Abbadia S. Salvatore. I "perché" di Abbadia Futura su Destinazione Amiata: "Si rischia di escludere i paesi. Non coinvolte tutte le forze politiche."

La lista civica di opposizione, pur apprezzando l’impegno del volontariato e delle associazioni, vede poco chiaro il progetto e chiede spiegazioni a Sindaco e Giunta. Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa della lista civica Abbadia Futura, opposizione all’interno del Consiglio Comunale. Il Comunicato è relativo alla posizione critica della formazione politica, circa il recente incontro del 20 Marzo, tenutosi presso il Rifugio Generale Cantore, ennesimo appuntamento del percorso di “Destinazione Amiata”, il progetto turistico e promozionale nato ufficialmente nell’Aprile 2016, proprio ad Abbadia, attraverso la firma di protocollo di’intesa siglato dai comuni dei due versanti amiatini e la Regione Toscana. All’evento, promosso dagli imprenditori della parte alta della montagna, ha visto la presenza degli  Amministratori pubblici locali, l’Assessore Regionale al Turismo Stefano Ciuoffo e i Consiglieri Regionali Stefano Scaramelli e Simone Bezzini (tutti appartenenti al Partito Democratico) oltre ad altri ospiti. Monte_Amiata_Destinazione_Amiata_20180320_DSC_6926 Nella nota, che pubblichiamo di seguito, Abbadia Futura rivolge al Sindaco di Abbadia Fabrizio Tondi e all’intera giunta comunale, una serie di perché sulle scelte dettate da “Destinazione Amiata”, criticando il coinvolgimento all’iniziativa delle forze politiche non PD, avvalorando, sotto questo aspetto, la scelta del Sindaco di Piancastagnaio, Luigi Vagaggini, di non partecipare all’incontro in quanto non invitate tutte le rappresentanze politiche (leggi su http://www.amiatanews.it/piancastagnaio-il-comune-non-partecipera-allincontro-sullo-sviluppo-turistico-della-montagna/). Abbadia Futura, richiama nella nota il rischio che il progetto possa “tagliare le gambe” ai paesi a valle, dove, più che in alta montagna, è concentrata la maggioranza delle attività imprenditoriali; inoltre, viene ribadita con forza la proposta della creazione di un Parco Naturale amiatino, come risorsa ambientale e turistica, strumento di vera unione dei due versanti amiatini.


 
  abbadia_futura_00 “Ad una settimana di distanza dalla tanto blasonata “Destinazione Monte Amiata” sono molti i perché sulla sostanza della stessa. Se i conviviali fanno sempre piacere, l’atmosfera di candore invernale rasserena l’animo, ci paiono molti i punti poco chiari. Apprezziamo il lavoro di volontari, di associazioni sportive, di ragazzi dai “visi buoni”, tirati forse in ballo – ci domandiamo – in buona fede, per “mascherare” il vero progetto? Perché se è vero che prima divisioni verticali della montagna, tra due province, diversi Comuni e due Comunità montane hanno portato un ritardo nello sviluppo, è altrettanto vero che adesso si rischia di tagliare la gambe ai paesi, ove vi è la maggioranza di attività, di imprese, di popolazione residente. Sarà un comunicato schietto, semplice, essenziale a cui il Sindaco ci dovrà rispondere. Perché non sono state coinvolte le minoranze in un progetto di alto profilo? Perché sembrava di stare ad una riunione in pompa magna del PD locale, provinciale e regionale che denota, a livello locale, gli stessi limiti e la crisi di quello nazionale? Punti poco chiari che ci rafforzano la convinzione che il paese sia lasciato allo sbando, che non sia di interesse della politica locale. Basta guardarsi intorno senza citare scheletri in paese di edifici pubblici e privati storici e attività che chiudono i battenti, con una montagna sempre più aggredita dai tagli boschivi mentre all’orizzonte si annunciano nuvole nere di discariche e gas geotermici. Perché il sindaco di Piancastagnaio non ha partecipato all’incontro? Ci rispondiamo, avallando e sostenendolo, perché ha capito che il progetto è per pochi, pochissimi, senza ricadute macroeconomiche sui paesi limitrofi. Si tenta una ricostruzione di un vero turismo perduto negli ultimi anni, dal tetto, senza le fondamenta. E mentre si dismette definitivamente l’APT storica in via Adua con il trasloco di mobilia e attrezzature, si osa parlare di “Destinazione Amiata”? Perché nessuno vuole pronunciare la parola Parco? Il Parco Naturale di nuova generazione unificherebbe davvero la montagna e ci guadagnerebbero tutti. Certo i tagli aggressivi ai boschi o certi scempi o danni alla montagna e alla collettività non sarebbero più possibili. Al futuro dell’Amiata dobbiamo partecipare tutti, ma stranamente non c’è stata data la possibilità di esporre la nostra proposta per il turismo, sui pacchetti tra gli albergatori, sul periodo natalizio e sul termalismo. Forse se ci fossimo stati, non sarebbe riuscita la passerella politica del pd? Chiediamo al Sindaco ed alla Giunta di non cadere in contraddizione, di dire se veramente vogliono un rilancio del turismo nel paese, se veramente hanno questo coraggio. Oppure si accontentano dei quattro fiocchi di neve o un alito del deserto caldo, per far sopravvivere l’economia di un territorio. Aspettiamo. Abbadia Futura 26/03/2018
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