Ancora fumata nera per Floramiata. Ora la parola passa a una “Camera di Consiglio” Un’ennesima udienza, quella di alcuni giorni or sono, per decidere le sorti di Floramiata, l’azienda amiatina tra le più importanti in Italia per gli impianti serricoli, ubicati in località Casa del Corto nel comune di Piancastagnaio, dove lavorano circa 250 dipendenti. Il nuovo atto della complessa vicenda del “concordato preventivo”, richiesto già nel 2012 dai vertici aziendali al fine di evitare il fallimento e proseguire l’attività – in questa fase Floramiata servizi srl, il ramo produttivo, dovrebbe acquisire Floramiata spa, il ramo fallimentare – si è concluso con una svolta insolita. Nessun ulteriore rinvio delle udienze, ma verdetto affidato a una “Camera di Consiglio”, composta da tre giudici, che si esprimeranno il prossimo 17 aprile su come andare avanti con il concordato o procedere verso il fallimento. L’azienda ieri mattina aveva sollecitato un nuovo rinvio, che questa volta, però, non è stato accordato dalla giudice Serrao, la quale già nell’ottobre us aveva dato tempo fino al 30 gennaio 2015 (udienza ulteriormente rinviata) sia all’azienda medesima, sia ai commissari affinché lavorassero insieme e collaborassero per trovare una soluzione. E invece, non solo non è stato possibile sciogliere completamente i nodi relativi alla intricata situazione finanziaria, ma ieri si sono presentati anche ipotetici investitori, i quali hanno manifestato il loro interesse verso le serre. Questi potrebbero aprire la strada a nuove opportunità, tutte da approfondire e verificare, però. Era stata la giudice Serrao a sottoporre a Floramiata la sottoscrizione di un verbale sulla “due diligence”, il processo investigativo che viene messo in atto per analizzare il valore e le condizioni di una azienda o di un ramo di essa, quando si presentano intenzioni di acquisizioni o di investimenti. Si saprà nelle prossime settimane se le aziende del settore interessate allo stabilimento di Casa del Corto saranno in grado di produrre impegni concreti. Al momento sui lavoratori e sul territorio gravano apprensione e attesa. Fonti: Testi: Corriere di Siena Immagini: www.sienafree.it (copertina)]]>