Successo per il work shop voluto dall’Unione dei Comuni Amiata Val d’Orcia, l’Amministrazione Comunale di Piancastagnaio e Floramiata. Dinanzi ad una platea interessata e numerosa, con la presenza di qualificati ricercatori ed imprenditori del settore, si è svolto ieri mattina a Piancastagnaio il convegno “La cannabis: dal tessile alla bioedilizia, dalla nutraceutica al farmaceutico”, voluto dall’Amministratore Delegato Floramiata Fabio Montanari, che da alcuni anni, vede nella coltivazione legale di cannabis per scopi terapeutici, e non solo, una soluzione agli annosi problemi dell’azienda amministrata. Presenti al convegno, rappresentanze parlamentari come gli onorevoli Alessandra Terrosi e Luigi Dallai, il Consigliere Regionale Enzo Brogi, oltre ai sindaci e vicesindaci di Abbadia S. Salvatore, Santa Fiora, Castell’Azzara e della vicina Acquapendente. In sala anche il Direttore Confagricoltura Siena Gianluca Cavicchioli. Apertura e chiusura dei lavori da parte del Sindaco di Piancastagnaio Luigi Vagaggini, che, dopo aver riportato i saluti del Presidente della Regione Toscana Enzo Rossi, ha voluto sottolineare l’importanza dell’argomento con i suoi nobili campi di applicazione, dando già appuntamento ad un prossimo convegno “operativo”, un vero e proprio work shop, dove, attraverso il sostegno delle Amministrazioni Pubbliche, dei Ministeri e, soprattutto, delle aziende, poter concretizzare accordi per attività di impresa. Tra i relatori, Gianpaolo Grassi (Ricercatore presso il Centro Sperimentale di Rovigo), Cesare Tòfani (Presidente Associazione Toscanapa e Naturfibre), Francesco Licausi (Ricercatore presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa). Il Dott. Benedetto Aracri (Responsabile Scientifico – Centro Ricerche Floramiata), oltre al proprio intervento, ha egregiamente fatto da moderatore al convegno. Lo ringraziamo personalmente per il supporto dato nel poter fare interviste e riprese, che pubblicheremo nei prossimi giorni. (clic qui per leggere l’articolo di presentazione al convegno) [gallery link="file" columns="4" ids="8862,8863,8864,8865,8866,8867,8868,8869"] [divider] Riportiamo la rassegna stampa de “La Nazione” di Siena (Giuseppe Serafini) e del “Corriere di Siena” (Mariella Baccheschi)
Piancastagnaio 08/05/2015 – Giuseppe Serafini Floramiata sarebbe pronta per riconvertire parte della sua attività produttiva attraverso la produzione di Cannabis, a scopi medicinali, ovvero farmaco terapeutico in diverse patologie del dolore. A dirlo, auspicando l’interesse delle forze governative e politiche, l’amministratore delegato di Floramiata, Fabio Montanari, che ha conluso un importantissimo convegno sulle prospettive di ricerca e sviluppo della Cannabis in Italia, che si è svolto nella mattinata di ieri, nella sala comunale di Piancastagnaio. Presenti, gli amministratori di alcuni comuni dell’Amiata, ricercatori universitari, esperti agronomi. rappresentanti di attività imprenditoriali, legati alla produzione e alla coltivazione della Cannabis per uso terapeutico. Il convegno, doveva essere aperto dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, che non ha potuto essere presente lasciando al sindaco di Piancastagnaio Luigi Vagaggini, lelettura di un messaggio di circostanza. Come e’ stato ricordato, proprio l’otto maggio del 2008, la Regione Toscana, prima ed unica tra le tutti, approvava una legge, che permetteva per la prima volta, la produzione di Cannabis, a scopo farmaceutico. Ad oggi, la lentezza e l’iter burocratico, ne hanno rallentato la piena realizzazione. Sulla produzione e la utilizzazione della Cannabis, si è discusso, proponendo attività di collocazione, non solo nel farmaceutico, ma anche in altre filiere, che vanno dal tessile, all’alimentare, all’uso di olii derivati e tante altre applicazioni. Ma è sull’uso terapeutico, che si è molto insistito. In particolare, l’uso che risulta molto positivo, rispetto ad altri farmaci chimici, nella terapia durante i trattamenti chemioterapici, e sulle molteplici tipi di malattie assai dolorose e invalidanti. Benedetto Aracri, responsabile scientifico centro ricerche di Floramiata, ha ripercorso il cammino con cui alcuni anni fa, si è deciso di dare il via alla sperimentazione di alcune piantine di Cannabis, quelle specifiche che non contengono la molecola Thc, tipica dell’altra specie, quella che in pratica viene definita come droga o sostanza psicotropa. “Floramiata – ha detto Aracri – da tempo sta sperimentando questo tipo di coltivazione ed ha tutte le caratteristiche strutturali per poter iniziare una produzione che possa incrementare lo sviluppo industriale dell’azienda: Abbiamo ricercatori, professori universitari , terreno molto adatto per iniziare una produzione. Floramiata è pronta per iniziare questa nuova attività”. E certamente tutti si augurano, che questa iniziativa, possa partire presto per dare nuovo impulso all’azienda florovivaistica.
Piancastagnaio 08/05/2015 – Mariella Baccheschi “Questa mattina sono presenti qui tutte le competenze in grado di far sì che noi possiamo diventare leader europei della filiera della cannabis terapeutica, ma anche dell’intero settore della cannabis. Perché noi, in Italia, non cogliamo queste opportunità! Da oggi possiamo cominciare un percorso insieme. Chiedo, allora, a tutti gli intervenuti di fare la propria parte, perché qui c’è tutto da costruire”. L’Ad di Floramiata Marco Fabio Montanari ha tratto in questo modo le conclusioni del workshop sulle “Prospettive di ricerca e sviluppo sulla cannabis in Italia”, promosso dalla unione dei comuni Amiata Val d’Orcia, per interessamento del sindaco di Piancastagnaio Luigi Vagaggini. E Vagaggini: “È una sfida che lanciamo, fiduciosi nel dna di Floramiata, nella sua struttura, nei suoi lavoratori. È la giornata di inizio, speriamo che il percorso vada a buon fine”. Hanno dichiarato pieno sostegno al progetto di produzione della canapa terapeutica (e non solo) nel territorio amiatino, il consigliere regionale Enzo Brogi, autore della legge che ammette nella nostra regione la distribuzione della cannabis come farmaco, definendo la cosa “una opportunità economica, medica e culturale”; l’onorevole PD senese Dallai, il quale ha parlato di “crescente consapevolezza e migliore qualità della vita delle persone sottoposte ai protocolli delle terapie chimiche”; la onorevole Terrosi di Acquapendente, la quale ha spiegato come sia rinato interesse intorno alla coltura della canapa, che offre importanti opportunità per il Paese. Una coltura antica, ma a lungo dimenticata, diversamente da quanto accade in altre nazioni, come l’Olanda, da cui importiamo la materia prima, il Canada o Israele, le cui aziende hanno un giro di affari notevole. Eppure l’Italia sarebbe un paese “benedetto”, una terra che può produrre canapa di buona qualità, al punto da poter divenire la “California dell’Europa”. I molteplici impieghi di questa pianta straordinaria (dal tessile alla bioedilizia, dalla nutraceutica alla farmaceutica) sono stati illustrati dai principali studiosi e ricercatori, come Giampaolo Grassi (Cra-Cin Rovigo), Cesare Tofani (Toscanapa e Naturfibre), Francesco Licausi (Scuola Superiore Sant’Anna Pisa) e Benedetto Aracri (Floramiata). e]]>