Abbadia S. Salvatore. "Marcellina e la bottega del tempo sospeso", la novità editoriale di Roberto Alborghetti

Una novità editoriale. Una storia vera, anzi (quasi) fantastica. Roberto Alborghetti racconta un luogo che ad  Abbadia S.Salvatore affascina tanti visitatori. Presentazione ufficiale il 28 ottobre (ore 16, via Cavour) “Che ci crediate o no, tutte le cose hanno una storia. Anzi, una voce.” E’ lo slogan messaggio che si può leggere sul retro della copertina di “Marcellina e la bottega del tempo sospeso”, libro-novità di Roberto Alborghetti, pubblicato da Funtasy Edizioni. Il libro  – con la inconfondibile copertina dell’illustratrice Eleonora Moretti – sarà presentato ufficialmente domenica 28 ottobre, alle ore 16, ad Abbadia San Salvatore, in via Cavour, presso il negozio Pinzi Pinzuti, a pochi passi dalla bottega di Marcellina, alla presenza dell’autore Roberto Alborghetti, di Paolo Sandini, coordinatore editoriale di Funtasy, e di Nicola Cirocco, presidente di Osa Onlus. Sarà presente anche il sindaco di Abbadia San Salvatore, dott. Fabrizio Tondi. Luciana Flori,  del gruppo teatrale dell’Associazione Formula Nuova Arcadia, leggerà alcuni passi del libro. La manifestazione potrà essere seguita in diretta su www.amiatanews.it La pubblicazione trasporta il lettore in una dimensione quasi fantastica, in una storia che vede al centro Marcellina Pinzi Pinzuti, straordinario personaggio dell’Amiata, titolare di una bottega storica che da sessant’anni si trova nel borgo antico di Abbadia San Salvatore. Marcellina si potrebbe definire una eccezionale “testimonial” per il marketing territoriale dell’Amiata. Del resto, basta scorrere i numerosi commenti su TripAdvisor per rendersi conto della popolarità di Marcellina e della suggestione innescata, a livello di immaginario fantastico, della sua incredibile bottega. Era da tempo che Roberto Alborghetti – che sull’Amiata transita di frequente per via delle sue partecipazioni annuali a “Penne e Video Sconosciute” di OSA Onlus – voleva dedicare un’attenzione particolare alla titolare della “botteguccia” di via Cavour. Ne aveva già scritto più volte, sui social, ma ora, con questa pubblicazione, porta l’attenzione sulla dimensione “da fiaba” di questo luogo che tanta gente conosce ed apprezza. Definirlo “negozio” è riduttivo. Quello di Marcellina è un vero e proprio emporio della creatività, della fantasia, dove si trova di tutto, dove è esposto di tutto, “in maniera allegramente confusa, ma tutto alla portata di mano, secondo una sapiente logica che solo Marcellina conosce”. Nel libro, sono le cose a prendere vita e a raccontare lei, Marcellina, impareggiabile animatrice della “bottega del tempo sospeso”, dove si può viaggiare a ritroso nel tempo, alla ricerca di un vecchio oggetto, di un soprammobile, di un giocattolo di latta, di un libro antico, di una stoffa, di una teiera, di un piatto di ceramica, di calendari datati, di cibi e alimenti prodotti in loco, come i vini dell’Azienda Agricola Biologica  Pinzi Pinzuti. Difficile ed impossibile – come documenta e racconta il libro – non rimanere incantati da questo luogo, dove sembra che il tempo si sia fermato, insieme con Marcellina, che ti accoglie con semplicità e sa suggerirti gli acquisti con grande discrezione e gentilezza. Dunque, scrive Alborghetti, “benvenuti in mondo che, forse, pensavamo non esistesse più, perché se ne era andato con l’avvento della tecnologia. Ecco, da Marcellina, si recupera il valore magico delle cose”. E’ una…cosa non da poco, in questi tempi che vanno veloci e sembrano trascinare via tutto, anche il senso degli oggetti, il sapore della memoria. “Marcellina e la bottega del tempo sospeso” non è un catalogo, non è una “guida”, non è un manuale, ma un vero e proprio racconto, che piacerà ai grandi e ai piccoli. Il lettore è come portato per mano dentro le vicende, vere, realmente accadute in sessant’anni di attività del negozio, del quale è narrata anche una dimensione “nascosta”, quella che non si percepisce materialmente, ma che ha il collegamento con il significato e la storia di alcuni e straordinari oggetti conservati gelosamente nel tempo. Sì, è una storia vera, anzi (quasi) fantastica, nella quale le cose antiche riprendono vita, in una narrazione lineare ed avvincente, che accompagna il lettore fino al sorprendente epilogo. E’ stata questa, per l’autore, una chiave di lettura quasi obbligata, proprio per tendere l’orecchio alle “voci” che si percepiscono, attraverso le cose, nella “magica” bottega di Marcellina Pinzi Pinzuti.