Acquapendente. PedalAbile: Roberto e Riccardo sulla Francigena verso Roma

Amiatanews: Acquapendente 07/07/2020
Ad accoglierli nella zona antistante la Basilica Concattedrale del Santo Sepolcro l’Assessore ai Servizi Sociali Dottoressa Valeria Zannoni, una rappresentanza del Consiglio dei Giovani ed il Presidente Aido Enzo “Tramonatana” Rappoli

Di Giordano Sugaroni

Roberto e Riccardo Dalla Pellegrina, rispettivamente padre e figlio,  hanno raggiunto questa mattina Acquapendente con il loro progetto di inclusione PedalAbile. Ad accoglierli nella zona antistante la Basilica Concattedrale del Santo Sepolcro l’Assessore ai Servizi Sociali Dottoressa Valeria Zannoni, una rappresentanza del Consiglio dei Giovani ed il Presidente Aido Enzo “Tramonatana” Rappoli.
I due, partiti da Passirano (BS) stanno percorrendo la Francigena per raggiungere Roma; nei centri attraversati  organizzano degli incontri a tema nei comuni o nelle associazioni che danno ospitalità, portando la propria esperienza ed il proprio  contributo per incentivare, aiutare e guidare quel meraviglioso universo di persone “speciali”. Roberto e Riccardo accompagnati da amici e dall’altro figlio, sono arrivati a bordo del mezzo ciclo “Pino Allround” che, come ha sottolineato Roberto con il suo design intelligente e componenti di alta qualità, può svolgere il ruolo di trasportatore o di tandem per turismo. Che si tratti di un giro per divertirsi o una lunga pedalata questa bicicletta non è solo un tandem, ma una piacevolissima esperienza di stare con l’altro, fare con l’altro e dare all’altro. Sul tandem PINO siamo una vera squadra: la posizione particolare dei posti a sedere e la geometria rendono la bicicletta più condivisibile perché ingegnosamente semplice”.
Alla domanda di quale sono gli obiettivi di questo viaggio che li porterà fino a Roma, Roberto risponde che “  vorremmo dimostrare che anche un disabile può affrontare con i suoi ostacoli un avventura sportiva, migliorando la propria autostima e la qualità della vita in generale. Questo porterebbe sicuramente a stimolare l’attenzione delle istituzioni preposte al sociale e di tante persone che vivono la nostra stessa necessità, ma non hanno mai avuto idea di come affrontarla ! Se poi il tutto funziona non ci sarà limite alle mete più lontane”. Come la finalità di  “creare una cultura dell’accoglienza e del riconoscimento della persona con disabilità in quanto soggetto che ha diritti e desideri. Pensiamo soprattutto a quei ragazzi “speciali” che dopo l’esperienza scolastica, o impegnati in progetti di inclusione sociale e lavorativa, chiedono semplicemente un’opportunità per sviluppare ‘propri’ spazi personali, amicizie, affetti, tempo libero da vivere fuori dal controllo di familiari o altre figure educative”.

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