Ambiente. NoGESI non andrà a Roma: “La manifestazione è una trovata dell’ambientalismo capitalista”

Amiatanews (Marco Conti): Val d’Orcia 07/02/2020
Il coordinamento vede al proprio interno amministratori, imprenditori, commercianti, coltivatori diretti, e associazioni non favorevoli al progetto Sorgenia

A una settimana dal convegno di Abbadia S. Salvatore del 31 Gennaio, durante il quale è stato dettagliatamente presentato il progetto Sorgenia Le Cascinelle Srl relativo alla realizzazione di una centrale geotermoelettrica nella zona industriale della Val di Paglia, nel territorio comunale di Abbadia, nelle vicinanze dell’ingresso Sud del Parco della Val d’Orcia, tornano a farsi sentire le istanze dei contrari al progetto, del resto già protagonisti anche di un sit-in di protesta proprio in concomitanza dell’incontro pubblico suddetto.
Ricordiamo che si tratta di un impianto geotermoelettrico con potenza di design pari  a 10MW, da fonti geotermiche a media entalpia, a ciclo binario con tecnologia ORC (Organic Rankine Cycle) totale reiniezione del fluido geotermico. L’impianto, oltre a produrre energia elettrica, porterà calore alle aziende della valle che potrà essere sfruttato anche nei cicli produttivi. Previsti anche una serie di opere connesse nel comune di Abbadia S. salvatore, la più importante un elettrodotto connesso alla cabina di E-Distribuzione.

In questi ultimi giorni, è stata riportata da diverse testate giornalistiche, la volontà della Giunta regionale di procedere a un contradditorio in parola con protagonisti principali il proponente del progetto (Sorgenia) e i soggetti che hanno presentato le proprie osservazioni nella fase di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale). La fase è ancora in corso e lo svolgimento del contraddittorio avverrà comunque prima della conclusione e non dovrà comportare interruzioni o sospensioni dell’istruttoria.

Un contradditorio che però non viene considerato sufficiente da parte del coordinamento Ecosistema Valdorcia che raggruppa amministratori, imprenditori, commercianti, coltivatori diretti e associazioni come  Opera Val d’Orcia, Pyramid, Italia Nostra Toscana, Comitato per la Salvaguardia Ambiente Amiata, Legambiente Circolo Terra e Pace APS, Reta Nazionale NO-GESI, Rete dei Comitati per la difesa del Territorio e  SOS Geotermia.
La richiesta alla Regione è infatti quella di un’inchiesta pubblica, che, a differenza del contradditorio, prevede, nella sostanza, incontri pubblici sul territorio interessato dal progetto con dei terzi a moderare e a relazionare.
“Apprendiamo dagli organi di stampa – scrive in una nota stampa  Coordinamento Ecosistema Valdorcia – che la Giunta regionale della Toscana avrebbe deciso di procedere ad un contraddittorio tra le varie parti chiamate in causa all’interno del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale per la centrale geotermica che la ditta Sorgenia vorrebbe costruire in Val di Paglia, al confine con la Val d’Orcia”.
“Questa misura – prosegue la nota – potrà essere senz’altro utile per far confrontare in Regione, a Firenze, i tecnici dell’azienda proponente e quelli dei comitati e degli altri portatori di interesse che si oppongono al progetto ma non può sostituirsi – anche considerato il fortissimo coinvolgimento popolare dei territori coinvolti – ad un altro fondamentale istituto che la legge toscana prevede, ovvero quello dell’inchiesta pubblica”.     
“L’inchiesta pubblica, infatti, stabilisce incontri aperti da svolgersi sul territorio stesso interessato, in cui i rappresentanti tecnici delle parti si confrontano davanti a coloro che vogliano farsi davvero un’idea del progetto, con la possibilità di porre domande e intervenire, con dei terzi esterni a moderare e relazionare – sottolinea Ecosistema Val d’Orcia – Questo istituto è, a nostro modo di vedere, insostituibile in rapporto al progetto della centrale, proprio perché l’unico in grado di costruire una vera operazione di coinvolgimento territoriale. Ricordiamo, infatti, che la richiesta dal basso in questo senso è fortissima: l’Amiata ha già da decenni un carico enorme dal punto di vista ambientale a causa della geotermia; nello stesso comune che dovrebbe ospitare buona parte degli impianti della centrale vi è la richiesta di un referendum consultivo contrario al progetto; altissimo anche il coinvolgimento della popolazione del Comune di Radicofani, interessato a livello di impatti dal progetto”.       
“Varie amministrazioni pubbliche locali hanno espresso dubbi quando non esplicita contrarietà: delibere in proposito sono state votate all’unanimità dai Comuni di Radicofani, Castiglione d’Orcia, Pienza e San Quirico. Per gli enti, pareri contrari dalla Soprintendenza, dalla Commissione Paesaggistica dell’Unione dei Comuni, dallo stesso responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Abbadia San Saltatore – prosegue la nota – . In tale contesto, se la Regione non considerasse le istanze provenienti dal territorio, dalla sua società civile, dalle sue stesse istituzioni (varie amministrazioni pubbliche, ciascuno per la propria competenza, hanno espresso critiche e dubbi rispetto al progetto), commetterebbe un grave atto di prevaricazione democratica“.
“Confidiamo pertanto che al pur utile processo di contradditorio (art.54 della legge regionale 10/2010) verrà affiancata, e non certo esclusa, l’inchiesta pubblica (art.53 della medesima legge). A tal fine, abbiamo provveduto a porre alla Regione Toscana ufficiale domanda di avvio del procedimento di inchiesta pubblica”, concludono da Ecosistema Val d’Orcia. 

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