Pronti i cartelli per tabellare le proprietà. In fase di firma un protocollo con le Associazioni di categoria Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Consorzio Forestale dell’Amiata e Associazioni dei commercianti. Il presidente dell’Unione Jacopo Marini: “Occorre salvaguardare la produzione dell’intera filiera legata al castagno con iniziative molteplici”. Il presidente dell’associazione castagna Igp Lorenzo Fazzi: “Stiamo mettendo in campo tutte le iniziative possibili per battere cinipide e muffe”. L’Unione comuni Amiata grossetana e l’Associazione castagna Igp mettono in campo iniziative varie per difendere il prezioso patrimonio castanicolo del Monte Amiata sia dai furti che dalle calamità ambientali, come il cinipide e le muffe. Per i furti, infatti, nonostante l’ordinanza emessa dall’Unione dei Comuni Amiata Grossetana con la quale si vietava la raccolta di castagne e altri frutti del sottobosco all’interno delle proprietà private, continuano ad arrivare segnalazioni di episodi che creano forte tensione tra proprietari di castagneti ed estranei che violano con arroganza l’altrui proprietà. Il rischio è che questi episodi, in alcuni casi anche segnalati alle forze dell’ordine, possano sfociare in atti dalle conseguenze ben più gravi di semplici alterchi. Infatti in molti casi non si tratta di furti di piccole quantità di castagne ma, al contrario, di ingenti quantitativi, dell’ordine di qualche quintale e che, quindi, non vanno a coprire le esigenze del singolo, bensì lasciano pensare che vi sia dietro un sistema occulto, bene organizzato. Le forze dell’ordine, però, non possono intervenire se un’apposita tabellazione del castagneto non indica che quella è una proprietà privata. “Il fenomeno è in crescita esponenziale negli ultimi anni – specifica il presidente dell’Unione Jacopo Marini – e si concretizza comunque in un mancato guadagno per un settore di attività già pesantemente segnato dalle malattie che hanno colpito i castagneti negli ultimi anni (Cinipide Galligeno e muffe) riducendo drasticamente il raccolto con conseguente perdita economica”. Cartelli per tabellazione. Per questa ragione sono stati approntati cartelli ad hoc che i proprietari dei castagneti potranno ritirare presso la sede dell’Associazione della castagna Igp a San Lorenzo in località Colonia. “Questa tabellazione – spiega il Presidente Jacopo Marini è indispensabile per proteggere dagli estranei la proprietà privata, e in sua mancanza le forze dell’ordine non possono intervenire. Invitiamo dunque i proprietari a ritirare i cartelli presso l’associazione della castagna”. Protocollo d’intesa: è in fase di sottoscrizione un protocollo d’intesa fra Unione Comuni Amiata grossetana, Associazione castagna Igp, Associazioni di categoria Coldiretti, Confagricoltura Cia Consorzio Forestale dell’Amiata e Associazioni dei commercianti. Col protocollo le parti intendono proporre maggiori controlli da parte delle autorità preposte; sensibilizzare i commercianti al ritiro del prodotto previa esibizione della partita Iva agricola o di atti di proprietà o di affitto o altro titolo dei castagneti; sensibilizzare i castanicoltori ad apporre in ogni castagneto un cartello di divieto di raccolta. Queste iniziative vogliono sostenere un quadro che non è tra i più confortanti, come specifica il presidente Marini: “Un problema però, non solo amiatino – specifica – dovuto a vari fattori: cinipide e muffe, ma quest’anno, in particolare, ci ha penalizzato la situazione climatica davvero avversa. I nostri castagneti sono più o meno compromessi a seconda delle zone e la produzione si presenta a macchia di leopardo. Tutto questo non va sottovalutato ma nemmeno enfatizzato in modo drastico, anche perché si rischia di danneggiare l’immagine stessa di un territorio che comunque sta reagendo con misure continue ormai da anni per invertire la rotta”. “Abbiamo messo in campo fin dal 2010 – precisa Lorenzo Fazzi presidente dell’Associazione della castagna Igp – forti azioni di contrasto contro il cinipide e l’Amiata è stata apripista in questo senso con lanci di antagonista che si sono succeduti e aumentati di anno in anno. Adesso abbiamo il problema delle muffe e qui è la ricerca che deve dirci cosa fare e quando intervenire. Da due anni ormai le Università di Torino e della Tuscia con cui abbiamo contatti continui, stanno lavorando sul “post-cinipide” e le muffe. Alcuni produttori si sono dotati di sterilizzatori per fronteggiare il fenomeno muffe e come Associazione abbiamo ottenuto un finanziamento per realizzare un prototipo di macchinario innovativo per rendere garantita e commerciabile la castagna. Altro per adesso non possiamo fare, ma certo non siamo stati a guardare e ci siamo sempre mossi alla ricerca di soluzioni. Inoltre mi preme sottolineare che stanno consolidandosi in Amiata altri strumenti commerciali a garanzia dei produttori e a
Fonti Comunicato stampa del 16/10/2018]]>