Abbadia S. Salvatore. 700 anni dal Sommo Poeta, un percorso tra arte e natura: la “Grotta dell’arciere” e il Sasso di Dante”

Amiatanews: Abbadia San Salvatore 16/08/2021
Domani  martedì 17 Agosto, tra alcuni dei luoghi più suggestivi e ricchi di biodiversità dell’Amiata
Il percorso  avrà inizio alle 16.00 dal parcheggio di Catarcione e proseguirà verso il Bosco di Fontemagria dove il dantista Massimo Seriacopi ci intratterrà sul tema “La Natura in Dante”                                                  

Di Cinzia Mammolotti

A condurci in questo percorso promosso da AmiataEco, per una nuova cultura del territorio,  Booking Amiata  e l’Ass.ne sportiva UISP,  l’archeologa Lucia Agostini, la geologa Beatrice Fracassini e Antonio Pacini, gestore e propritario dell’Orto Botanico della biodiversità del M.Amiata. Breve introduzione di Cinzia Mammolotti.

Il Sasso di Dante è inserito  tra i luoghi da visitare all’interno di una serie di  eventi  in tutta la Toscana per festeggiare i 700 anni dalla morte del poeta Dante Alighieri . Per la Comunità di Abbadia S.Salvatore il profilo monumentale  è da sempre un punto di riferimento e motivo di orgoglio;  i festeggiamenti in onore di Dante rappresentano una opportunità per scoprire questo luogo così evocativo e ricco di suggestione. 

Beatrice Fracassini si soffermerà sulla formazione geologica della suggestiva “Scogliera di Catarcione” e sulle sue caratteristiche . E’ proprio in questo luogo , nella strada verso il M.Amiata , che si erge seminascosta  tra faggi e castagni un’ imponente roccia trachitica  che riproduce  in maniera inequivocabile il profilo di Dante Alighieri  . Da qui il nome “Sasso di Dante “.

La roccia , parte della scogliera monumentale di origine vulcanica ,  è stata modellata da fenomeni naturali ma non per questo viene meno la sua importanza e la sua rilevanza  all’interno di un percorso in cui natura e arte si incontrano.  

La GROTTA DELL’ARCIERE, attualmente non visitabile , a un centinaio di metri dal  Sasso di Dante , verrà illustrata dall’archeologa Lucia Agostini . E’ un sito per-protostorico dove al suo interno, durante ricerche di esplorazione, fu scoperto nel 1970 ad opera del dottor Giorgio della Valle del Gruppo Archeologico Romano, una figura raffigurante  un arciere. Il dipinto rupestre raffigura un individuo che tiene nel braccio destro un arco con una freccia incoccata. Nel 2002 sono state svolte grazie al Dipartimento di Archeologia  e Storia delle Arti , Università di Siena , in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana per accertare sia l’autenticità del dipinto che la ricerca di ulteriori tracce di frequentazione del sito

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