Abbadia S. Salvatore. Poggio la Billa: inviate in Regione le osservazioni di “Abbadia in Comune”

Amiatanews (Marco Conti): Abbadia S. Salvatore 30/06/2019
Convocata a Firenze la Conferenza dei Servizi per mercoledì 3 luglio (ore 9.30)

Con la firma delle proprie rappresentanti nel Consiglio Comunale di Abbadia S. Salvatore, Francesca Bruna Baiocchi (capogruppo) e Francesca Romani, la lista “Abbadia in Comune” ha inviato alla Direzione Ambiente ed Energia della Regione Toscana, le osservazioni relative al Procedimento di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) circa il progetto, proposto da Siena Ambiente S.p.A., di “Ampliamento della discarica esistente in località Poggio alla Billa”, situata nel territorio comunale di Abbadia San Salvatore (SI), 
Le osservazioni, sono presentate, come da normativa, alla Conferenza dei Servizi che si riunirà appositamente il prossimo mercoledì 3 Luglio, convocata alle 9.30 presso gli Uffici regionali di Piazza dell’Unità Italiana.

Ricordiamo che l’impianto di “Poggio la Billa”, realizzato negli anni ‘90, ha una capienza complessiva di circa 700.000 mc, che, pian piano si sta riempiendo (si stima che anche il secondo invaso sarà colmo nel 2020). La proposta è quella di un importante ampliamento, circa il doppio, che aggiungerebbe altri 750.000 mc.

Nella premessa, viene fatto presente come il fatto di essersi costituito solo di recente, in occasione delle elezioni amministrative del 26 maggio u.s., il gruppo consiliare “Abbadia in Comune” non abbia potuto “intervenire né nel procedimento fin qui esperito, né tantomeno nelle decisioni assunte”. Del resto, scrivono la Baiocchi e la Romani, “siamo ben consapevoli che solo alcune delle considerazioni interessino la Conferenza dei Servizi dal punto di vista tecnico e d’altronde non è questo il compito di un Gruppo consiliare, né potrebbe averne le competenze”.

Vediamo le considerazioni inviate in Regione, che confermano, del resto, quanto già preannunciato in nella recente campagna elettorale, che vanno a ribadire la scelta politica della chiusura dell’impianto entro il 2020.
“L’ampliamento sub iudice richiesto da Siena Ambiente è, brutalmente, il raddoppio dell’attuale discarica” – sottolineano da Abbadia in Comune –  Avrebbe una capienza di ulteriori 750.000 mc, sormontando in parte l’invaso ancora in esercizio. Il conferimento stimato dal proponente è tra 50 e 70.000 t/anno, con un esercizio stimato di ulteriori 10-14 anni. Poggio alla Billa, come peraltro già succede dal 2017, sarebbe l’unica discarica situata nella provincia di Siena”.
“Per quanto ci riguarda, la scelta politica da compiere è la chiusura definitiva dell’impianto entro il 2020, come previsto – proseguono Baiocchi e Romani – Per motivare tale nostra scelta possono essere addotte più motivazioni, peraltro già presentate da singoli cittadini e associazioni; a noi pare di buon senso una in particolare: in un quadro di reale collaborazione e solidarietà tra i territori che fanno parte dell’ATO Toscana Sud, il carico va suddiviso equamente. Detto in altre parole, non possono esserci sempre territori di serie A e altri di serie B. E il nostro territorio ha già dato, per circa 30 anni”.
Le due consigliere comunali di Abbadia in Comune chiedono, “in primis all’Amministrazione comunale di Abbadia S. Salvatore”, quali soluzioni alternative al raddoppio della discarica di Poggio alla Billa siano state valutate ai vari livelli decisionali (ATO, SEI-gestore del servizio integrato dei rifiuti urbani nelle province dell’ATO- Siena Ambiente -che controlla SEI per il 25% circa ed è controllata dal Comune per il 2,8% circa)”.
Nelle osservazioni, Abbadia in Comune vuole conoscere se l’ampliamento della discarica sia la scelta più conveniente “per tutti ed in particolare per il nostro Comune”, e quali siano state le considerazioni, in termini finanziari e politici, che abbiano portato alla scelta giudicata “inspiegabile se non con una situazione di marginalità del nostro territorio”.
“Dove sta la convenienza per i cittadini di Abbadia S. Salvatore.? Si vedranno forse riconosciuto un’indennità diversa e più alta rispetto all’attuale e che magari non si riverberi in bolletta? Diventerà un Comune modello di gestione del ciclo dei rifiuti attraverso investimenti “straordinari” sul piano di raccolta per l’aumento della raccolta differenziata o per l’uso di cassonetti interrati)? Aumenterà il peso del Comune dentro Siena Ambiente?” queste le domande poste da Abbadia in Comune “La sensazione, stando agli atti ad oggi consultabili – proseguono Baiocchi e Romani -, è che non ci sia niente di tutto questo e che siano i gestori a decidere le politiche degli enti pubblici sulla base dei propri legittimi interessi che non sempre, a nostro avviso, tengono conto delle esigenze dei territori. Né si può pensare che si decida sempre e solo in base alla popolosità di un territorio”.

All’attenzione della Regione, Abbadia in Comune pone anche una considerazione più tecnica, strettamente collegata alla procedura di VIA, la quale è caratterizzata da un “articolatissimo sistema di pareri rilasciati dai servizi pubblici competenti” con le responsabilità imposte dalle legge.
«La “Carta della pericolosità geomorfologica” del vigente Piano Strutturale del Comune di Abbadia S.S. – ricordano Baiocchi e Romani –  classifica l’area dell’attuale discarica e buona parte di quella dell’ipotetico ampliamento in classe di pericolosità 4 (cioè “elevata”), relativa ad aree in cui sono presenti fenomeni attivi quali frane, calanchi, cigli di scarpata in erosione, esondazioni) e 3 ( “media” , relativa ad aree in cui sono presenti fenomeni franosi quiescenti, aree con indizi di instabilità, interessate da intensi fenomeni erosivi e di subsidenza)”. Pur “consapevoli che con le moderne tecnologie si riesce a lavorare anche in zone così difficili, seppur con gradi di fattibilità diversi”, le due consigliere comunali di Abbadia in Comune, si chiedo se tale aspetto sia stato tenuto nel dovuto conto con previsioni progettuali adeguate e impegni contrattuali che garantiscano (fidejussioni bancarie da richiedere al proponente) nel tempo la stabilità dell’opera”.

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