Val d'Orcia. La Quercia delle Checche, "L'albero delle fate" di Pino Mango.

Fu la bellissima pianta ad ispirare la bella canzone del cantante scomparso recentemente. La Quercia delle Checche non finisce di stupire. Non solo per la  straordinaria energia mostrata nel reagire  alla drastica mutilazione (una branca spezzata, un terzo del suo intero volume) e nell’ apprestarsi  a vegetare  in primavera,  ma anche per la forte attrazione che esercita e  la magia che irradia intorno a sé. “Probabilmente quasi nessuno di voi sa che la Quercia delle Checche è stata fonte di ispirazione per una delle canzoni più belle mai scritte da Mango, che ha dato il titolo all’album portato a San Remo nel 2007”, scrive una amica del cantante recentemente scomparso al gruppo Fb (SOS Quercia delle Checche). Furono degli amici senesi (anzi, amiatini) a accompagnarlo a visitare la quercia monumentale. Lui “ne rimase folgorato e da lì prese l’ispirazione per l’Albero delle fate”. “È la dimostrazione che le anime sensibili si attraggono”, osserva Nicoletta Innocenti, fondatrice  del comitato che si è costituito a tutela della  pianta pluricentenaria, nonché del gruppo Fb, che conta  oltre 4300 iscritti.  “E così la Querciona ha anche la sua bella canzone”. Ma quale è effettivamente oggi lo stato di salute, di stabilità e di sistemazione dell’area riservata alla quercia? Negli ultimi tempi c’è stato l’intervento del comune di Pienza, che, secondo impegni assunti, ha sistemato appunto lo spazio  sottostante l’ampia chioma, spostando la branca che era stata tagliata, circondando il terreno di una staccionata, e via dicendo. “Questo primo lavoro non è affatto male”, ha commentato Innocenti, “ora la situazione è dignitosa e sotto controllo, questo è il primo obiettivo che ci eravamo prefissati. Ma ancora tanto è da fare”. Il programma da realizzare, almeno entro il mese di giugno, prevede infatti ancora molte cose da sistemare. Intervenire sulla protezione delle branche più esposte con sostegni, così come aveva suggerito la relazione di Michele Zanzi, esperto di valore internazionale, il quale aveva attribuito la causa della rottura del ramo più  a un evento meccanico (un albero di 370 anni  si trova in fase di remissione e diventa più fragile) che non a una fitopatologia. Il provvedimento è divenuto quanto mai urgente, dopo che negli ultimi giorni  sono stati avvistati (e fotografati)  nuovi visitatori a passeggio  sui rami della quercia! Va inoltre rifilata la ferita (i pareri non sono tutti concordi) e vanno apposti pannelli informativi  per documentare  la storia e  le peculiarità della annosa “matriarca”   e invitare al  dovuto rispetto.  Va effettuato in più uno studio approfondito sulla staticità della pianta, anche in relazione ai venti preminenti. “Attendiamo che il comune di Pienza evada presto i rimanenti impegni. Il comitato si è proposto per la manutenzione dell’area, senza che sia giunta nessuna risposta da parte del sindaco”, aggiunge Innocenti. “Noi ci auguriamo di poter continuare a sviluppare un percorso comune sereno e proficuo, nell’interesse della Quercia delle Checche, che è l’unica cosa che ci preme”. Finora gli studi e gli interventi sono stati effettuati a titolo puramente gratuito (dal professor Zanzi al florovivaista Margheriti, di cui Innocenti elogia la disponibilità).  Il comitato sta lavorando i questa fase  alla realizzazione di una monografia, ricorrendo a forme di autofinanziamento, dove raccogliere immagini e storie di ieri e di oggi  di questa grande protagonista. Fonti. Corriere di Siena – M. Baccheschi


Riportiamo parte di una galleria fotografica che abbiamo realizzato lo scorso 17 maggio, in occasione di una visita alla splendida quercia. [gallery link="file" size="medium" columns="4" ids="9114,9113,9112,9111"]]]>

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