Il saluto ai nostri defunti

Amiatanews: Amiata 14/03/2021
Appuntamento con Don Carlo Prezzolini, e le sue riflessioni riprese dalle pagine web del sito da lui ideato, “Il piccolo chiostro” (www.ilpiccolochiostro.it), nome della piccola chiesa da lui guidata.

Di Don Carlo Prezzolini (Confronto e Araldo poliziano, Toscana oggi 14 Marzo 2021)

La nostra società consumistica e tecnologica negli ultimi decenni ha cercato, spesso riuscendoci, di farci mettere da parte il tema della morte, come se non ci riguardasse. Di fronte al sogno del benessere, dello sviluppo economico e scientifico senza limiti, il potere dell’uomo può arrivare a dominare anche la morte, potendo allungare senza limiti la vita. Conseguenza diretta di questo “folle sogno” è il non prendere consapevolezza dei nostri limiti, in particolare temporali, della nostra vita. Conseguenza diretta è stato anche il cercare di nascondere i funerali, di considerarli cose riservate, da fare sempre più privatamente, specialmente nelle città.

La crisi economica dell’inizio del nuovo millennio e la crisi sociale, culturale ed economica del Covid, ci hanno sbattuto in faccia che lo sviluppo e il consumismo hanno dei grandi limiti e stanno creando la morte della Terra. L’ultima crisi, che stiamo vivendo, ci ha riproposto con violenza anche il tema della morte: tutti i giorni ci vengono forniti, da tutti i media, i numeri dei decessi, dei malati, dei ricoverati in terapia intensiva. La morte fa parte della vita, dei nostri limiti, anzi è il limite più grande con cui dobbiamo fare i conti per non buttare via il tempo, che abbiamo limitato, per non buttare via la vita.

Le morti, non solo dovute al Covid, sono molto aumentate in questo anno ed è anche diminuita l’età media dei defunti, almeno per la mia esperienza: tante volte mi è capitato di stare vicino, nell’Ospedale di Abbadia San Salvatore, a persone che stavano morendo ed erano più giovani di me. Non solo, ma la sofferenza, la gravità e la durata della malattia, in particolare dei tumori, sono aumentate e le persone si sono trovate quasi sempre sole, nei luoghi di cura e nelle case di riposo, senza la presenza dei loro cari, se non sporadica ma non sempre. E non parlo dei malati di Covid, inavvicinabili, ma di tutti quelli ricoverati.

Morire senza qualcuno che ti accarezza, che ti tiene per mano, senza nessun contatto fisico, deve essere molto triste e doloroso. Triste e doloroso non solo per chi muore ma anche per i loro cari, che non hanno potuto essere presenti con il loro amore, con il loro dolore. Per queste mancanze anche l’elaborazione del dolore, della mancanza, del lutto è molto più difficile. Anche i funerali sono stati ulteriormente messi in crisi: ai morti malati di Covid non vengono fatti per non diffondere il virus; per mesi, nelle fasi più acute della pandemia, per gli altri decessi sono stati fatti, e vengono fatti anche oggi velocemente e con poche persone.

La presenza accanto ai nostri morti è fondamentale per accogliere il dolore ed elaborare il lutto: impegna mici a far riscoprire l’importanza dei funerali. La presenza a fianco dei nostri malati è fondamentale per la loro e per noi: impegniamoci a far rivedere la possibilità, con le dovute cautele, naturalmente, di poter rimanere accanto ai malati ricoverati.

Sempre più spesso mi capita di parlare, nelle omelie delle Messe per le esequie,  dell’importanza dei riti funebri. Servono per ricordare chi salutiamo, chi è morto: e la memoria è fondamentale per le persone. Servono per stare accanto ai familiari, agli amici del defunto, per sostenerli, per mostrare loro affetto e vicinanza. Servono ai familiari per iniziare il cammino di elaborazione del lutto.

E questo per tutti i funerali, laici e cristiani. Nei funerali religiosi doniamo il defunto al Signore, ringraziandolo di avercelo dato e lo facciamo nella speranza che sia accolto nella Casa del Padre, dove il Signore Gesù ci prepara una dimora (Vangelo di Giovanni, 14,1-4).
Cerchiamo di valorizzare i riti funebri, di svolgerli nel migliore dei modi possibili, stimolando la comunità a partecipare.

Carlo Prezzolini
donprez51@gmail.com
Confronto e Araldo poliziano, Toscana oggi 14 Marzo 2021

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