinante di Roccalbegna.
Per ora, nel concreto stiamo sempre al solito punto, quello che ognuno (Ministeri e Regione in particolare)  sembra vada per conto proprio; ovvero, mentre la prima almeno una legge l’ha approvata, il MiSE non ha fatto conoscere nel dettaglio le proprie decisioni, ovvero le scelte definitive.
Vedremo quel che accadrà, ma a Roma, la presenza dei Sindaci e la volontà di trovare una soluzione, “sembra” essere ormai prossima.

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