Amiata. Il Vescovo Giovanni Roncari incontrerà i lavoratori di Floramiata domenica 6 dicembre

Amiatanews (M. Baccheschi): Piancastagnaio 24/11/2015 Il Vescovo della diocesi di Pitigliano-Sovana e Orbetello, appena consacrato a Firenze sabato 21 novembre, incontrerà anche i lavoratori della Rivart e di altre aziende del territorio in stato di crisi. Già nelle passate settimane, il Sindaco Vagaggini aveva preannunciato la notizia, della presenza del nuovo vescovo della diocesi di Pitigliano-Sovana e Orbetello, nei giorni di Santa Barbara.

Il sindaco Luigi Vagaggini ha  incontrato sua eccellenza Giovanni Roncari, il nuovo vescovo della diocesi di Pitigliano-Sovana e Orbetello, di cui fa parte anche  il comune di Piancastagnaio, in occasione della recente ordinazione episcopale avvenuta a Firenze nella cattedrale di Santa Maria del Fiore.

Il vescovo lo ha abbracciato e per prima cosa gli ha detto che il 6 dicembre pv sarà a Piancastagnaio per incontrare i lavoratori di Floramiata. “L’evento è  di una eccezionalità straordinaria, perché il nostro paese sarà il primo che il nuovo vescovo visiterà dopo la sua consacrazione e l’ingresso  a Pitigliano, sede episcopale, che avverrà domenica prossima, prima domenica di avvento”, ha commentato Vagaggini.  Il vescovo sarà pertanto  in Amiata sia per celebrare Santa Barbara, patrona dei minatori (la ricorrenza cade il 4 dicembre), ma anche per essere vicino a quella parte di popolazione in questo momento sofferente a causa della mancanza di lavoro.

L’incontro con i dipendenti di Floramiata, Rivart e non solo avverrà alle ore 12, presso la sede comunale. La curia vescovile, già nel mese di ottobre, all’indomani della decisione assunta di sospendere dall’attività produttiva di Floramiata i circa 200 operai, aveva espresso, a nome di tutta la comunità diocesana, “il proprio  sostegno e la propria vicinanza nei confronti di tutti gli operai e delle loro famiglie, messi così duramente alla prova”. Ora sarà il nuovo vescovo in persona a venire a portare conforto  agli amiatini.


 

Fonti. Mariella Baccheschi – Corriere di Siena

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