Amiata SI. Per la CGIL necessaria una nuova geotermia: stop a nuove centrali e ammodernamento di quelle esistenti

Amiatanew: Abbadia S. Salvatore 11/04/2019
Presa di posizione da parte del coordinatore Lazzerelli che appare di senso opposto alle scelte regionali

“In coerenza con decenni di riflessioni sul territorio con i nostri delegati ed i nostri iscritti – scrive in una nota  CGIL Zona Amiata (foto di copertina) – , la posizione sulla geotermia della Camera del lavoro zona Amiata senese, anche a seguito di numerose posizione emerse negli ultimi tempi, è chiara e non lascia alibi ad interpretazioni”.
“Negli anni, è stato preso atto che la produzione di energia elettrica nel cono dell’Amiata non ha mai determinato sviluppo economico (Agenda 21 del giugno 2000, varie iniziative di zona promossa della Cgil di zona e provinciale l’ultima delle quali tenutasi a Piancastagnaio nel 2012) – prosegue la nota – Viceversa si è purtroppo manifestata una evidente diminuzione della qualità ambientali per le note emissioni  di altri elementi di arsenico, ammoniaca e mercurio,  oltre ad una quantità notevole di CO2 principale responsabile del riscaldamento globale, in maniera estremamente superiore a quanto emesso nell’area tradizionale della sviluppo geotermico. La stessa Regione Toscana nel PAER 2015, ha evidenziato che con il raggiungimento di una produzione di circa 100 MW si è raggiunto un punto di equilibrio tra lo sfruttamento geotermico e la vocazione ambientale e socio economica dell’Amiata”.
“Pertanto – sottolinea Lazzerelli – riteniamo che non vi è spazio per nuove centrali ma solo per la presentazione di un programma pluriennale di superamento delle vecchie centrali con la realizzazione, se tecnicamente possibile, di impianti di nuova generazione (tecnologicamente veramente innovative) in grado di rendere nulle le emissioni in atmosfera e con minimo impatto sul paesaggio”.
“Solo determinando un nuovo approccio all’utilizzo della geotermia le popolazioni dell’Amiata potranno considerare la risorsa geotermica non più come l’ennesimo sfruttamento delle risorse del territorio, ma come ricchezza collettiva in grado di ricadute dirette e positive sui cittadini – prosegue il coordinatore CGIL Amiata – Allo stesso modo ci attendiamo dai soggetti attivi (sia pubblici che privati) nello sfruttamento della risorsa programmi di investimenti di tipo industriale ad alto contenuto tecnologico in grado di dare occupazione ai tanti giovani con livello di istruzione universitaria che attualmente sono esclusi dal mercato del lavoro locale, ponendo anche in parte fine alla fuga di tante energie intellettuali che impoveriscono sicuramente il nostro territorio da un punto di vista demografico ed intellettuale. D’altra parte questa è una posizione largamente condivisa in Amiata resa esplicita nell’iniziativa pubblica del maggio 2016 per il rilancio dell’economia del territori amiatina nella quale la CGIL e le organizzazioni sindacali hanno avuto un importante ruolo”.
“Va da se che gli altri territori, nella loro piena autonomia e responsabilità nei confronti dei loro cittadini, sono liberi di pianificare lo sviluppo della geotermia come riterranno più opportuno” conclude la nota a firma del Coordinatore Cgil Zona Amiata, Tiziano Lazzarelli

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