Amiata. Geotermia: Aggiornati i dati epidemiologici sullo stato di salute in aree geotermiche

Insediato a Santa Fiora il nuovo “Osservatorio permanente di Geotermia e salute”. Nel corso del 2016-2017 i cittadini saranno protagonisti diretti partecipando ad indagini ed interviste per valutare storie di vita e di salute. Si è insediato il nuovo “Osservatorio permanente di Geotermia e salute” (sede Santa Fiora), costituito da un gruppo scientifico (coordinato da Ars Toscana con Arpat, Asl Siena e Asl Grosseto) e un gruppo istituzionale (5 sindaci e 2 unioni dei comuni). I membri quasi tutti di rigoroso orientamento filo-geotermico. Mercoledì 4 novembre, presentazione dei dati aggiornati sulla qualità dell’aria e sullo stato di salute delle popolazioni dell’area nord (tradizionale) e dell’area sud (amiatina). “I nuovi dati sanitari confermano le valutazioni emerse già nelle analisi precedenti. A fronte di segnali di miglioramento, l’area amiatina continua a mostrare un profilo di salute peggiore di quello dei comuni circostanti”, riferisce la nota stampa di Ars. “Ed è ancora la popolazione maschile a presentare le maggiori debolezze, in particolare per la mortalità generale (+ 6%) e per i tumori (+ 16%). Rispetto al + 10% del 2000-2009 si riduce perciò la mortalità generale, ma non quella per tumori (+ 17% nel 2000-2009). Rispetto alle precedenti analisi, si confermano i problemi per le malattie respiratorie, ma si attenuano quelli per le insufficienze renali. Nell’area geotermica tradizionale gli indicatori epidemiologici che finora avevano segnalato uno stato di salute migliore, si allineano a quelli dei comuni limitrofi non geotermici”. E, successivamente: “Sotto osservazione le storie residenziali e cliniche individuali, i dati sulla qualità dell’aria e dell’acqua anche del passato. Nel corso del 2016-2017 i cittadini saranno protagonisti diretti partecipando ad indagini ed interviste per valutare storie di vita e di salute. Il gruppo di lavoro si arricchisce della consulenza del prof. Fabio Barbone medico dell’Università di Udine”.


Fonti. Mariella Baccheschi – Corriere di Siena  ]]>

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