Abbadia S. Salvatore. Abbadia Futura: "L’Avogadro non va smantellato."

Amiatanews (Marco Conti): Abbadia S. Salvatore 30/09/2018 I consiglieri Castro e Pacini chiedono l’impegno a dare esecuzione a eventuali progetti riguardanti soluzioni alternative

Riceviamo e pubblichiamo, una nota stampa di Abbadia Futura di ieri, 29 Settembre , lista di opposizione all’interno del Consiglio Comunale di Abbadia S. Salvatore, rappresentata dai Consiglieri Rosario Castro e Antonio Pacini (nella foto). Nella nota un approfondimento sulla situazione dell’IIS Avogadro, e la recente soppressione degli indirizzi di Chimica e Geometri, legata, per A.F., anche a varie criticità territoriali come quella dei trasporti. Nella nota alcune proposte per un rilancio dello “storico” istituto amiatino, con nuovi indirizzi legati all’ambiente e alla forestazione. Il comunicato all’indomani di una mozione, respinta dalla maggioranza, sul tema presentata da Abbadia Futura durante il Consiglio comunale di Giovedì 27 Settembre u.s.Antonio_Pacini_Rosario_Castro_02

Di seguito il comunicato stampa completo

Anche l’ITIS Avogadro, prestigiosa scuola di Abbadia e di tutta l’Amiata, ha subito un colpo micidiale. La soppressione degli indirizzi di chimica e di geometri è simbolica di ciò che sta avvenendo nel territorio: lo smantellamento. Se a cadere è la scuola, però, si deve essere consapevoli della gravità e del rischio che corre questo territorio. E’ vero che gli studenti sono di meno a livello generale, ma sarebbe troppo semplice dare la colpa a fattori puramente esterni senza guardare a ciò che si è fatto, o che non si è fatto, per garantire una prospettiva. Tralasciamo le modalità con cui i ragazzi si sono trovati iscritti altrove rispetto all’indirizzo da loro scelto; ma, anche su questo argomento, aspettiamo dei chiarimenti, così come li aspettano studenti e genitori. Vogliamo sapere dai nostri amministratori se si sentono apposto con la coscienza di fronte al declino del territorio, se pensano che le colpe siano sempre imputabili ad altro e mai a come si è amministrato negli anni. Se fosse così, allora, che ci stanno a fare? Cosa volete fare, cari amministratori, sulla situazione della viabilità che ci sta tagliando fuori dai principali collegamenti? Pensate che questo non sia un fattore penalizzante per l’Avogadro, come per tutto il resto? Il vostro scarso impegno lo abbiamo visto sulla linea Bargagli di collegamento con Roma, andata avanti fino a settembre solo per iniziativa del sindaco di Piancastagnaio . Ora vi chiediamo collaborazione, uno sforzo inedito da parte vostra per rilanciare l’Avogadro sotto altre forme innovative e al passo coi tempi. Serve un’analisi di ciò che abbiamo da offrire e che può distinguerci privilegiandoci da altre località. Abbiamo certamente le aziende di pelletteria che cercano personale specializzato con le quali, malgrado ci sia all’Avogadro un indirizzo di studio in moda, vanno serrati i contatti. Ma oltre a questo abbiamo un potenziale enorme che rappresenta il futuro: l’ambiente. Nonostante i continui attacchi alle risorse naturali – tagli boschivi eccessivi, geotermia obsoleta – su questo punto siamo ancora molto forti. Ciò che proponiamo alla comunità e anche a voi che ancora amministrate, è una riflessione coraggiosa che ci serva a evitare che l’Avogadro diventi una cattedrale nel deserto. E’ noto un vero e proprio boom di iscrizioni agli indirizzi di studio agrari e forestali, con dati interessanti anche sul fronte occupazionale dopo il percorso formativo. Tali istituti trovano generalmente una collocazione in ambienti dove poter approfondire e interagire, mettendo in pratica le conoscenze acquisite. Riteniamo che nella nostra montagna un istituto di questo genere ci serva e sia quanto di più adatto si possa trovare. Inoltre tali tipologie di scuola, visto la loro quasi necessaria collocazione in luoghi rurali e forestali, prevede comunemente la permanenza di tanti studenti nel paese ospitante in strutture convittuali. Noi crediamo che ad Abbadia ci sia tutto per andare verso questa direzione e di sicuro non mancano le strutture ricettive da riconvertire per ospitare i ragazzi. Dato anche lo stato dei collegamenti giornalieri, che ci stanno portando via potenziali studenti, è fondamentale diversificarci creando indirizzi per cui bisogna venire per necessità in posti come il nostro. Si attenuerebbero così i problemi per raggiungerci e la pesantezza che grava sui ragazzi pendolari, che infatti ci stanno abbandonando. L’Amiata ha bisogno di giovani, di persone in grado di gestire bene questo territorio, o altri simili, e che acquisiscano le competenze per lavorarci un domani. Per l’economia locale queste cose possono fare la differenza, perché senza progettualità tutti gli sforzi restano vani. E’ una proposta audace, la nostra, per la quale servirà lavoro e sinergia. Eppure va coltivata perché siamo sicuri che è una risposta giusta alla difficoltà che vive l’Avogadro e tutto il comprensorio. Ci duole ricordare che la nostra mozione su questo tema, portata in consiglio comunale il 27 settembre, non è stata votata positivamente dagli amministratori a purtroppo da loro non ci aspettavamo niente di diverso. Il compito della politica non è di piegarsi alle circostanze, ma fare di tutto per cambiarle in meglio; chi non la pensa così ha sbagliato mestiere. Diamo una prospettiva all’Avogadro, diamo un futuro alla montagna.

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