Amiata. "Geotermia Si": "Il futuro sostenibile passa dalla geotermia."

Sabato 22 dicembre, a Santa Fiora, la manifestazione contro l’ipotesi prevista nella bozza del Decreto Ministeriale FER1 di togliere la geotermia dalle Fonti Energetiche Rinnovabili. Dopo la presenza in quel di Larderello lo scorso 1° Dicembre alla manifestazione di “Geotermia Sì” che ha visto unirsi i favorevoli allo sviluppo energetico attraverso questa risorsa naturale dei comuni geotermici toscani, gli stessi si ritroveranno il prossimo 22 Dicembre, a Santa Fiora, a partire dalle 10 nella centralissima Piazza Garibaldi, per ribadire la loro forte contrarietà all’ormai più che noto Decreto Ministeriale FER1 (ancora in bozza) che vuol togliere la geotermia dalle Fonti Energetiche Rinnovabili e, di conseguenza, gli incentivi a sostegno con ripercussioni  verso le comunità locali e a un indotto che coinvolge imprese distribuite anche su altri territori almeno nazionali. Nel caso specifico amiatino, sicuramente nei comuni geotermici (Arcidosso, Santa Fiora e Piancastagnaio), la possibile scelta governativa desta forte preoccupazione tra i cittadini, i lavoratori e le imprese dell’Amiata coinvolte direttamente nel settore o parte dell’indotto, che vedono messo in pericolo il proprio futuro e quello delle proprie aziende. Preoccupazione testimoniata con forza questa mattina, attraverso una nota stampa, un vero e proprio appello alle motivazioni della manifestazione amiatina di Santa Fiora. “L’Italia ha bisogno della geotermia, la Toscana ha bisogno della geotermia, l’Amiata ha bisogno dell’energia geotermica non semplicemente come fonte importante di approvvigionamento energetico, ma come origine di buon lavoro – sia diretto che indiretto – per aree molto vaste del territorio nazionale che altrimenti sarebbero destinate a un sicuro declino. – si legge nella nota di Geotermia Sì – L’obiettivo della nostra iniziativa di difesa è, dunque, ben più vasto anche rispetto a coloro che con le centrali lavorano. La geotermia non è soltanto una fonte di energia rinnovabile, è parte di un sistema economico che ha al centro gli impianti e un’eccellenza tecnologica e genera, come volano virtuoso, un benessere diffuso per comunità altrimenti marginali.” “Un futuro sostenibile per i paesi dove viviamo – continua la nota di Geotermia Sì – non può essere concepito riducendo le fonti economiche e di lavoro, ipotizzando per le comunità un’economia basata solamente su agricoltura e turismo e poco più.  Oggi insieme a poche altre zone d’Italia abbiamo qualcosa di più e di eccezionale, sarebbe una follia rinunciare. La grande battaglia che in questi giorni unisce tutto l’Amiata alle altre zone geotermiche e all’Italia è basata sul modello da scegliere per la vita futura delle nostre popolazioni.” “Sostenibilità non significa costruire una prospettiva che renda qualsiasi forma di impresa produttiva nemica delle persone e tenda a ridurre le attività in un territorio – si legge nel comunicato – . Sostenibilità vuol dire dare valore alla ricerca e alla scienza, cogliere tutte le opportunità che la natura e le moderne tecnologie per lo sfruttamento energetico ci vengono offerte, rafforzare il sistema di lavoro di cui hanno bisogno, superare gli anatemi ideologici degli ambientalismi da salotto. Al governo e a tutti i rappresentanti politici dei nostri territori chiediamo di farsi carico di una scelta di responsabilità che ponga al centro la realtà scientifica e non i pregiudizi di chi della geotermia dovrebbe approfondire il valore invece di generare astratte paure.” “Sull’Amiata abbiamo bisogno di buon lavoro, quello che alimenti le imprese, che sviluppi formazione, che faccia crescere specialisti, che offra prospettive ai nostri giovani – sottolinea Geotermia Sì. Questa è la sostenibilità in cui crediamo e che unisce tutti i paesi della montagna che direttamente o indirettamente sono coinvolti nell’economia geotermica, che ci unisce alle Colline Metallifere e a Larderello.  Ma non solo. Senza un Amiata vitale, con un Amiata depresso, subirebbero influssi negativi anche le intere province di Siena e Grosseto. Un comprensorio dell’Amiata attivo è indispensabile alla Toscana meridionale dal punto di vista sociale ed economico perché evita l’espansione di sacche di depressione e fenomeni di spopolamento dei territori interni  pericolosi dal punto di vista del presidio ambientale e culturale.” “Su queste basi facciamo appello a tutti per ritrovarci in una seconda grande manifestazione a Santa Fiora la mattina del 22 dicembre alle 10 in piazza Garibaldi – conclude l’appello – . Ritroviamoci in piazza, ritroviamoci tutti per difendere la nostra fabbrica di energia rinnovabile e il buon lavoro che genera e rappresenta.”]]>

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