Un’altra estate ricca di posizioni sulla geotermia, tra esperti, Enel, comitati e amministratori pubblici. La polemica geotermica ha coinvolto la manifestazione “NarraStorie” di Arcidosso. Siamo proprio certi che le feste siano una buona cassa di risonanza per la protesta o la discussione, qualunque essa sia? Il titolo vuole ricordare una famosa frase della canzone di Antonello Venditti Centocittà degli anni ’80, presa a pegno per “scherzare” (passateci il termine agostiano) su una questione molto seria, quella dello sfruttamento geotermico sull’Amiata. La scelta musicale è perché anche questa estate, non è passato praticamente un giorno in cui, nella nostra redazione, per e mail o via Facebook, arrivassero post o comunicazioni sull’argomento, associandolo a malattie (tumori tanto per intenderci), avvelenamenti, distruzioni di ambiente, terremoti, accondiscenze, convegni, assemblee, verità e bugie sulla questione (termine ormai passato di moda, come tutte le parole che terminano con “ione”) geotermica sull’Amiata. Ovvero, sono stati ben pochi i giorni, in cui l’Amiata non sia stata presentata come il vulcano del veleno e dell’incapacità nel gestire lo sfruttamento della risorsa geotermica, che la natura le ha dato, sotto forma di dono o di fregatura. Per correttezza li abbiamo anche pubblicati, scegliendo quelli relativi a informazione di carattere generale o a convocazione di convegni o assemblee pubbliche. Non esprimiamo una valutazione sul chi abbia torto o ragione, Enel o Regione, Amministrazioni Comunali o Unioni dei Comuni, Comitati o Gruppi di cittadini, ma esprimiamo un dato di fatto relativo a un comportamento che vogliamo inquadrare sotto psicologico e pratico, dal punto di vista di chi, in questa straordinaria Montagna ci vive e dove ci vivrà attraverso la propria futura generazione. Del resto la nostra posizione è piuttosto chiara, tutta rivolta a un’informazione a 360° sul delicato argomento, ben visibile dagli articoli pubblicati e dai link presenti nella nostra home page, che crediamo essere l’unica nei periodici di informazione non scientifica o specifica, a mettere in evidenza le diverse posizioni attraversi le nostre partecipazioni a convegni di ogni tipo, per quanto possibile. L’ultima questione è quella relativa alla manifestazione “NarraStorie – Il Festival del racconto di strada”, che si terrà prossimamente ad Arcidosso, dal 23 al 28 Agosto, con direttore artistico il buon Simone Cristicchi che ormai, sull’Amiata, sembra aver concentrato buona parte della sua attività sotto ogni forma (ricordiamo, come esempio, lo spettacolo su David Lazzeretti che presenta nei teatri italiani). L’attesa manifestazione, sostenuta principalmente da Enel Green Power, presente sul territorio amiatino con diverse centrali geotermiche e decine di pozzi geotermici, ritenuta protagonista principale di accordi con la Regione Toscana e ben vista da molti dei Comuni geotermici dell’area, prevede ospiti ben noti come, ad esempio, lo stesso Cristicchi, Marco Paolini e Stefano Benni. Anzi, prevedeva, perché è ormai diffusa la notizia del forfait di Benni, che, a quanto riportano le cronache, non se l’è sentita di parlare per 3 minuti della questione geotermica, così come richiesto dai comitati contrari a questo tipo di risorsa, almeno come viene sfruttata oggi sull’Amiata. Lo scrittore bolognese, vuoi per lo sponsor Enel Green Power, vuoi perché sembra aver ricevuto molte e-mail di pressione da parte degli anti geotermici, vuoi che magari, in realtà, fosse d’accordo con loro, o vuoi per chissà quale motivo, ha preferito disdire la sua presenza, che, tra l’altro chiudeva il Festival, a conferma dell’importanza o del prestigio della stessa. La scelta e l’atteggiamento dei comitati, hanno anche fatto perdere le staffe al primo cittadino di Arcidosso, Jacopo Marini, che, il 17 Agosto scorso, ha convocato una conferenza stampa per esprimere la sua sulla faccenda, e che riportiamo per completezza di informazione:
Questa mattina ho convocato una conferenza stampa per spiegare le motivazioni della mancata partecipazione di Stefano Benni a “Narrastorie”, il festival del racconto di strada che si terrà nel comune amiatino dal 23 al 28 agosto. L’autore Stefano Benni (come tutti gli altri artisti che prenderanno parte al “Narrastorie”) è stato tempestato da una notevole mole di messaggi privati (mail) e pubblici (su FB e siti) da parte di alcuni esponenti dei comitati antigeotermia, che hanno chiesto di avere degli spazi all’interno del suo spettacolo e della manifestazione per parlare della questione geotermica. Alcuni di questi messaggi, in particolare, sono stati inviati da un consigliere di minoranza del comune di Arcidosso, Corrado Lazzeroni e da un’esponente dei comitati, Silvia Perfetti e sono apparsi sul sito ufficiale di Benni. Conseguentemente al pesante clima di tensione provocato ad arte, Benni ha deciso di disdire il suo spettacolo, ritenendo che non ci fossero le condizioni di serenità necessarie per la sua performance. Sono molto amareggiato per la mancata presenza di un nome di prestigio come quello di Benni all’interno del programma di “Narrastorie” e ritengo che l’intervento d’intromissione di questi esponenti dei comitati sia un atto gravissimo che sfregia la manifestazione, uno degli eventi più importanti dell’estate toscana, ed esprimo solidarietà a Simone Cristicchi, direttore artistico del festival, anch’esso fortemente dispiaciuto. Questa, infatti, non è un’azione contro il primo cittadino e l’amministrazione comunale di Arcidosso né contro Enel, che è uno degli sponsor del festival, ma è un autentico atto vandalico contro l’immagine del nostro territorio e di chi ci lavora, con ricadute negative per tutti gli operatori nel pieno della stagione turistica. Mi preme sottolineare che in democrazia tutte le opinioni vanno ascoltate e rispettate, ma contesto con fermezza il modo di porsi quasi “intimidatorio” di alcuni esponenti dei comitati antigeotermia in contesti e luoghi non appropriati come quello di una manifestazione dedicata all’arte e alla cultura, momento di aggregazione per tutti. Cosa che è avvenuta per esempio anche il 13 e il 14 agosto scorsi, quando alcune persone distribuivano volantini contro la geotermia durante il Music Parade di Montelaterone e durante la Festa della Luna a Salaiola. Anche quest’anno si è ripetuto purtroppo quello che avvenne l’anno scorso quando Cristicchi portò a Monte Labbro lo spettacolo su David Lazzaretti. Le questioni geotermiche possono e devono essere affrontate nelle sedi opportune, come è stato sempre fatto in numerosissime occasioni ormai da molti anni, ma è gravemente sbagliato e scorretto sfruttare l’attenzione che possono offrire certi eventi per portare avanti una protesta che nuoce all’immagine dell’intero territorio. “Narrastorie” va avanti e offrirà spettacoli di livello nazionale di altissima qualità e intrattenimento per tutti, grandi e piccini. Sarà importante non solo per la comunità di Arcidosso ma per tutta l’Amiata. Di questo voglio ringraziare tutti coloro che direttamente e indirettamente stanno lavorando per l’organizzazione dell’evento e in particolare Simone Cristicchi che, oltre ad essere un grande e sensibilissimo artista, è un vero e sincero amico dell’Amiata. Simone è stato oggetto di squallidi attacchi personali da parte di alcuni esponenti dei comitati, pur non avendo percepito nessun compenso né l’anno scorso con il progetto su Davide Lazzaretti, che sta portando in scena in tantissimi teatri italiani facendo conoscere Lazzaretti e il Monte Labbro, né quest’anno come direttore artistico del festival.D’altrone, anche sul sito sosgeotermia.noblogs.org, è stato pubblicato un articolo dettagliato sulla questione, che così riporta
Informato della situazione in Amiata, lo scrittore abbandona Cristicchi mentre il sindaco se la prende con i comitati antigeotermici Lo scrittore Stefano Benni, ospite della serata clou di “Narrastorie” di Cristicchi sponsorizzato da Enel, coerentemente e a fronte dell’impossibilità di garantire anche soli tre minuti prima del suo spettacolo ai comitati antigeotermici, rinuncia a partecipare all’evento. Non possiamo che ammirare il gesto e la coerenza. Ci auguriamo che anche altri “artisti” del cartellone ne seguano l’esempio, a cominciare da Paolini che pure, in “Vajont”, attaccava qella che sarebbe diventata l’Enel e che già causava tanti danni e morti. Tale rinuncia deve aver colpito il sindaco di Arcidosso, Marini, che in un infuocato comunicato stampa se la prende con i comitati e i cittadini antigeotermici accusandoli di “atto vandalico.., …atto gravissimo che sfregia la manifestazione” contestando “con fermezza il modo di porsi quasi “intimidatorio” di alcuni esponenti dei comitati”, chiamando in causa per nome e cognome anche un consigliere dell’opposizione e un membro del M5S amiatino e accusando tutti anche di arrecare un danno economico per il turismo. Peccato non sia così puntuale nel contestare il ventilato raddoppio delle centrali amiatine annunciato dal suo premier Renzi e, di fatto, avallato dal governatore Rossi nella sua ultima sortita in Amiata o, ancora, non dica nulla sul furto di striscioni e opere artistiche dei bambini avvenuto il giorno che lui inaugurava la centrale di Bagnore 4 e invochi la censura per i comitati nelle iniziative dei paesi dell’Amiata, sembrerebbe addirittura -ma stentiamo a crederlo- andando a misurare quanti centimetri di suolo pubblico occupavano i banchetti antigeotermici. Il Sindaco parla inoltre della necessità di limitare il diritto di critica, ma sembra che non sappia che diversi reati di opinione del codice fascista Rocco, come quello che mandava al confine chi si era dimostrato “capace di provocare il deperimento del sentimento patriottico” sono stati annullati dalla Corte Costituzionale, prima ancora che dal Parlamento. A lui quel codice manca e li invoca. In realtà Marini non vuole rispondere su due fatti, ampiamente documentati da autorevoli scienziati, ai quali non ha mai potuto replicare:Un botta e risposta, con protagonisti il Sindaco di Arcidosso Marini, SOS Geotermia, il “disorientato” Benni e lo stesso Cristicchi che, tra le altre cose, non ha potuto far altro che buon viso a cattiva alla rinuncia e alla polemica, entrata, con espresso dispiacere, nel suo spettacolo. Al di là delle singole posizioni, ci sembra, che, anche questa volta, ci sia un’eccessiva commistione delle cose, che, se porta a confondere il residente, ancor di più si rischia di presentare al turista un’Amiata come terra rischiosa, malata e causa di danni ambientali degni di difese a volte impensabili. Ci ripetiamo, non è in discussione il torto o la ragione, ma, dal nostro punto di vista, è in discussione un atteggiamento che appare sempre contrastante e che cerca ogni momento di visibilità pur di apparire. Certamente è lecito, è chiaro il diritto della protesta, il diritto della comunicazione ma, altrettanto, esiste il dovere di rispettare chi, su questa montagna lavora e abita, investe e si indebita, ogni giorno nel silenzio del rispetto delle opinioni altrui che, come un orologio a cucù ben programmato, esce con precisione dallo sportellino del marchingegno di legno sopra al caffè house della mamma. Arriverà il mezz’Agosto in cui si parli più del bel bosco dell’Amiata che del bosco avvelenato? Arriverà il mezz’Agosto in cui si mangi all’aria fresca dell’Amiata e non avvelenata? Arriverà il mezz’Agosto in cui si parli meno di questi argomenti, comunque così importanti? Siamo proprio certi che le feste siano una buona cassa di risonanza per la protesta, qualunque essa sia? Tavoli, assemblee, convegni tra pentastellati, destra, sinistra, centro, comitati o coordinamenti, pur leciti, sono una soluzione “estiva” a un problema decennale? Non ce ne voglia nessuno, ma, talvolta, le cose ci sembrano eccessive; il che vuol dire non sbagliate o giuste, ma eccessive, il che vuol dire che, se fossero giuste o sbagliate, sarebbero eccessive lo stesso. Il riposo è parte dell’anima e all’anima serve, come alla testa; cosa cambia attendere che passino quelle poche settimane di ferie (due quando va bene sull’Amiata), provando un attimino a tirare il fiato e posare la penna, tra un pezzo di cacio e un bicchiere di vino non necessariamente avvelenati? Scriveteci, diteci la vostra, con la serenità del fare nel rispetto dell’importanza dell’argomento che, a parer nostro, questo si che è un parere, va visto globalmente, come una molecola formata dai giusti atomi, che la rendono viva e prolifica. Per ora, godiamoci questi giorni di Festa, in fondo, non cambia nulla da ogni punto di vista, ma, almeno, si può sorridere un po’. Per il resto, manca una sola settimana alla fine d’Agosto e l’Autunno è uno dei momenti più belli dell’Amiata che molti territori in Italia ci invidiano.]]>Non solo Marini non può spiegare le sue scelte, non sa dare una spiegazione al fatto conclamato che i suoi concittadini sono esposti da molti anni ad eccessi di mortalità e cerca di riesumare il Codice Rocco, ma si inventa pure che la stragrande maggioranza dei cittadini di Arcidosso la pensano come lui e che i contrari alla geotermia “sono un numero risibile”. In realtà lui governa con il consenso di un partito di minoranza solo grazie al fatto che gli altri tre partiti presenti alle ultime elezioni tutti e tre contrari alla geotermia, non si sono coalizzati, ma che in ogni caso nell’insieme rappresentano la maggioranza dei cittadini votanti.
- con quale argomentazione logica ha approvato con la centrale Bagnore 4 l’ immissione in atmosfera di ulteriori inquinanti, sapendo che nello Studio epidemiologico del CNR del 2010, in Allegato 6 dal titolo significativo: “Risultati statisticamente significativi delle analisi di correlazione geografica tra dati ambientali e dati sanitari. Analisi dei ricoverati e analisi delle mortalità” sono state individuate e registrate ben 54 relazioni, statisticamente significative, tra incrementi di malattie mortali nei residenti dei comuni geotermici e le concentrazioni crescenti degli stessi inquinanti, emessi dalle centrali Enel, presenti e misurati nei comuni geotermici?
- come può sostenere che le centrali ENEL meritano i contributi pubblici per le energie pulite quando in articoli recenti di autorevoli scienziati, si afferma che le emissioni della geotermia dell’Amiata rappresentano il 17,7% per l’ammoniaca e il 42,5% per il mercurio di tutte le emissioni italiane relative ai settori industriali. Per quanto riguarda le emissioni climalteranti delle centrali geotermiche dell’Amiata, gli stessi ricercatori scrivono in un recente studio, validato dalla comunità scientifica internazionale, che dal punto di vista del potenziale di acidificazione, l’impatto derivante dall’energia prodotta dalle centrali geotermiche del Monte Amiata è in media 2,2 volte maggiore dell’impatto di una centrale a carbone. Il valore medio per Bagnore 3 è 4,3 volte più alto di una centrale a carbone e circa 35,6 volte più alto di una centrale a gas?