Piancastagnaio. Un 25 Aprile di orgoglio o di rabbia?

Una Festa tra inutili polemiche e forzature. Ci  voleva il cambio di giunta a Piancastagnaio per rivedere  scene e risentire parole, che negli ultimi 20 anni, sembravano ormai divenuti sbiaditi ricordi delle vecchie polemiche comuniste- democristiane? E che dire delle celebrazioni degli ultimi anni, celebrazioni del 25 aprile, del 1 maggio, ridotte sempre di più a quattro o cinque persone, forse più nostalgiche di un tempo che, ohimé, più che dettate da interiori valori civili? A tal argomento, non dimentichiamo, la celebrazione del primo maggio, di qualche anno fa, quando, l’allora Partito di Rifondazione Comunista, decise di celebrare la ricorrenza per proprio conto, declinando l’invito del centro sinistra locale.  E poi ancora, la querelle della ricorrenza dell’eccidio dei due partigiani pianesi, Florindo Guerrini e Libero Stolzi, che trovava una sua precisa collocazione nella data del 8 marzo, (comunque nella prima domenica del mese), e veniva dai parenti dei due uccisi martiri della resistenza, organizzata con tanto di invito alle Organizzazioni Sindacali, l’ANPI,  le forze politiche. Un invito tramite lettera anche ai giovani delle scuole, dettata di solito da un esponente ex partigiano, dove veniva comunicata la data dell’evento, normalmente preceduto da una conferenza.  Poi, come attestano tante persone, la celebrazione, fu inserita nella classica  manifestazione che vedeva, l’Amministrazione Comunale, presenziare con il Sindaco, in veste ufficiale, il corteo (talvolta di poche persone) che deponeva corone di alloro, ai monumenti cittadini e al cippo dei due partigiani uccisi. Quest’anno, l’iniziativa, presa dal sindaco Luigi Vagaggini che ha voluto ricordare il 25 aprile con una sosta unica al Monumento ai Caduti di tutte le guerre presso i giardini Nasini, ha scatenato ire e polemiche inaspettate dopo anni  di “immobilismo” della politica locale, dove le uniche frecciate, se le davano quelli di Prospettiva Unita (divenuta poi Comune), e la giunta di governo. Quello che è successo sabato mattina davanti al municipio, purtroppo, ci riporta a tante contese, a tante situazioni che sinceramente a cui, ci sembrava, non dovessimo più assistere. Se da una parte si è preteso di celebrare a proprio modo, dall’altra si è evocato il “ricatto del tributo da pagare ai fascisti per i favori resi in campagna elettorale”. Bene hanno fatto i due consiglieri Sacchi e Venier, ad assistere alla cerimonia tenuta dal Sindaco. Forse, il ricordo di tantissimi martiri partigiani uccisi dai nazifascisti, martiri di ogni estrazione politica, cattolici, liberali, socialisti, del partito d’azione, forze dell’ordine, carabinieri, cittadini qualunque, che immolarono la propria vita per un sogno di libertà, doveva prevalere su tutto, seppellendo vecchie e sterili polemiche. Il ricordo, quello che purtroppo oggi viene sbiadito anche per una informazione didattica inesistente. Alcune sere fa, in una nota trasmissione televisiva di opinione, presente un vecchio partigiano Italiano, esponente di spicco dell’ANPI, fu trasmesso un breve sondaggio, tra giovani e giovanissimi sul perché si celebrasse la Festa del 25 Aprile. Nessuno lo sapeva. Un giovane studente universitario, disse che era la “festa della primavera”. E’ questo forse che rimane di un grande e storico evento accaduto 70 anni fa?]]>

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