Val d’Orcia. I Sindaci scrivono all’ANAS per il ponte sull’Orcia a Bagno Vignoni.

Amiatanews (Daniele Palmieri): Val d’Orcia 14/08/2019
Da settimane un impianto semaforico regola il senso unico alternato dopo che un mezza aveva accidentalmente danneggiato parte del parapetto lungo una carreggiata 

Hanno preso carta e…computer i sindaci della Val d’Orcia, scrivendo congiuntamente all’Anas in merito alla situazione del ponte sull’Orcia, posto sulla Cassia, nei pressi di Bagno Vignoni, al confine tra i comuni di San Quirico e Castiglione d’Orcia.
I primi cittadini Claudio Galletti (Castiglione), Silvio Franceschelli (Montalcino), Manolo Garosi (Pienza), Francesco Fabbrizzi (Radicofani) e Danilo Maramai (San Quirico), ricordano all’Ente nuovamente preposto alla gestione dell’antica Consolare come, a seguito di un incidente per fortuna senza conseguenze per nessuno (da mezzo agricolo si era sganciata la barra utilizzata per la trebbiatura, finendo nel fiume), sono crollati circa dieci metri di parapetto. E’ stata posizionata rapidamente una barriera di protezione provvisoria ed il traffico è ripreso l’indomani, con l’istituzione di un senso unico alternato, regolato da un impianto semaforico. Da allora, però, null’altro è stato posto visivamente in essere, ed allora i sindaci sollecitano interventi per il ripristino della situazione precedente, con la ricostruzione del parapetto in continuità con quello rimasto integro, assicurando così il pieno ripristino della viabilità che collega la Val d’Orcia e l’Amiata con Siena. Il ponte, fra altro, è da tempo sotto costante monitoraggio, presentando delle criticità che hanno consigliato il posizionamento di sensori idonei a rilevare eventuali variazioni in termini di staticità e sicurezza. In quest’ottica, dicono ancora le “fasce tricolori” dell’ambito turistico valdorciano, è auspicabile un’attenta valutazione, mettendo mano ad  eventuali interventi di consolidamento complessivo, allo scopo di prevenire potenziali rischi di chiusura totale del traffico sul ponte, cosa che comporterebbe enormi disagi ai residenti ed anche in chiave turistica. Come suol dirsi, “Prevenire è meglio che curare”

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