Amiata. IMU per gli impianti di risalita. Il Presidente UNCEM Giurlani: "Assurdo. Pronti a mobilitarci"

Amiatanews: Amiata 28/03/2015 Una sentenza obbligherebbe a pagare, è allarme per gli impiantisti. Il Presidente UNCEM Toscana Giurlani: “Un’assurdità, pronti a mobilitarci”. Riassumiamo, riprendendo dalla pagina facebook del PresidenteUNCEM Tsoscana Oreste Giurlani, dei post di alcuni giorni or sono relativi alla sentenza della Corte Suprema della Cassazione, che sta creando giustificato allarme tra i possessori di impianti di risalita montani. Una sentenza della Corte Suprema di Cassazione obbligherebbe gli impiantisti di risalita a pagare l’Imu, è la decisione n. 4551, depositata il 5 marzo 2015, che riguarda un ricorso dell’Agenzia del Territorio-Agenzia delle Entrate contro una società di gestori funiviari del Veneto. E scoppia l’allarme per gli impiantisti di risalita che verrebbero letteralmente messi in ginocchio. giurlani_oreste03La sentenza specifica che nel caso di un impianto di risalita «funzionale alle piste sciistiche» non sussiste il presupposto del classamento catastale come «mezzo pubblico di trasporto». L’impianto di risalita svolge una funzione esclusivamente commerciale di ausilio e integrazionme delle pista da sci e non è ipotizzabile, nemmeno parzialmente, un suo utilizzo come mezzo di trasporto pubblico. La sentenza specifica, inoltre, che nel calcolo della rendita catastale rientrano anche gli impianti fissi e cita a supporto la norma del Dl 44/2005 convertito dalla legge 88/2005 in base alla quale i beni immobili coinvolgono non solo il suolo e i fabbricati ma anche tutte le strutture fisse che «concorrono al pregio e all’utilizzo degli immobili stessi». Le cifre stimate potrebbero variare dai 25mila euro all’anno per una seggiovia a sei posti ai 50mila per una telecabina a otto posti. Per i bilanci di queste società, già precari e soggetti all’imprevedibilità delle condizioni meteorologiche, si tratta di un salasso insostenibile, con ripercussioni negative su un comparto strategico per l’economia turistica della montagna.

“Una vera follia – commenta il Presidente di Uncem Toscana Oreste Giurlani – è un altro duro attacco alla montagna e alla sua sopravvivenza, non ci stiamo a questa imposta ridicola, perché è come se si facesse pagare alle ferrovie una tassa per i binari, non sta ne in cielo ne in terra, dunque siamo pronti a mobilitarci contro questa sentenza che porterebbe effetti domino”. Ricordiamo che la sentenza della Corte Suprema della Cassazione, avviene dopo il ricorso della Agenzia delle Entrate nei confronti della società Funivia Arabba Marbolada – Sofma Spa di Belluno. La sentenza pone gli impianti di risalita al pari delle altre attività commerciali, bocciandone la classificazione nella categoria di trasporto pubblico che ne garantisce l’esenzione dal pagamento di questo tributo. La società veneta oggetto del ricorso è stata costretta a pagare cinque anni di arretrato Ici diventato poi Imu ed ora il rischio, in assenza di un pronunciamento del legislatore, è che tale sentenza possa obbligare anche gli altri impianti. Le cifre stimate potrebbero variare dai 25mila euro all’anno per una seggiovia a sei posti ai 50mila per una telecabina a otto posti. Per i bilanci delle società, già precari e soggetti all’imprevedibilità delle condizioni meteorologiche, si tratta di un salasso insostenibile, con ripercussioni negative su un comparto strategico per l’economia turistica della montagna.enrico-borghiMi auguro che la sentenza della Cassazione relativa all’obbligo per i gestori degli impianti di risalita di pagare l’Imu sugli impianti a fune sia una svista sulla quale è necessario un immediato intervento che chiarisca la situazione. Si tratta di una sentenza che condannerebbe la montagna a pagare l’ennesima volta un’imposta ingiusta, negando la funzione di natura pubblica degli impianti. Metterebbe in ginocchio centinaia di imprese del comparto della neve. Non possiamo permettere questa nuova imposta ai danni di chi lavora e investe sulla montagna“. Così l’on. Enrico Borghi, presidente dell’Intergruppo parlamentare per la Montagna e presidente Uncem nazionale. 
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