Un percorso di fede e di solidarietà per riscoprire l’amore e la grazia di Dio Questa calda domenica di Luglio, che sta giungendo ormai al termine, sarà ricordata, ad Abbadia San Salvatore, e in tutta l’Amiata, come una domenica ricca di meravigliosi e straordinari eventi civili e religiosi, che ci hanno riportato indietro nel tempo. Tutto, nell’arco della ormai tradizionale Festa medievale con l’Offerta dei Censi, che, ricorda, l’antico legame della Comunità Badenga alla vasta Comunità Benedettina e ne riscopre i fasti ed i poteri che essa ebbe in tutta la Toscana e non solo. Quest’anno, si è voluto celebrare in maniera visibile e suggestiva, il grande Giubileo della Misericordia indetto da Papa Francesco, volendo, simbolicamente, unire quella variante della Via Francigena, a cui il comune amiatino si sente profondamente legato al significato dell’anno giubilare, che vede, nel pellegrinaggio alle tombe apostoliche e alle grandi basiliche, una pia condizione di espiazione e riscoperta personale della propria fede. Una cerimonia sobria, in cui la liturgia, la rievocazione storica, la composta partecipazione delle autorità civili, militari e delle associazioni locali, ha fatto da corona all’intera manifestazione. Il corteo, formato sul sacrato della Chiesa di Santa Croce, è stato preceduto dal discorso di apertura del Sindaco di Abbadia San Salvatore, dott. Fabrizio Tondi, che ha ricordato le ragioni storiche della annessione del Comune al progetto europeo che riguarda la via Francigena, e dal prof. Massimo Tedeschi, Presidente dell’Associazione Europea delle Vie Francigene, il quale presentando una interessante e ben fatta guida per “camminatori”, i pellegrini, ha parlato del senso religioso e laico del cammino e del pellegrinaggio legato alla Via Francigena, definita, dallo stesso Tedeschi, “una via di dialogo” Subito dopo, si è formato un grande corteo, con le autorità civili (alcuni tra i figuranti) e militari di Abbadia (tra cui il Tenente Faraca), presente tra gli altri Sonia Pallai, l’Assessora alle Politiche del Turismo del Comune di Siena, dalle rappresentanze in costume storico, e, soprattutto, gli officianti, Monsignor Stefano Manetti, Vescovo della Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza, i Parroci di Abbadia San Salvatore, Don Giampaolo Riccardi, Parroco della Chiesa Abbaziale del Santissimo Salvatore e l’ultra novantenne Mons. Francesco Monachini, arciprete della Chiesa di Santa Croce. Accanto ai prelati, custodite in un prezioso cofanetto, e recate sopra una portantina da quattro figuranti in costume, le Sante reliquie del 1135, ritrovate alcuni giorni fa, sotto l’altare maggiore del presbiterio [gallery columns="6" link="file" ids="21338,21339,21340,21341,21342,21343,21344,21345,21346,21347,21349"] Il solenne corteo, ha attraversato le Via Francigena all’interno del centro storico di Abbadia, immettendosi poi, sul corso centrale, in direzione della Abbazia del Santissimo Salvatore. Nel Piazzale Michelangelo, prospiciente la Chiesa, si è svolto il rito di apertura della Porta Santa, secondo le norme del diritto canonico e le preghiere liturgiche annesse, con la lettura della “Bolla Giubilare di indizione dell’Anno della Misericordia di Papa Francesco, e la lettura del decreto Vescovile, redatto dal Vescovo Manetti, in cui si autorizza, l’Abbazia del Santissimo Salvatore a divenire, fino al prossimo 18 Settembre, punto di riferimento per tutti i fedeli che la varcheranno, di acquisto delle Sante indulgenze giubilari, secondo le condizioni della Santa Chiesa Cattolica. Momento toccante, l’apertura delle due grandi ante della Porta Santa da parte del Vescovo Manetti, il suo inginocchiarsi per alcuni istanti fuori, in sommessa preghiera, e poi, il percorso prima dei due Parroci Don Gianpaolo e Don Francesco, simbolicamente in viaggio verso quella Chiesa tante volte attraversata dalle stesse porte, ma oggi, divinamente ancora più attraente e più bella del solito. Subito dopo, il sindaco Tondi e le autorità militari, poi tutti hanno potuto varcare quella soglia benedetta, mentre la Corale di Abbadia eseguiva canti liturgici ed iniziava la solenne celebrazione eucaristica, presieduta dal Vescovo Stefano Manetti, e concelebrata dai due parroci badenghi. Intensa e incisiva l’omelia del Vescovo, che si è richiamato al detto evangelico della porta di Cristo, dove transitano i suoi figli; la porta è il segno dell’amore di Dio, rivolto a tutti, senza distinzioni, a tutti coloro che vogliono sperimentare la grazia per la loro vita, in questi tempi difficili, dove le difficoltà comunicative, sono all’ordine del giorno. Al termine della liturgia eucaristica, il Vescovo, ha nuovamente deposto le Sante reliquie, sotto l’altare maggiore [gallery columns="4" ids="21348,21352,21353,21358,21357,21356,21354,21355"]]]>