Siena provincia. Verso le Regionali, Sinistra Civica Ecologista sulla geotermia: “Puntiamo alla visione di una Toscana carbon neutral entro il 2050”

Amiatanews: Siena 04/09/2020
I candidati del collegio senese, Nicoletta InnocentiMauro Valiani e Fabio Dionori di Sinistra Civica Ecologista, portano sul tavolo del programma una prima progettualità sulla questione geotermica in Toscana.

«La Toscana punta ad essere una regione carbon neutral entro il 2050. Progettualità e soluzioni che debbono in ogni caso farsi forti del consenso informato e della partecipazione delle comunità locali. In questo contesto la Toscana dovrà investire in tutte le forme di energia alternativa e nelle nuove tecnologie. Fino ad oggi questo percorso ha tenuto conto anche della geotermia. Sappiamo però che anche questa fonte energetica presenta aspetti di forte criticità», scrivono in una nota I candidati del collegio senese di Sinistra Civica Ecologista, Nicoletta InnocentiMauro Valiani e Fabio Dionori.

«Nell’ultima consiliatura la Regione ha varato nuove norme in questo settore, in particolare ha inaugurato un sistema che, coinvolgendo gli enti locali, ha definito le cosiddette aree non idonee – proseguono – . Provvedimento che ha lasciato forte contrapposizione con alcune aree della nostra Regione. Inoltre, nessun Comune ha avvertito l’esigenza di promuovere una consultazione dei cittadini, nemmeno quando è stato formalmente richiesto.”

“Nel sud della provincia di Siena da oltre 60 anni è in atto uno sfruttamento geotermico intensivo che, è sotto gli occhi di tutti, non ha prodotto la ricchezza ei vantaggi prospettati. Spesso si è trattato di sfruttamento, assistenzialismo, monetizzazione del disagio, rischi per la salute delle comunità residenti o più semplicemente svendita di pezzi di territorio e delle loro vocazioni naturali – sottolineano Innocenti, Valiani e Dionori – Il punto è che l’Amiata – anche rispetto ad altre aree geotermiche toscane – presenta delle diversità, per storia, geologia, aspirazioni, vocazione territoriale e non può subire ulteriormente. Pensare di normare risorse e territori diversi con le medesime leggi e le medesime modalità impositive è un controsenso e un errore sotto il profilo ambientale e sociale.»
«In considerazione delle valutazioni tecnico-scientifiche sulle caratteristiche di rinnovabilità o meno della geotermia, dei problemi di impatto ambientale e paesaggistico, delle preoccupazioni delle comunità locali sulle reiniezioni e sui rischi di sismicità indotta, delle preoccupazioni igienico-sanitarie, delle ricadute negative in termini economici in aree a forte vocazione agricola, prodotti tipici d’eccellenza, turismo di qualità, termalismo e paesaggi straordinari, riteniamo che la Regione debba rivedere la propria politica di proliferazione di concessioni per la realizzazione di nuovi impianti e permessi di ricerca, salvo si tratti di impianti a bassa entalpia o comunque sostitutivi in termini nettamente migliorativi degli impianti esistenti.»
«Riteniamo infine che molte iniziative imprenditoriali in questo campo siano motivate esclusivamente da fattori speculativi legati agli incentivi pubblici: è una politica che non favorisce le scelte virtuose nel comparto energetico di cui avremmo bisogno, anzi rischia di sostenere forme di economia “tossica” incentrate sul drenaggio di risorse finanziarie pubbliche facendo subire ai territori il danno.»

Nel comunicato i candidati della lista Sinistra Civica Ecologista, nell’ambito dell’autonomia programmatica che ci caratterizza, assumono l’impegno a:
Non sostenere nessun nuovo progetto di sfruttamento geotermoelettrico nella provincia di Siena, tanto meno nelle zone dell’Amiata, Val di Paglia, Val d’Orcia, Valdichiana recentemente oggetto di forte contrasto con le comunità locali.
Favorire il dialogo con le popolazioni delle aree geotermiche e circonvicine per assecondarne, supportandole, le aspirazioni a territori vivibili e le vocazioni economico-culturali nella direzione della qualità e della sostenibilità.
Promuovere la riqualificazione, la sostituzione, laddove necessario l’interruzione degli impianti esistenti con tecnologie meno impattanti, meno inquinanti e meno nocive per le falde acquifere e per la salute dei cittadini.
• Sostenere la creazione del Parco Nazionale del Monte Amiata, unico strumento in grado di valorizzare le eccellenze dell’area.


Fonti
Comunicato stampa Sinistra Civica Ecologista

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