Abbadia San Salvatore. Abbadia Futura: "Ora fuori dalle aree idonee alla geotermia elettrica."

www.amiatanews.it/abbadia-san-salvatore-la-mozione-sulla-geotermia-unisce-le-posizioni-del-consiglio-comunale), Abbadia Futura torna con una nota stampa diramata nella mattinata odierna, sulla centrale ENEL “PC6”, che la multinazionale italiana dell’energia, vuole costruire nel Comune di Piancastagnaio, utilizzando, secondo molti amministratori pubblici, tecnologie da ritenersi nocive e non compatibili per l’ambiente e le popolazioni amiatine. Nella nota, che riportiamo di seguito nella sua interezza, la richiesta all’Amministrazione Comunale, di prendere posizione inequivocabile favorevole o contraria circa il fatto che la Regione Toscana individui anche Abbadia come “comune idoneo geotermico” per la produzione di energia elettrica, al di là del tipo di tecnologia applicata. Il documento di Abbadia Futura, segue la Delibera di Giunta dell’Unione dei Comuni Amiata Val d’Orcia di lunedì 5 Maggio passato dove tutti i Sindaci hanno espresso la contrarietà alla realizzazione di qualsiasi installazione di centrali di vecchia generazione senza alcuna innovazione tecnologica ed ambientale (www.amiatanews.it/piancastagnaio-lunione-dei-comuni-amiata-val-dorcia-dice-no-alla-centrale-enel-pc-6)


Riportiamo dunque la nota stampa di Abbadia Futura di quest’oggi, Mercoledì 7 Giugno 2017

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Il documento contro PC6 è l’inizio. Ora usciamo dalle “aree idonee” alla geotermia elettrica

Il documento unitario tra “Abbadia Futura” e centro-sinistra, approvato all’unanimità dal consiglio comunale per contrastare la centrale PC6 di Piancastagnaio, dev’essere il primo passo verso la liberazione dalla geotermia elettrica. Siamo soddisfatti di questa intesa, ma consapevoli che le minacce non finiscono qui. L’altra emergenza che ci riguarda da vicino è l’inserimento del nostro paese tra le “aree idonee” alla geotermia nelle linee guida della regione toscana. Questa attività non può e non deve avvenire nel nostro territorio fino a quando non ci saremo liberati delle centrali attuali dell’Enel; non un solo Megavat può essere aggiunto a quelli esistenti. Il significato del “tavolo sulla geotermia” di cui parla la mozione unitaria è da interpretarsi, a nostro avviso, come una riflessione sana su tale argomento che non può girare intorno a un pericolo imminente come quello che sta vivendo Abbadia, dalle brevi scadenze. Scegliere di diventare un “comune idoneo geotermico” o non fare niente per impedirlo in questo momento critico, con il rischio che la centrale PC6 venga realizzata e il punto di equilibrio ormai superato, sarebbe quantomeno avventato. L’amministrazione ha meno di 90 giorni per proporre la nostra uscita. Ciò che chiediamo agli amministratori è di prendere fin da subito una posizione inequivocabile dicendoci pubblicamente se sono contrari oppure favorevoli a tale “scelta” della regione. Noi di Abbadia Futura riteniamo che in questa situazione non possiamo aprire il nostro comune alla geotermia elettrica, aldilà della tecnologia impiegata. Ne soffrirebbero troppo gli equilibri della montagna, il commercio e tutte le attività economiche e turistiche. La vera vittoria di Abbadia San Salvatore arriverà quando ci troveremo nuovamente ad approvare un documento, condiviso largamente con i cittadini, che si fondi sul superamento della geotermia elettrica per ridare forza al progetto sano per l’Amiata, finora soffocato dalla deleteria e ingombrante presenza delle centrali geotermoelettriche. Abbiamo sempre sostenuto “le risorse dell’Amiata per l’Amiata” perciò un modello così sbilanciato verso l’esaurimento del territorio non ricade a suo vantaggio. Alcuni comuni, come Seggiano e Castiglione D’Orcia, hanno già preso la strada giusta. Ora il paese più grande del comprensorio amiatino deve dare la direzione per far uscire presto tutta la montagna dalla geotermia elettrica. Se salviamo Abbadia si salva l’Amiata. Amiata Libera
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