Amiatanews (Marco Conti): Abbadia S. Salvatore 02/01/2019
Il libro scritto dal sacerdote di Piancastagnaio, verrà presentato domani da Don Carlo Prezzolini che ne ha curato la stesura. Il racconto di un amore gratuito che si fa dono, servizio e condivisione.
Verrà presentato domani, giovedì 3 Gennaio (ore 16), presso la Sala Capitolare del Museo Arte Sacra dell’Abbazia di San Salvatore, il libro “Ed è già Resurrezione”, scritto da Don Zelio Vagaggini e curato nella stesura da Don Carlo Prezzolini, amico dello stesso sacerdote di Piancastagnaio scomparso il 29 Ottobre 2017, all’età di 92 anni.
Il libro, edito da Effigi di Arcidosso, è già stato presentato ufficialmente lo scorso 1° Settembre 2018, in occasione della intitolazione allo stesso Don Zelio del parco comunale di Piancastagnaio, inaugurato lo stesso giorno, alla presenza del Cardinale Angelo Comastri (che ne ha presieduto la messa a ricordo), del Sindaco Luigi Vagaggini e di molti dei sacerdoti appartenenti soprattutto alla diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello di cui Piancastagnaio ne è parte. All’intitolazione, oltre alle autorità civili, rappresentanti di associazioni e cittadini, erano presenti anche gli ospiti della Comunità della Resurrezione, la casa di accoglienza per bisognosi creata proprio da Don Zelio Vagaggini.
Il libro, stampato dalla parrocchia e dalla Comunità della Resurrezione, con il contributo della Diocesi, del Comune di Piancastagnaio e della Comunità neocatecumenale di Piancastagnaio, è introdotto dal vescovo di Pitigliano, padre Giovanni Roncari, dal vescovo emerito di questa diocesi Eugenio Binini e dal curatore dell’opera.«Don Zelio Vagaggini, è stato un sacerdote strettamente al suo paese, Piancastagnaio, dove ha sempre svolto la sua attività pastorale, appena ordinato sacerdote come vice parroco e poi, dal 1962, come parroco – ci ricorda Don Carlo Prezzolini – Ha avuto delicati incarichi, prima come vicario generale della diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello, poi come padre spirituale del Pontificio seminario regionale di Siena, dal 2001 al 2007, E’ stato un uomo e un prete aperto al mondo, pienamente inserito nella storia della Chiesa e dell’umanità, ma il suo paese è sempre rimasto il suo punto di riferimento e di vita.»
«Nel tempo aveva scritto le sue memorie – continua Don Carlo – , pubblicate con titolo “Ed è già resurrezione. Piccola storia di un amore gratuito che si fa dono, servizio, condivisione”. E’ un testo complesso, fatto di memorie, che a volte si presentano quasi come un diario, racconti, poesie e meditazioni. E’ un libro che ci guida a ricordare il passato, le tradizioni vecchie e nuove considerate come ricchezza per la vita di oggi, da vivere aperti, attenti ai “segni dei tempi” e ad un futuro possibile.»
«In “E’ già Resurrezione”, ci sono alcuni fili conduttori – evidenzia ancora l’autore Don Prezzolini – Lo snodo è il grande amore che don Zelio ha avuto per la Chiesa, che lo ha portato ad una adesione entusiasta alle novità del Concilio: negli anni del Vaticano II, quasi settimanali erano gli incontri parrocchiali, guidati da amici sacerdoti della vicina diocesi di Chiusi e Pienza, come don Mauro Franci e don Sergio Sini, per commentare, comprendere il dibattito e le novità in discussione e i documenti approvate. Poi numerosi sono stati anche gli incontri con Fr. Carlo Carretto e le conferenze con Padre Ernesto Balducci, sull’attuazione del Concilio stesso, negli anni successivi.»
«Proprio su questa Su questa apertura alla Chiesa conciliare si basa la costruzione di una parrocchia incentrata sui battezzati, stimolati a diventare protagonisti e attenti a riconoscere il volto del Cristo negli ultimi del paese, che negli anni tra il ’60 e l’ 80 erano, in particolare, i malati con problemi psichiatrici, gli uomini soli e poveri, spesso dipendenti da alcool – ricorda Don Carlo – . Sono gli scarti della società del tempo che don Zelio medita su come accogliere, curare, far crescere, amare, fino ad arrivare ad una Casa famiglia, fondata insieme ad un piccolo gruppo di consacrate laiche (Rita, Perfetta e Patriza), che hanno camminato strettamente unite a lui. La storia di questa casa di accoglienza, che ancora oggi accoglie diverse persone con problemi, e della Comunità della Resurrezione costituita in parallelo, sono il cuore di queste memorie.»Dal libro emerge anche l’apertura di don Zelio alla storia della Chiesa di Piancastagnaio, valorizzata in particolare con le iniziative culturali, storico artistiche e religiose in occasione del 700° anniversario della istituzione della pieve castellana di Santa Maria Assunta (1292-1992), con il restauro delle chiese, arricchite anche con opere di artisti contemporanei.
Lo sfondo delle memorie di don Zelio è l’amore per il suo paese, per la sua gente, che lo guida all’ascolto, alla comprensione, al dialogo con tutti, in una società degli anni ’50-‘70 segnata dalle profonde divisioni ideologiche, e al coinvolgimento delle forze sociali e dell’Amministrazione comunale nelle sue attività, seguendo le grandi novità introdotte dal Concilio sulla Chiesa che si apre, si scopre al servizio del mondo, “Luce delle genti”. L’amore e la comprensione della società pianese di quegli anni complessi, segnati dalla disoccupazione e da una crescente crisi delle miniere di mercurio, che da un secolo erano state il cuore dell’economia e della società di una importante fascia dell’Amiata, lo portò anche a sognare e contribuire a realizzare una nuova attività, quella dei borsettifici, che è diventata l’attività più importante del paese.
Don Vagaggini riflette anche sui nuovi ultimi, che individua nei profughi e nei clandestini, e insiste sull’amore che vince la paura e porta ad accogliere l’altro, come di insegna Gesù nel Vangelo.
Don Zelio ha usato la scrittura come strumento per meditare, per riflettere, per esprimersi e ci ha lasciato tanti racconti, legati alle tradizioni di Piancastagnaio, alcuni dei quali sono stati pubblicati nella rivista “Amiata storia e territorio”; ci ha lasciato anche tante significative poesie: queste sue opere verranno raccolte in una nuova pubblicazione, finanziata con le entrate del libro “Ed è già Resurrezione” (Fonte Toscana Oggi – Don Carlo Prezzolini).