“La multinazionale Enel costruendo gli impianti geotermici ha semplicemente fatto ciò che le è stato permesso dalla politica che ha governato fino ad oggi. I nostri territori non hanno bisogno di altri impianti geotermici, ma di amministratori nuovi e diversi”. In attesa di conoscere la stesura definitiva del Decreto Ministeriale che nella bozza ha sostanzialmente tolto la geotermia tra le energie rinnovabili con la conseguenza dell’interruzione dei benefici economici ai comuni geotermici e alla stessa Regione Toscana, si moltiplicano le posizioni sia dal punto di vista ambientale che politico. Sull’Amiata, considerata un po’ la roccaforte delle posizioni alternative, critiche o contrarie a questo tipo di utilizzo, si rincorrono le dichiarazioni, anche in virtù della manifestazione organizzata lo scorso 1° Dicembre a Larderello di “Geotermi Sì”, che ha visto, tra gli altri, la partecipazione della Regione Toscana, rappresentata dal Presidente del Consiglio Regionale, i Sindaci dei Comuni geotermici, esponenti politici (in particolar modo del Partito Democratico), Sindacati e imprenditori. Anche il Coordinamento delle opposizioni dei Comuni amiatini di Santa Fiora, Arcidosso e Castel del Piano, attraverso una nota stampa che riportiamo, è intervenuta sul tema geotermia con punti di vista ben noti; un tema tornato ancor di più prepotentemente alle cronache proprio per le possibili scelte governative che, fatte salve le concessioni fino al 2024 coi relativi benefici economici, potrebbero dare una svolta completamente diversa a uno dei settori, lo sviluppo energetico attraverso lo sfruttamento geotermico, tipicamente toscano e noto in tutto il mondo, che, da sempre, vede ENEL protagonista nella progettazione e realizzazione degli impianti. “La multinazionale Enel costruendo gli impianti geotermici ha semplicemente fatto ciò che le è stato permesso dalla politica che ha governato fino ad oggi – inizia la nota del Coordinamento delle Opposizioni – Appare però illogico che, dopo un accordo siglato nel 2007 tra Enel e Regione Toscana, con uno stanziamento di 650 milioni di euro fino al 2024 per tutto il territorio regionale, nulla si sia fatto per creare delle alternative economiche a queste compensazioni ambientali. I sindaci Marini e Balocchi non inviando in Regione a settembre 2017 la classificazione delle aree idonee e non idonee alla geotermia, hanno decretato così che i nostri territori siano al 100% idonei a nuove centrali.” “Siamo terra di conquista con il benestare placido degli amministratori, i quali essendo incapaci di amministrare e di creare economia e produttività, hanno trovato come unico modo per poter rimanere al potere, il vendere i territori ad Enel e ad altre compagnie per pochi spiccioli, se confrontati con gli utili delle società – si legge ancora – . Balocchi e Marini con i soldi ricevuti passivamente non hanno messo in piedi nulla in cinque anni che creasse un substrato per la produttività, per le imprese e per il turismo.” “Costruire una piscina, – prosegue il Coordinamento delle Opposizioni dei tre comuni amiatini – progettata da un consigliere di maggioranza, che quasi sicuramente farà sfoggio per le prossime elezioni e comunque pagata con soldi dei cittadini, che per volere dei sindaci PD hanno rinunciato a 1.200.000 euro di compensazioni, installare le luminarie per il Natale, facendo finta che i problemi tangibili di tutti i giorni non esistano, è assurdo. Le strade sono dei colabrodo, i negozi serrano le saracinesche, la compravendita delle case è ferma ed i prezzi sono al ribasso, il turismo non esiste, cosa ce ne facciamo di una piscina, di un centro mercatale con una struttura futuristica e di un palazzetto costato oltre due milioni di euro?” “Enel deve rispettare la Via, ma fa il proprio mestiere – si chiede nella nota – , chi non lo fa sono il sindaco Marini, nonché Presidente dell’Unione dei Comuni, ed il sindaco Balocchi, i quali invece d’ improntare un piano di sviluppo con una visione futura ampia, che andasse a risollevare le economie locali, hanno preferito aspettare indolentemente i soldi di Enel e svendere i territori, dimentichi di fare rispettare la DGRT 344/2010. Le ditte locali che si sono schierate con la geotermia non sono esecrabili, in qualche modo dovranno pur andare avanti, visto che in settant’anni la politica locale non ha costruito nulla. La decantata occupazione creata dall’indotto geotermico amiatino si riduce a pochi giovani, che sono stati dislocati in impianti al di fuori dell’Amiata, andando così a far decrescere ancor più il numero dei residenti e ad innalzare l’età media dei pochi rimasti.” “Ultima nota, gli esponenti del PD locale quando puntano il dito contro le altre forze politiche (Lega, 5 stelle…) – sottolinenano gli esponenti del Coordinamento – per le affermazione inerenti la geotermia a livello regionale e nazionale, forse dimenticano che anche in casa loro il pensiero non è univoco e compatto, gli altri sindaci del Pd dell’Amiata grossetana tra cui Castel del Piano, Seggiano e Cinigiano, hanno definito i propri territori non idonei alla geotermia, chiedendo che il loro esempio venisse seguito, e che sono riusciti ad amministrare i comuni anche senza i milioni provenienti dalla geotermia . I nostri territori non hanno bisogno di altri impianti geotermici, ma di amministratori nuovi e diversi.” “Il Comitato delle opposizioni – si conclude – non vuol mandare a casa i sindaci Pd per la loro presenza alle manifestazioni pro geotermia, ma per la loro inefficienza, incompetenza, indolenza amministrativa ed incapacità di creare economia, avendo avuto oltretutto a disposizione milioni nei bilanci comunali”.]]>