Acquapendente. L’ultimo saluto a “Nini”

Amiatanews: Acquapendente 29/11/2019
Lunedì pomeriggio la comunità ha “accompagnato nel suo ultimo viaggio” l’ex dirigente Vigor Acquapendente Emidio Romanini.

Di Giordano Sugaroni 

Lunedì pomeriggio Acquapendente ha “accompagnato nel suo ultimo viaggio” l’ex dirigente Vigor Acquapendente Emidio Romanini.
Attorno alla moglie, ai figli, alla mamma, alla sorella, ed alla amica di famiglia Marzia, i massimi dirigenti delle Società calcistiche aqueaiane (Vigor, Virtus, Torrese) e numerosissimi cittadini. “Nini” per gli amici più intimi è venuto a mancare Domenica mattina presso l’Ospedale di Grosseto a causa di un male incurabile. Non ha potuto così gioire per lo straordinario successo messo a segno poche ore dopo dalla sua amata Vigor. Che sbancava letteralmente per 4-0 (reti di Ayoub Zhar, Francois Kabangu, Alessio Bedini, Cristian Renzi il terreno di gioco di Montalto). Il settantunenne  che per motivi di lavoro aveva lasciato il proprio paese natio, era ritornato per godersi il pensionamento. Avvicinandosi al calcio grazie alla passione del figlio Framcesco. Chiamato dal patron Fabrizio Galli e dal Direttore Sportivo Giuseppe Olimpieri a portare avanti il progetto Juniores provinciale. Grazie ai suoi consigli ed all’infaticabile lavoro di organizzazione logistica, la squadra riuscì a vincere la Coppa Italia di Categoria e piazzarsi nei quartieri alti della classifica in Campionato. Parallelaemente entrò a far parte del progetto prima squadra curato da Riccardo Fatone. Facendo parte della ristretta cerchia di collaboratori della direzione sportiva che guidò la Vigor fino a sfiorare l’entrata nella griglia play-off per l’accesso al Campionato Interregionale. Ad avere la meglio fu però il male incurabile. Che combattè tenacemente fino a debellarlo in parte. Seppur non a tempo pieno nella Società, riuscì a ritornare ad uno stile di vira regolare: passeggiate in bicicletta elettrica e quattro chiacchiere al bar. Sempre all’insegna dell’ironia e dello sdrammatizzare qualsiasi cosa. Poi gli ultimi sofferenti giorni. Nella Concattedrale del Santo Sepolcro letture della cerimonia funebre affidate all’aquesiano Enzo Rappoli “Tramontana”, dirigente della Pianese e, come Emidio, tifosissimo inguaribile della Juventus. Poi le parole del viceparroco Don Jamiro che scusandosi con i presenti per la mancanza del Parroco Don Enrico Castauro per impegni improrogabili, ricordava come la cordialità dei colloqui con Emidio gli rendeva più difficile questo saluto di congedo. Ma la fiducia che il Signore la faccia viver in Cielo accanto a Lui, mitigava tutto.

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