San Casciano dei Bagni. 75 anni dal bombardamento alleato di Ponte a Rigo

Amiatanews (Marco Conti): San Casciano dei Bagni 08/05/2019
Mercoledì 15 Maggio la commemorazione delle dieci vittime innocenti dell’operazione Strangle. 

Mercoledì 15 Maggio a Ponte a Rigo, frazione rurale del Comune di San Casciano dei Bagni, si terranno le commemorazioni per il 75° anniversario del drammatico bombardamento dei ponti sulla Via Cassia ad opera delle forze alleate (operazione “Strangle”), che colpì tragicamente la piccola comunità, causando 10 vittime, di cui otto bambini e due delle loro mamme.
La commemorazione si terrà si terrà dalle 9.30 con il ritrovo ritrovo presso la chiesa di S. Elisabetta a Ponte a Rigo dove, alle 10, verrà celebrata la S. Messa a ricordo; a seguire l’omaggio alle vittime al monumento antistante il sagrato della chiesa.


L’azione bellica rientrava nell’operazione Strangle (“strangolamento”), volta ad interdire i rifornimenti di uomini e mezzi tedeschi verso il fronte, rappresentato dalla Linea Gustav che faceva perno su Cassino.
Già in precedenza c’erano stati due bombardamenti a Ponte a Rigo e frequenti erano i mitragliamenti delle colonne tedesche in transito, ma la mattina del 15 maggio, una di queste bombe colpì una casa colonica dove avevano trovato un effimero rifugio un gruppo di mamme e bambini, uccidendo Angiolina Del Segato in Torelli (30 anni) con i suoi figli Umberto (1 anno), Maria (7 anni) e Rosina (11 anni); Italia Meloni in Terrosi (29 anni) con i suoi figli Antonietta (7 anni) e Domenico (9 mesi); Pasquino Paolucci (6 anni), Renata Diacinti (7 anni, di Piancastagnaio), Vinna Terrosi (3 anni).

 

Note storiche (Fonte Wikipedia)

L’operazione Strangle era una serie di operazioni di interdizione aerea, durante la Campagna d’Italia della seconda guerra mondiale da parte della 12ª e 15ª forza degli Stati Uniti, di interrompere le rotte di approvvigionamento tedesche in Italia a nord di Roma dal 24 marzo 1943, Operazione_stranglefino alla liberazione di Roma nella primavera del 1944.
Il suo scopo era quello di impedire il raggiungimento delle forniture essenziali alle forze tedesche in Italia centrale e quindi a costringerle ad un ritiro. L’obiettivo strategico dell’attacco aereo era quello di eliminare o comunque ridurre notevolmente la necessità di un attacco di terra sulla regione. Nonostante l’obiettivo iniziale di costringere il nemico a ritirarsi non sia stato raggiunto, l’interdizione aerea di questa operazione ha svolto un ruolo importante nel successo dell’assalto terrestre dell’operazione Diadem.[1]
Due principali linee di interdizione furono mantenute in tutto lo stretto stivale d’Italia. Ciò ha significato che i treni non potevano più passare dalla pianura Padana alla linea del fronte, e che a sud di Firenze, sostanzialmente tutte le forniture dovevano essere spostate in camion.[2]
L’operazione richiese l’impiego di bombardieri di media dimensione e cacciabombardieri su una superficie di circa 390 km², cioè da Roma a Pisa e da Pescara a Rimini

Lascia un commento