Amiata. “La miniera di carta”, l’intervento di riordino archivistico di parte della documentazione conservata presso gli Archivi Minerari Amiatini Riuniti

Amiatanews: Piancastagnaio 03/12/2019
“Da documento a rete di memorie del territorio, del lavoro, dell’impresa Toscana Censimento degli archivi minerari e siderurgici della Toscana”.
Evento in diretta streaming sulla pagina Facebook del Museo Magma di Follonica a partire dalle ore 15:00. Venerdì 4 dicembre 2020

“La miniera di carta” è questo il titolo scelto per la presentazione dell’intervento di riordino archivistico di parte della documentazione conservata presso gli Archivi Minerari Amiatini Riuniti realizzato con il finanziamento della Regione Toscana e della Soprintendenza Archivistica tramite il Comune di Follonica, capofila del progetto “Censimento degli archivi minerari e siderurgici della Toscana”.

Il progetto sarà presentato venerdì 4 dicembre a partire dalle ore 15 in diretta streaming sulla pagina Facebook del Museo Magma di Follonica. L’evento on-line vedrà la partecipazione del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e della Soprintendente ad interim per la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana Sabina Magrini.

In rappresentanza del comune di Abbadia San Salvatore prenderà parte all’evento il sindaco Fabrizio Tondi, mentre l’intervento di riordino archivistico sugli Archivi Minerari Amiatini Riuniti sarà illustrato dall’archivista Barbara Adamanti.
Per la parte del progetto dedicata agli Archivi minerari della Montecatini, Montedison e Solmine interverranno Lidia Bai, presidente del Parco nazionale delle Colline Metallifere, Roberta Pieraccioli, direttrice della Biblioteca di Massa Marittima, e l’archivista Simonetta Soldatini.

Per l’area amiatina, l’intervento di riordino realizzato con il progetto ha interessato l’Archivio della Casa di Cura della Società Mineraria Monte Amiata e l’Archivio della Miniera del Morone-Selvena. È stato curato dall’archivista Barbara Adamanti, che illustrerà il percorso condotto sugli Archivi Minerari Amiatini Riuniti con finanziamenti del Parco Museo Miniere dell’Amiata negli anni 2006 – 2010 e dell’Unione dei Comuni Amiata Val d’Orcia, che a partire dal 2011 ha contribuito ad elaborare il progetto denominato “Censimento degli archivi storici dell’area Amiata Val d’Orcia” con pubblicazione di un inventario digitale, che l’intervento finanziato con il contributo di Regione e Soprintendenza per gli anni 2019 – 2020 andrà ad arricchire. Determinante per il riconoscimento del valore della documentazione conservata presso gli Archivi Minerari Amiatini riuniti è stata la dichiarazione di notevole interesse notificata nell’anno 1992 al comune di Abbadia San Salvatore che nel 2008 ha ottenuto la proprietà degli archivi stessi.

La storia, la composizione della documentazione e l’organizzazione dei vari fondi che costituiscono l’aggregazione è molto articolata, essendo questi composti da più complessi archivistici provenienti dai diversi siti minerari amiatini ed essendo caratterizzati da documentazione afferente alla gestione tecnico-amministrativa delle società minerarie che hanno operato nel territorio a partire dalla fine del XIX secolo.

Come illustrerà la dottoressa Adamanti “gli Archivi Minerari Amiatini Riuniti aggregano sei complessi archivistici denominati: ‘Archivio della società mineraria Monte Amiata’, ‘Archivio della Società Indeni’, ‘Archivio delle miniere del Siele-Solforate-Abetina’, ‘Archivio Disegni’, ‘Archivio deposito ex Casini’, ‘Archivio fotografico’ a cui si aggiunge una ‘Raccolta libraria’”.

Gli interventi eseguiti nell’ultimo ventennio sugli Archivi Minerari Amiatini Riuniti hanno avuto l’obiettivo di “far trasparire il contesto d’origine e la complessità di relazioni che sottendono alla documentazione” che gli avvenimenti legati alla chiusura delle miniere avevano spezzato, ricreando, attraverso i ricostruiti legami tra i documenti, la storia dei vari siti estrattivi, le dinamiche delle società minerarie che vi hanno operato, le vicende del personale, che si sono intersecate con lo sviluppo dei comuni che ospitavano le miniere e con alcuni eventi legati all’industria bellica del Novecento, dal momento che, per le sue caratteristiche, il minerale estratto ha trovato in essa uno dei principali e privilegiati impieghi.

Quello che verrà presentato venerdì 4 dicembre è un tassello di un percorso più ampio che ha visto coinvolti vari attori istituzionali del territorio che hanno operato in sinergia affinché il patrimonio dei documenti della “miniera di carta” non solo non andasse disperso, ma, soprattutto, venisse conservato, reso fruibile per il pubblico e valorizzato quale fonte e supporto della memoria anche per le generazioni future in un’ottica territoriale sovracomunale che comprendesse i siti estrattivi dei vari comuni minerari dell’Amiata.

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