Amiatanews: Siena 14/11/2020
Sabato il talk show con Fabrizio Di Benedetto (Policlinico Modena), Alessandro Gasbarrini (Rizzoli di Bologna), Stefano Mastrelli (ASL Viareggio), Alberto Zanobini (Meyer)
Come sarà l’ospedale del futuro? Una domanda a cui è difficile dare una risposta certa, viste le possibili variabili che appartengono a questo mondo.
Durante il Festival della Salute ne hanno parlato quattro esperti, operanti in vari settori della medicina.
“Il Meyer, istituito molto amato a Firenze e nato a fine dell’ 800, sta vivendo un momento di trasformazione – afferma il Professor Alberto Zanobini, direttore Generale dell’istituto pediatrico -. Negli ultimi sei anni l’ospedale ha avuto una crescita raggiungendo ormai un respiro nazionale e non più solo regionale. Si occupa di ambito pediatrico, ma anche di giovani adulti, vista la continuità di malattia tra l’età pediatrica e quella immediatamente successiva. Siamo molto attenti a tutto il percorso terapeutico del bambino malato, ma anche della famiglia che spesso necessita di assistenza. Abbiamo inserito percorsi terapeutici con assistenze psicologiche e sociali, basate anche sulla ludoterapia o pet therapy, che è molto efficace. A breve apriremo altri due padiglioni: uno a fine 2021 che sarà dedicato alla didattica, al training ed alla specializzazione; l’altro, che vedrà la luce a metà 2022, sarà invece un grande spazio verde, un ospedale di giorno, dove sposteremo alcune attività diurne come visite ambulatoriali o prelievi”.
“L’ambiente ospedaliero deve essere confortevole e di qualità – assicura il Professor Stefano Maestrelli, dirigente tecnico Asl di Viareggio – sia all’esterno che negli interni. Le stanze devono avere un ottimo sistema di aerazione per regolare flussi, temperature e umidità. Inoltre, sarebbe opportuno sempre di più attrezzare le zone di degenza con presidi tali da poter essere trasformate rapidamente in zone di terapia intensiva o sub intensiva, perché abbiamo visto con il Covid quanto questo sia importante. Come andrebbe ripensato l’ospedale del futuro? Modificherei l’impostazione di percorsi e collegamenti interni – conclude – perché credo che sia sbagliato che chi entra in pronto soccorso per fare un esame, debba incrociare degenti che stanno per essere trasferiti in sala operatoria. Non è solo una questione nei privacy, ma anche di rispetto”.
A proposito di ospedali del futuro, l’Istituto Rizzoli di Bologna è sicuramente tra i più all’avanguardia in Italia e non solo. “Mi ritengo fortunato di lavorare in un presidio come questo – ammette il dottor Alessandro Gasbarrini, Direttore della struttura complessa di Chirurgia vertebrale ad indirizzo oncologico e degenerativo dell’Istituto ortopedico Rizzoli di Bologna – perché questo istituito si sta muovendo nella direzione giusta ricercando sempre di aggiungere qualcosa di nuovo. Nel caso specifico dell’ambito di oncologia ortopedica, capita spesso di dover intervenire in fretta per non far perdere tempo prezioso ai pazienti. Ad esempio, l’intervento di sostituzione di una vertebra, è diventato più semplice attraverso la tecnologia 3D, con la quale è possibile disegnare il componente da sostituire riducendo di molto i tempi di intervento”.
“Come dovrebbe essere l’ospedale del futuro? Un luogo dove un malato deve stare poco – chiosa il Direttore del Rizzoli – per evitare rischi o ristagni. Il paziente deve essere l’attore principale, deve essere circondato da specialisti pronti ad intervenire e deve essere trattenuto il meno possibile. Il resto della cura la deve fare a casa, attraverso l’assistenza domiciliare.”
Dal Rizzoli di Bologna ci si sposta di pochi chilometri. Al Festival della Salute di Siena è intervenuto anche il professor Fabrizio Di Benedetto, Direttore di Chirurgia Oncologica, Epato-bilio-pancreatica e dei Trapianti di Fegato dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico di Modena. “La robotica rappresenta un traguardo importante per la medicina attuale – afferma il Professor Di Benedetto – che deve essere affiancata alla chirurgia classica. A maggio scorso abbiamo effettuato un trapianto di fegato con tecnica robotica classica che è stato veramente un traguardo importante per noi. Non tanto per la complessità dell’intervento, ma perché questa tecnologia offre una nuova impostazione che stravolge in meglio la vita di questi pazienti. La robotica è molto meno invasiva. Ci sono ovviamente ancora ampi margini di miglioramento, ma l’Italia è posizionata in alto in questa speciale classifica di professionalità”.
Il Festival della Salute è trasmesso da:
– Canale 3 su frequenze canali digitali 12 e 95 della Toscana e in streaming su https://canale3.tv/category/diretta-streaming/ o https://www.youtube.com/channel/UCWdgz-7bIYSYXHEAqC7ME5w
– Lepida Tv su frequenze canale 118 dell’Emilia Romagna e in streaming su https://www.tvdream.net/web-tv/lepida-tv/ o https://www.youtube.com/channel/UC9q4ktgObvz5nzyyZx9YrLA
– E sui social del Festival: https://festivaldellasalute.it/ e https://it-it.facebook.com/FestivaldellaSalute/
PROGRAMMA ED EVENTI
Fonti
Comunicato Ufficio stampa Festivaldellasalute.it 14/11/2020