Abbadia S. Salvatore. Delegazione in Inghilterra per il “Codex Amiatinus”; siglato il gemellaggio fra l’Abbazia e Jarrow Hall

Amiatanews: Abbadia S. Salvatore 06/08/2019
Sante Reliquie e documentario del Codex Amiatinus per cementare valori e culture comuni. Il 3 settembre, presso il Museo di Jarrow Hall, è stato presentato ufficialmente il documentario del Codex Amiatinus ed inaugurato il reliquiario donato dal parroco dell’Abbazia di San Salvatore.

Il Codex Amiatinus è stato ispiratore e protagonista della cerimonia di gemellaggio fra l’Abbazia & Museo di Abbadia San Salvatore e Jarrow Hall nella contea del Tyne and Wear (UK), che si è svolta lo scorso 3 settembre nel Regno Unito.
Per l’occasione in rappresentanza dell’intera comunità di Abbadia San Salvatore era presente una delegazione composta dal sindaco Fabrizio Tondi, dalla Dott.ssa Manuela Vestri, titolare della Casa Editrice La Meta e da Loredana Parisi, addetto stampa. Il Parroco dell’Abbazia&Museo Don Giampaolo Riccardi che non ha potuto effettuare il viaggio per altri impegni, ha inviato a Jarrow una lettera di saluti che chiude con un significativo “quel cofanetto resti a perpetua memoria del bacio spirituale tra le nostre chiese e comunità certi che un giorno potremo rivederci nella gioia dell’amicizia che ci unisce”.
Grande interesse è stato mostrato per il video documentario del Codex che è stato visionato dal Duca di Gloucester, cugino della Regina Elisabetta, nell’ambito di una udienza privata. Il documentario è stato poi proiettato anche durante una conferenza pubblica, con l’intervento della Dott.ssa Vestri che ha ripercorso la storia affascinante del Codex e le fasi che hanno portato alla realizzazione di un facsimile, ad opera della Casa Editrice La Meta di Firenze.

 “È stata una giornata ricca di emozioni e sono molto grata per tutto quello che è successo – commenta la Dott.ssa Manuela Vestri, titolare della editrice La Meta – . Dopo tanti anni di lavoro appassionato il mio progetto diventa qualcosa di più grande e coinvolge istituzioni civili, religiose e culturali. Ciò  mi riempie il cuore di gioia e mi fa essere pronta ad accogliere ogni nuovo proposito”.

Il Duca di Gloucester ha, inoltre, con grande piacere ha tagliato il nastro di una intera sala dedicata all’Abbazia e al Museo di Abbadia San Salvatore, presso il museo inglese di Jarrow Hall. La sala contiene una teca che custodisce il reliquiario donato da don Giampaolo Riccardi, parroco dell’Abbazia amiatina, in segno di amicizia e gratitudine per il gemellaggio sottoscritto nel 2018 ad Abbadia San Salvatore, quando furono gettati i primi semi di questo legame fra le due realtà.

Il reliquiario contiene le seguenti reliquie:
1. Riproduzione del chiodo della crocifissione di Gesù che ha toccato quello autentico custodito nella Basilica di Santa Croce in Gerusalemme
2. Reliquia di San Pasquale Baylon
3. Reliquia di Santa Madre Teresa di Calcutta (pezzo del suo fazzoletto)
4. Reliquia di San Pio da Pietrelcina (pezzo del suo cordone)
5. Agnus Dei in cera d’api e crisma consacrato da San Giovanni XXIII Sommo Pontefice
6. Reliquia di san Pietro Apostolo
7. Reliquia di san Paolo Apostolo
8. Reliquia della venerabile Antonietta Meo
9. Varie reliquie di santi (ex ossibus) di cui non si conosce il nome e la lettera di don Giampaolo.

La sala farà sempre parte del Museo inglese, come testimonianza di amicizia e fratellanza, oltre ogni personale credo.
I punti di comunione fra le due comunità sono stati evidenziati anche nel discorso tenuto dal sindaco di Abbadia, Fabrizio Tondi.
“Dal Sud al Nord dell’Europa, due popoli lontani geograficamente, ma vicini culturalmente, legati per sempre dalla storia millenaria del Codex Amiatinus – ha detto il primo cittadino – . Codex che qui (a Jarrow) ha visto i suoi natali e che per Abbadia oggi rappresenta il suo migliore biglietto da visita nel mondo. Monaci operosi di Jarrow che l’hanno scritto e monaci della nostra Abbazia che l’hanno custodito gelosamente per quasi un millennio, hanno tramandato a noi questo preziosissimo tesoro storico e spirituale”.

Per rimarcare il valore di questo legame, a fine giornata è stato piantato un albero – un olmo per la precisione, che crescerà simboleggiando la forza delle radici comuni e la bellezza di camminare insieme

Codex Amiatinus
Il Codex Amiatinus, o Bibbia Amiatina, fu trascritto a mano nei monasteri di Wearmouth e di Jarrow in Northumbria (Inghilterra nord-orientale), tra la fine del VII e gli inizi dell’VIII secolo, da almeno sette copisti, a partire da un volume che proveniva dal monastero di Vivarium in Calabria. Fu l’abate Ceolfrith, dei due monasteri inglesi, a farne eseguire tre copie. Il Codex Amiatinus è l’unica copia ancora disponibile. La più antica testimonianza del legame fra la cultura anglosassone e quella latina. 
Il Codex è composto da 1029 carte membranacee, misura 540 x 335 millimetri e pesa circa 50 chilogrammi. Il suo straordinario interesse deriva non solo da queste caratteristiche esterne, ma anche dall’essere il più antico testimone completo della Bibbia nella sua versione latina.
Per garantirne una facile consultazione, e per mettere a disposizione di tutti questo immenso tesoro, la casa editrice “La Meta” ha realizzato una copia in facsimile. Questo risultato è stato raggiunto grazie alla collaborazione di professionisti e all’uso delle tecnologie disponibili”. 

Reliquiario 
Il reliquiario, donato da don Gianpaolo Riccardi al museo di Jarrow, è cesellato in argento ed è in stile ortodosso. Su di esso sono impresse in bassorilievo figure angeliche rivolte verso il volto di Cristo. Il cofanetto contiene le seguenti reliquie: 
• Riproduzione del chiodo della crocifissione di Gesù che ha toccato quello autentico custodito nella Basilica di Santa Croce in Gerusalemme
• Reliquia di San Pasquale Baylon
• Reliquia di Santa Madre Teresa di Calcutta (pezzo del suo fazzoletto)
• Reliquia di San Pio da Pietrelcina (pezzo del suo cordone)
• Agnus Dei in cera d’api e crisma consacrato da San Giovanni XXIII Sommo Pontefice
• Reliquia di san Pietro Apostolo
• Reliquia di san Paolo Apostolo
• Reliquia della venerabile Antonietta Meo
• Varie reliquie di santi (ex ossibus) di cui non si conosce il nome


Fonti
Comunicato stampa del 06/09/2019

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