L’iniziativa organizzata dal Comitato “TuAbbadia”, si terrà Venerdi 13 luglio, nella chiesa di S. Leonardo. A partire dalle 17 di Venerdi 13 luglio p.v., nella chiesa di S. Leonardo, si terrà il convegno “Il Centro Storico di Abbadia, un patrimonio da salvaguardare”, iniziativa organizzata dal Comitato “TuAbbadia”, già promotore dell’istanza popolare al Comune firmata a febbraio da oltre 200 cittadini. Dopo gli incontri avvenuti con gli esponenti comunali sui temi oggetto dell’istanza (vedi articoli del 7 febbraio e 3 aprile 2018 – ), il Comitato popolare “TuAbbadia” ha confermato l’impegno di promuovere un convegno in materia di salvaguardia e valorizzazione del centro storico, s cui verranno invitati anche i rappresentanti del Comune badengo. Nella chiesa medievale di San Leonardo, si succederanno relatori di riconosciuto livello culturale. Introdurrà i lavori l’architetto Carlo Prezzolini sul tema “La bellezza e l’importanza del Centro storico di Abbadia”. A seguire prenderà la parola l’esperto locale Stelvio Mambrini sul tema “Idee per un percorso di valorizzazione del Centro Storico di Abbadia: aspetti storici, urbanistici,architettonici”. In chiusura, la dott.ssa Diletta Bigiotti, dell’Universita’ di Firenze, tratterà il tema “Archeologia leggera del Centro Storico di Abbadia”. Balilla Romani – conoscitore del dialetto e della storia badenghi – anticiperà uno degli argomenti del successivo convegno che verrà organizzato dal Comitato “TuAbbadia”. Verra’ illustrata la suggestiva tesi del Romani in merito all’esistenza, rilevata nel reliquario della Chiesa di Santa Croce, di un crocefisso che – per caratteristiche esecutive ed elementi storico documentali – potrebbe essere attribuito a Benvenuto Cellini. «L’auspicio del Comitato “TuAbbadia” – scrivono in un comunicato gli organizzatori – è dare finalmente un nuovo corso alla valorizzazione e al rilancio del Centro Storico, che, se, da una parte, continua ad avere un enorme e riconosciuto potenziale turistico (oggi limitato dalla mancanza di efficaci iniziative propulsive ed organiche) dovrebbe, dall’altra, rivestire una posizione di centralità per le istituzioni pubbliche, chiamate ad assumere un ruolo di dialogo e maggiore attenzione verso istanze provenienti da un’autentica base popolare.»]]>