Amiatanews (Daniele Palmieri): Castiglione d’Orcia 14/03/2021
L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia invita a sottoscrivere una proposta di legge di iniziativa popolare contro la produzione e l’utilizzo di materiali e simboli inneggianti al nazismo ed al fascismo.
Potrebbe trattarsi solamente di una “ragazzata”, e non andrebbe ugualmente bene, ma l’aver scritto su un volantino dell’ANPI la parola “ipocriti” con un pennarello, di notte, lascia intendere che ci fosse una volontà diversa da parte dell’autore o degli autori del gesto.
E’ accaduto nei giorni scorsi a Vivo d’Orcia, dopo che l’ANPI comunale, presieduta da Maurizio Formichi, aveva affisso nei vari centri abitati una locandina stampata a livello nazionale dall’Associazione, per invitare i cittadini alla sottoscrizione di una proposta di legge d’iniziativa popolare, promossa dal Comitato presieduto dal sindaco di Stazzema, luogo tristemente noto per un’ efferata strage nazista di civili inermi durante la seconda guerra mondiale.
La proposta, che deve raccogliere almeno 50mila firme per essere presentata al Parlamento, punta a vietare la produzione e l’utilizzo di materiali e simboli inneggianti al Nazismo ed al Fascismo.
La raccolta delle sottoscrizioni, iniziata nel novembre scorso, andrà avanti fino agli ultimi giorni di questo mese ed è possibile presso tutti i Comuni, mentre – nel caso di Castiglione d’Orcia – anche tutti i consiglieri comunali della maggioranza hanno chiesto di poter raccogliere in prima persona le adesioni, al fine di facilitare nei vari centri abitati quanti fossero interessati all’iniziativa, senza doversi necessariamente recare presso gli uffici comunali. Per la verità anche qualche altra locandina, fra quelle affisse in particolare nel capoluogo, è risultata parzialmente divelta: non vi è prova, certo, che si sia trattato di un gesto voluto da parte di qualcuno: può darsi che il vento, soffiando forte, possa aver compiuto l’operazione.
Sull’episodio di Vivo d’Orcia, l’ANPI i comunale ha emesso un comunicato nel quale, fra l’altro, si legge: “Addolora constatare che il fatto sia avvenuto proprio in questo luogo, il più colpito dalla rappresaglia nazifascista, dove ogni 23 aprile tali fatti vengono sempre ricordati. Ecco la dimostrazione di quanto ci sia bisogno di un ulteriore segnale della società civile per arginare e sconfiggere di nuovo un’ideologia che grazie all’ignoranza e al revisionismo storico, cerca nuovamente di farsi strada”. Quella violenza tolse la vita al giovane Enrico Battistini e alla bambina Carla Bardi, che aveva solo 9 anni