Amiatanews: Abbadia S. Salvatore 18/03/2019
Quattro incontri nel segno dell’amicizia, della conoscenza e della comprensione
Di Letizia Nucciotti
Il progetto di alternanza scuola-lavoro condiviso dall’Associazione Pollyanna di Abbadia S. Salvatore con l’Istituto superiore Giosuè Carducci di Siena ha dato vita il 14 marzo scorso al quarto e ultimo incontro previsto per questo anno scolastico .
La giornata, fortunatamente soleggiata, si è interamente svolta presso il Centro Agrituristico del Cornacchino nel Comune di Castell’Azzara, abbracciando così nel progetto un ulteriore orizzonte del territorio amiatino, dopo Piancastgnaio ed Abbadia San Salvatore, proponendo all’attenzione degli studenti un modello turistico dalle molteplici valenze. Il vecchio borgo minerario riportato alla vita da questa attività ha raccontato il seguito di quanto osservato dai ragazzi nell’incontro precedente al museo minerario di Abbadia S.S. regalando un nuovo punto di vista e offrendo possibilità di futuro alla storia di questi luoghi.
Chi tra gli studenti segue l’indirizzo turistico, ha potuto appurare le modalità di costruzione di un pacchetto di proposte, verificare le modalità pubblicitarie dell’azienda, le offerte e lo stile di rapporto con la clientela al mutare dei tempi e del tipo di richiesta.
Per tutti è stato comunque interessante valutare l’importanza dell’accoglienza e della cura dell’ambiente seppure in uno stile di semplicità consono ad un vero agriturismo che non può però mai smettere di rinnovarsi senza perdere la propria identità. Più ancora comunque è stata centrale l’attenzione ottenuta dall’osservazione del cavallo visto in un’ottica più ampia e articolata di quella di “cavalcatura” destinata a piacevoli passeggiate. Valutarne l’aspetto etologico e capire le modalità del rapporto tra uomo, animale e ambiente ha prodotto negli studenti stupore e inaspettata attenzione . Ha forse svelato quanto i rapporti, anche interpersonali , siano spesso influenzati da gesti e atteggiamenti in apparenza marginali.
E ancora l’aspetto curativo del contatto con l’animale, con il suo calore, con il suo movimento. Una cura emotiva prima ancora che fisioterapica valida per tutti …. Più o meno diversamente abili.
Non poteva mancare un pranzo condiviso dedicato alla degustazione di prodotti del territorio ( legumi, formaggi e salumi ecc..) e che per il territorio possono apportare cura e possibilità di lavoro. Speciale è stato il festeggiamento inatteso del compleanno di una delle “ragazze” della Pollyanna che si è teneramente commossa al canto corale di auguri. Per finire con i giochi nel prato e le chiacchiere a gruppetti mescolati come “a veglia” dimenticando serenamente per una giornata internet e connessioni veloci.Appena 2 settimane prima, il 28 febbraio si era tenuto il terzo appuntamento mantenendo a pieno il senso, lo scopo e l’entusiasmo che ha mosso e reso importante questo percorso. In un filo diretto con gli indirizzi formativi della scuola e le profonde motivazioni che danno vita all’associazione, la giornata è stata organizzata e divisa in due momenti di differente impostazione e approccio.
La mattinata è stata infatti dedicata ad una visita guidata al museo minerario. Nella preparazione sono stati preventivamente coinvolti dagli insegnanti, gli studenti che seguono l’indirizzo turistico, senza trascurare però il valore storico e sociale che l’attività estrattiva ha rappresentato per questo territorio. Importante è stato inoltre il coinvolgimento in questa esperienza dei ragazzi dell’Associazione Pollyanna. Proprio gli studenti del Carducci hanno con disponibilità supportato coloro che con curiosità e un pizzico di coraggio hanno dovuto superare difficoltà motorie e paura del buio aggiungendo piccole ma fondamentali conquiste a quelle giornaliere. Conquiste giornaliere e determinazione che hanno poi trovato la più concreta e istruttiva testimonianza nell’incontro che tutti i ragazzi hanno avuto nel pomeriggio con Federica Morellini e sua sorella Licia.Nel pomeriggio infatti gli studenti del Carducci con le loro insegnanti e i ragazzi della Pollyanna con i familiari si sono stretti nell’aula a disposizione dell’Associazione per accogliere queste due grandi donne e riflettere insieme sul messaggio importante di vita e volontà che Federica ( affetta da distrofia muscolare ) ha racchiuso nel suo libro “Io Licia e l’Oscuro “ pubblicato da HeiMat. Nel libro con positività ed ironia ederica racconta di amicizie, di viaggi e solo sfiora i limiti dovuti alla malattia.
Le due ore trascorse in questa atmosfera carica di parole, ma anche di pregnanti silenzi e di palpabile emozione, sono volate. L’incontro non voleva essere infatti la pura presentazione del libro ( già presentato e diffuso nel territorio con grande risposta di interesse e partecipazione), ma piuttosto l’occasione per regalare a degli adolescenti e a famiglie con necessità speciali un motivo forte per guardare alla vita in modo positivo. Guardare alle contrarietà, anche a quelle veramente grandi, senza arrendersi ed auto commiserarsi . Risvegliare la voglia di trovare il bello nelle piccole cose e soprattutto nei rapporti umani , nel saper riscoprire le autentiche priorità tra cui la rete di affetti , amicizie e solidarietà.
“Le amicizie sono come piante delicate” ci ricorda Federica, vanno curate e innaffiate con regolarità, “bisogna anche cercare e dare attenzione agli altri se vogliamo essere cercati e ricevere attenzione. Avere il coraggio di piangere ma anche la voglia di sorridere” . E federica sorride e usa tenerezza ed ironia. Lo fa con le sue espressioni e con le sue parole che si fanno forti nella voce di sua sorella se la sua a tratti manca. Una sorella presente e in sintonia perfetta con la quale può anche battibeccare perché le difficoltà cercano supporto ma mai commiserazione. Questo è il messaggio che è arrivato a questo insolito cerchio di “spettatori” assolutamente partecipi anche con l’emozione che strozza la gola e impedisce di fare domande. Sono loro , i giovani, i veri destinatari di questo messaggio che spinge ad avere coraggio e andare oltre i propri limiti , quelli che ognuno ha o pensa di avere.
Grazie alle sorelle Morellini per la loro disponibilità ed energia, grazie alla preside Niglia Susanna e alla vicepreside Niglia Lidia e alle insegnati Bacci e Piccinni che hanno voluto arricchire il percorso formativo dei loro studenti della collaborazione con l’Associazione Pollyanna che può così regalare a ragazzi con varie problematiche di handicap momenti di entusiasmo ed emozioni assolutamente sconosciute