Abbadia San Salvatore. Una rosa canina nel piatto, per valorizzare i gusti dimenticati

Si è tenuta alcuni giorni fa presso il ristorante Laccoria un’interessante iniziativa promossa dall’azienda agricola “La Rosa Amiatina” Non è la prima volta che, all’interno del nostro giornale, dedichiamo spazio a iniziative pubbliche e private, rivolte alla valorizzazione del territorio sotto l’aspetto ambientale, quando, in particolar modo, natura e impresa, si incontrano in una proposta tutta rivolta alla salvaguardia di alcuni prodotti e delle loro proprietà, che la splendida natura dell’Amiata offre in ogni stagione. Se poi, il tutto viene ancor più valorizzato attraverso uno degli elementi caratterizzanti la storia, la tradizione e  l’economia di questo territorio, unico per alcuni elementi naturali, ovvero l’enogastronomia, ecco che si raggiungono gli scopi prefissati da ogni tipo di iniziativa del genere. E’ quello che, in breve sintesi, è stato proposto lo scorso 28 Aprile dall’azienda agricola di Abbadia San Salvatore “La Rosa Amiatnina” assieme al ristorante “Laccoria” che, per la prima volta, hanno organizzato una serata dal titolo esplicativo “Cena con Gusto”, presentando piatti dell’enogastronomia amiatina, accompagnati dai “frutti dimenticati” coltivati dalla stessa azienda “La Rosa Amiatina”, in forma di confetture e creme. Le proprietà e il gusto delle confetture e delle creme di Rosa Canina, Pera Picciola, Biancospino e Prugnolo selvatico, coltivati nell’azienda agricola a gestione familiare del giovanissimo Niccolò Rappuoli, aiutato dalla passione dei genitori Moira e Roberto, sono stati i protagonisti di una serata di successo, con almeno una cinquantina di presenti, indubbiamente soddisfatti e positivamente sorpresi di come il connubio, per niente facile, sia stato ben riuscito. La stessa Selene Bensi, non ha nascosto la sua “apprensione” per un esordio per nulla facile mache ha dato risultati più che soddisfacenti, al punto tale che, come dichiarato ai nostri microfoni il giorno dopo, “Cena con gusto”, è stata l’occasione per proporre da subito un rinnovato menu del ristorante. Ma è stata la Rosa Canina, popolarmente chiamata anche rosa selvatica, la regina della serata, presente in quasi tutti i piatti, motivo di fantasia e tecnica culinaria che si è sbizzarrita con questo tipico frutto nell’accompagnare le portate di formaggi, paste fatte in casa, risotti, carni e dolci. Sapori e gusti, si diceva, arricchiti dalle proprietà assolute per il nostro organismo che questi frutti offrono abbondantemente, di cui anche l’Amiata è territorio tradizionalmente più che favorevole e che rischia appunto di dimenticare. Le bacche rosse della Rosa Canina, ad esempio, sono sorgenti naturali di vitamina C, in grado di rafforzare le nostre difese immunitarie, in particolar modo durante le fredde stagioni; i frutti del Prugnolo (prugnole) hanno, ad esempio, e stimolanti a favorire la digestione; il Biancospino, non a caso conosciuta anche come la pianta del cuore, viene utilizzato proprio come aiuto al sistema cardiocircolatorio. Abbadia_San_Salavatore_Rosa_Amiatina_Laccoria_20170428_01 “La nostra è un’azienda giovanissima – ci dicono Moira e Roberto, genitori del titolare, il diciannovenne figliolo Niccolò, più che emozionato durante la serata. – Con questa iniziativa abbiamo voluto dare l’opportunità a nostro figlio Niccolò, mettendo insieme le aspettative, la passione, la professione e le nostre conoscenze, sorretti dal forte attaccamento e amore per il territorio amiatino, sentimento tipico della nostra gente. L’esperienza con il ristorante Laccoria, vuole esaltare, anche attraverso l’enogastronomia ciò che il territorio produce, sfruttando alcune nostre proprietà terriere che sarebbero rimaste incolte e che invece, familiarmente, abbiamo scelto di dar loro il senso originario attraverso la coltivazione e la produzione dei nostri prodotti, tutti assolutamente naturali, biologici e senza alcun conservante.” Selene_Bensi_Laccoria “Posso dire che per me è stata una bellissima esperienza – ci dice ben soddisfatta Selene Bensi del Ristorante Laccoria – In cuor mio, vedere i piatti tornare in cucina ben puliti, mi ha riempito di soddisfazione e gioia perché vuol dire che la serata è andata bene e, insieme, abbiamo trovato il giusto equilibrio. Come ristorante siamo contenti di questa iniziativa che ci permetterà di proporre sin da subito questi nuovi piatti che, accanto a una cucina tradizionale amiatina e comunque italiana, aggiungono il valore di nuovi sapori e le proprietà dei frutti della Rosa Amiatina. Un esempio concreto di collaborazione e, sotto l’aspetto della ristorazione, avere l’opportunità di prodotti naturali a Km 0.” Natura e impresa, si diceva all’inizio; giovani che si propongono e che esperimentano con successo nuove iniziative e idee. Il tutto per quella forza che li trattiene a una Montagna che da queste parti, non a caso, si chiama “Madre”  e che non tradisce mai a differenza di noi abitanti, spesso troppo distratti dal “bello e bravo altrui”, dimenticando, regalando, svendendo e anche sparlando delle origini di territori unici. Vi lasciamo all’intervista che i protagonisti della serata ci hanno rilasciato nei giorni successivi la cena.

]]>

Lascia un commento